"Ci sono tantissime realtà italiane in movimento. Il problema è che sono invisibili. Dobbiamo lavorare per farle vedere”, questo è quello che si legge aprendo il libro “
Io faccio così” di Daniel Tarozzi. Un’opera che parla di incontri e di esperienze virtuose vissute da Daniel, direttore della rivista “il Cambiamento”, durante il suo viaggio in Camper attraverso il Belpaese. La presentazione del libro di cui sopra è avvenuta presso l’Auditorium della biblioteca di Avezzano, nell’ambito del festival
“Educare al cambiamento” promosso dall’
Associazione Libera Scuola Marsica (
scarica il calendario dei prossimi eventi, vi consglio di non perdere i prossimi appuntamenti).
Due ore piacevoli quelle di ieri, nel corso delle quali Daniel ci ha raccontato con immagini, video e interviste i suoi 7 mesi di viaggio in camper attraverso l
’Italia che vuole cambiare, che riesce a farlo con successo e che purtroppo nessuno racconta. Daniel ha intrapreso un cammino che gli ha permesso di toccare con mano quelle realtà presenti sul nostro territorio fatte da persone, giovani, laureati, contadini, artigiani, movimenti, che ad un certo punto hanno preso in mano la loro vita stravolgendo la prospettiva che questa società ci impone. Ma chi lo dice che per vivere felici bisogna consumare? E’ questo il punto da cui ripartire: chi lo dice…Voci fuori dal coro, meravigliosamente alternativi sono questi IMprenditori “scollocati”, come li definisce simpaticamente Daniel nel suo docu-film e nel suo libro. Persone che si “scollocano” da una società fasulla e regolata da un’economia che collassa su se stessa, persone che fanno della decrescita un modello di sviluppo concreto, positivo ed economicamente vantaggioso (contrariamente a quanto afferma Matteo Renzi) che si contrappone alla cementificazione, al degrado ambientale, al consumo di risorse, ad una burocrazia che strangola iniziative virtuose, ad uno Stato assente se non a tratti ostile.
E così in un momento storico in cui i grandi gruppi imprenditoriali del Paese giustificano la perdita del lavoro con l’avvento della crisi, c’è chi invece assume creando occupazione: è l’Italia che reagisce, fatta da piccoli grandi uomini che diventano IMprenditori in movimento, che guardano avanti con profonda lungimiranza, che diventano parte integrante dell’ecosistema Terra, che cooperano attraverso una rete virtuosa di scambi, flussi e relazioni, esattamente come questo pianeta che è un enorme sistema cooperante. E non è utopia quella che vi descrivo è realtà, una realtà che chiunque può toccare con mano, una realtà che i media non ci raccontano e che ci tengono volutamente nascosta perché si sa, è più facile governare un popolo che crede di non avere nessuna possibilità se non quella di affidarsi al Governo di quei pochi capaci di mandare avanti una politica senza prospettive nè futuro. Basta guardare quello che stanno facendo con il decreto Sblocca Italia, tanto per citare un esempio, un provvedimento necessario a superare l’immobilità di questo Paese dicono loro, un decreto necessario a riempire le tasche degli amici degli amici dico io.
Padre Zanotelli sostiene che “quando l’economia uccide bisogna cambiare”, quando l’economia ci rende schiavi bisogna tornare ad essere uomini liberi e artefici del proprio destino, sostengo io.
Quando l’economia uccide bisogna ricordarsi cos’è la Sobrietà, un apparente stile di vita che rappresenta la più grande rivoluzione economica e sociale, capace di mandare in frantumi il principio su cui è costruito l’intero edificio capitalista. Sobrietà è il principio della crescita invocato non solo dalle imprese, ma anche da chi si batte per i diritti, in base al credo che senza crescita non possa esistere sicurezza sociale né piena occupazione”(cit. F.Gesualdi).