Attraverso l'indice di felicità planetaria si misura il benessere e la qualità della vita dei Paesi. Addio PIL, benvenuto HAppy Planet Index!
Il Fucino visto dallo spazio
Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.
Il caffè se inquina che piacere è?
E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.
La forza dell'uomo è nella verità
Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.
PIL:una misura di sviluppo?
Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?
venerdì 30 luglio 2010
Poveri ma felici
Attraverso l'indice di felicità planetaria si misura il benessere e la qualità della vita dei Paesi. Addio PIL, benvenuto HAppy Planet Index!
giovedì 8 luglio 2010
Roba regalata mai ridata, eppure....
Il mercato dell'energia (CIP 6) è ormai il futuro dell'economia e questo lo sa bene anche la giunta comunale di Celano guidata dal Senatore Piccone, infatti dopo aver tentato con le biomasse, ora la scalata nel mondo dell'energia prosegue con il fotovoltaico. E il tutto sempre in maniera rigorosamente democratica e trasparente. Circa 120 agricoltori celanesi si sono visti recapitare una lettera di esproprio dei terreni, terreni attualmente produttivi e coltivati. Questi erano stati donati in passato come onoreficienza ai reduci di guerra per aver onorato la Patria durante i due conflitti mondiali. Adesso il comune li vuole indietro per costruire un impianto fotovoltaico. Inutile dire che per gli agricoltori è stata una vera e propria mannaia, ma non c'è da temere perchè fra 20 anni quando sarà esaurito il ciclo di vita dell'impianto, i terreni potrebbero tornare ai legittimi proprietari, bisogna solo decidere le modalità del reintegro e a questo ci penserà un tecnico della Regione Abruzzo (servizio Foreste demanio civico e armentizio) che procederà ad effettuare il verbale di sommaria istruttoria per il reintegro dei terreni, e il verbale sarà redatto anche in assenza delle parti.
Peccato che si siano dimenticati di dirvi che restituire un suolo all'agricoltura non è cosa semplice: Gli impianti fotovoltaici posti su terreni rischiano di ridurre fortemente l’attività fotosintetica e la biodiversità, con impoverimento progressivo del tenore di carbonio nel suolo e di biomassa emergente: la conseguenza più evidente è l’emissione anziché la fissazione di CO2 climalterante (il suolo rappresenta il maggior pozzo di assorbimento di carbonio): questione paradossale, per una tecnologia che punta a ridurre le emissioni climalteranti.
Perchè dunque occupare suolo agricolo per realizzare impianti che potrebbero trovare una più opportuna collocazione sugli edifici o sugli immobili agricoli? Semplice gli impianti a terra hanno un costo minore, ma non è accettabile ricorrere ad una fonte energetica rinnovabile consumando un’altra risorsa non riproducibile come il suolo.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che il fotovoltaico è un bene prezioso per il futuro, ed è giusto che venga incentivato e promosso, ciò che invece non è eticamente e moralmente accettabile è che con la scusa della salvaguardia ambientale si sta facendo un vero e proprio assalto al pianeta! Questo si chiama consumo di territorio. E nella Marsica troppo spesso si sta correndo questo rischio.
Da bambina la maestra mi aveva insegnato che la roba che viene regalata non si deve richiedere indietro. E' evidente che il sindaco Piccone e la sua giunta non hanno avuto la mia maestra!
Foto: impianto di Spongano
martedì 6 luglio 2010
"Chi dice donna dice danno", sarà vero?
A sostenerlo nel corso del meeting ci sono i dati riportati dal Ministro dell'Agricoltura liberiano Florence Chenoweth: le statistiche 2009, differenziate per sesso, evidenziano che la gestione agricola da parte delle donne ha portato ad un incremento del 43% nella produzione di riso e manioca (principali colture di sussistenza del Pese).
Dall'Africa al Brasile: qui a promuovere la figura della donna ci pensa Neriede Segala Coelho, leader del movimento agricoltori e allevatori del Brasile:"L'agricoltura è produrre, e produrre è potere e il potere si può tradurre in proprietà e diritto. Finchè le donne saranno sottomesse e limitate al ruolo di semplice destinatario del prodotto agricolo, l'agricoltura continuerà ad avere un enorme divario, ma se le donne siedono al tavolo delle decisioni allora tutto assume una forma diversa".
A sostegno di questa sua tesi, Coelho riporta l'esperienza vissuta nella comunità di Pintadas, dove la partecipazione attiva delle donne nelle scelte economiche e sociali della comunità ha portato a un netto miglioramento nella qualità della vita: ogni casa ha cisterne per immagazzinare acqua e sono state introdotte tecnologie (come l'irrigazione a goccia, per citare un esempio) che hanno favorito un uso più razionale delle risorse.
Non si tratta di super poteri, la forza delle donne sta nel loro cuore di madre. Siamo nate per dare vita, per farla crescere e nutrirla, e questo ci porta ad avere attenzioni e logiche che l'uomo non riesce a vedere. L'uomo è chiuso nel suo essere "ragione", ma la Ragione senza l'Anima ci rende imperfetti, ciechi e incompleti.
Le agenzie alimentari delle Nazioni Unite, sperano che l'emancipazione della donna nel mondo agricolo sia uno dei temi centrali del Summit che si terrà il prossimo settembre.
Nel frattempo Jim Butler, vicedirettore Generale della FAO, ci incoraggia a sostenere il progetto 1billionhungry attraverso la firma della petizione con la quale si esortano i Governi affinché la lotta alla fame diventi una priorità assoluta.
Fonte: FAO