Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

domenica 21 novembre 2010

Biomasse PowerCrop: assemblea popolare Luco dei Marsi

Venerdì 19/11/2010 alle ore 18.00 presso il comune di Luco dei Marsi si è tenuta un’assemblea popolare che ha visto la partecipazione di molti cittadini, in particolare quelli del comune ospite. Lo scopo dell’incontro (fortemente voluto dal Comune di Luco assieme alle categorie di agricoltori e al comitato cittadino di Borgo Incile), è stato quello di fare il punto della situazione sul caso “inceneritore” a biomasse della PowerCrop.
Il 7 settembre l’impianto ha ricevuto l’approvazione da parte della  commissione VIA della Regione  Abruzzo. Una vicenda che lascia fortemente perplessi cittadini (quelli che se ne interessano), comitato e istituzioni (quelle che se ne interessano) tanto che si è deciso di fare ricorso al TAR.
Ciò ha portato il Comune di Avezzano (all’interno del quale l’opera verrà realizzata)  e quello di Luco dei Marsi (comune limitrofo) a cercare una collaborazione politico-istituzionale allo scopo di unirsi e dare forza al ricorso. Ma a destabilizzare la “Santa Alleanza” (passatemi il termine) ci ha pensato la vergognosa polemica strumentale innescata dal coordinatore provinciale del PDL Massimo Verrecchia, il quale, invece di difendere i suoi cittadini e il suo territorio, ha pensato bene di difendere gli interessi di ALTRI, attaccando il sindaco di Luco dei Marsi, Camillo Cherubini, e tirando in ballo “fatti” (leggi torcia la plasma) ormai lontani e ormai inesistenti al solo scopo di confondere, dividere e temporeggiare sui tempi. Tuttavia il maldestro tentativo è reso vano dall’impegno che lo stesso sindaco Cherubini, i comitati cittadini (borgo incile e Luco) e gli agricoltori hanno preso con se stessi e con la terra.
Andiamo vanti nell’essere compatti e ci auguriamo che il nostro sindaco di Avezzano, Antonio Floris, si unisca concretamente alla lotta per la difesa del nostro territorio.
All’incontro erano presenti i consiglieri regionali Gino Milano, Giuseppe Di Pangrazio e Daniela Stati: con i loro interventi hanno tutti ribadito come la politica non debba dividersi, ma insieme, destra e sinistra, si deve lavorare  per un obiettivo comune: promuovere lo sviluppo sociale economico e ambientale del territorio che si è chiamati a governare. Non si tratta né di destra né di sinistra”- conclude Daniela Stati - "ma della dignità di un territorio e della gente che ci crede”.
Di Pangrazio con il suo intervento ha voluto rassicurare i presenti che il comune di Avezzano è contrario alla realizzazione della centrale e ha nuovamente invitato il sindaco Cherubini ad andare al di là delle polemiche e farsi promotore presso il sindaco di Avezzano Antonio Floris cercando di ancora una volta unione e la collaborazione.

All’assemblea sono stati invitati tutti i Sindaci del circondario Fucense, ma l’unico a rispondere è stato Lorenzo Berardinetti, Sindaco di Sante Marie, e tutti gli altri dove sono? Che forse il Fucino non gli appartenga? 
E intanto mentre aspettiamo che qualcosa si muova nel senso giusto, vi lascio alla visione del video.

1 Parte: Camillo Cherubini - Daniela Stati






2 Parte - Stefano Fabrizi, Luigi Presutti, Giovanni D'amico






lunedì 15 novembre 2010

I rifiuti diventano

Il 10 novembre presso il MUSè di Celano è stata inaugurata la mostra "i rifiuti diventano...".
Nell'ambito della settimana che L'UNESCO dedica ogni anno alla mobilità sostenibile la direttrice del Museo Geltrude di Matteo ha accolto con meritevole impegno una mostra come poche. Uno degli obiettivi della di Matteo è far evolvere l'obsoleta idea che abbiamo dei musei nella visione più dinamica di luoghi di crescita culturale e aggregazione sociale sempre a passo con i tempi e le tematiche centrali che vi ruotano intorno.

Così nelle sale del centro di restauro nuovo museo paludi di Celano, tre artisti, tra i quali la avezzanese Silvia Rodorigo, hanno messo in mostra le loro creazioni insegnandoci che anche i "rifiuti" possono avere una seconda possibilità.


Alla cerimonia di inuagurazione erano presenti anche il direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo dott.ssa Anna Maria Reggiani, l’ing. Settimio Santilli (assessore all'ambiente del comune di Celano), avv. Luigi Ciaccia  (presidente Aciam), dott. Antonio Del Corvo (Presidente della Provincia dell'Aquila) e il presidente di Legambiente Abruzzo il dott. Angelo Di Matteo.

Peccato che alcuni di loro, con interventi di livello mediocre in tema ambientale, abbiano letteralmente "dissacrato" il termine sostenibilità, e così quella che doveva essere la giornata dedicata al riciclo è stata trasformata in una vera e propria ode all'incenerimento!

giovedì 11 novembre 2010

La decenza del silenzio

Se aprite il vocabolario alla voce Strumentalizzare troverete scritto: "servirsi di qualcosa o di qualcuno per raggiungere un proprio fine". Bene proprio in questi giorni la Marsica intera è testimone di questa strumentalizzazione. 

Come molti di voi sanno o hanno appreso leggendo il blog, stiamo combattendo contro un impianto a biomasse da 35 MWe che la società PoweCrop ha intenzione di impiantare nel cuore del Fucino, nel comune di Avezzano. A firmare questo accordo non è stato il comune di Avezzano (maggioranza PDL) anzi non ne sapeva proprio nulla, ma è stato il comune di Celano nella persona del sindaco Senatore Filippo Piccone (PDL) che da bravo uomo di affari nulla si fa mancare. Purtroppo e contro ogni  umana aspettativa l'impianto ha ottenuto le prime autorizzazioni e a tutela di noi cittadini il comune di Avezzano e il vicino comune di Luco dei Marsi (maggioranza PD) si stavano unendo per lavorare insieme contro questo scempio. Tutto bene direte voi, eh no dico io!
Nel giro di un mese ci siamo ritrovati a dover assistere ad una diatriba politica tra Massimo Verecchia (pdl) e Camillo Cherubini (sindaco di Luco PD). Tutto questo ha portato, a quanto sembra, ad una mancata collaborazione tra il comune di Avezzano e quello di Luco dei Marsi, almeno che Cherubini non chieda scusa a Verrecchia e viceversa, Scusa di cosa poi? Di aver detto che è il PDL ad ver firmato per l'impainto? Non è un calunnia  è la verità di fatto a firmare l'accordo è stato il sindaco di Celano che è del PDL! 
Insomma il classico dividi et impera!

Ho seguito in silenzio il botta e risposta tra i due uomini politici, un pò per rispetto verso il sindaco Cherubini, che pur essendo di un altro comune tanto si sta dando da fare per appoggiare noi cittadini e avezzanesi nella lotta contro questo impianto, un pò per le cosiddette "convenzioni di buon vicinato" (Massimo Verecchia è un mio vicino di casa, e lo considero come tale non come politico), ma soprattutto ho taciuto  perchè credevo che questa storia doveva finire fin dall'inizio senza creare polemiche inutili che avrebbe danneggiato solo noi (cittadini), ed è quello che  purtroppo si sta verificando.  

Adesso però dico la mia: sono membro del comitato cittadino di borgo incile ed è dal 2007 che sto in prima linea sia per quanto riguarda la torcia al plasma e sia per quanto riguarda l'impianto  a biomasse (questi due impianti sono l'oggetto della diatriba di cui vi ho accennato), seguendo vicende politiche, incontri e sviluppi di vario genere.
Come cittadina trovo abominevole che una questione di importanza fondamentale, per l' impatto economico e ambientale sia stata trasformata in una "diatriba" di partito; come cittadina pretendo che in questioni di importanza fondamentale per il territorio, le istituzioni da noi elette abbiano come primo obiettivo la nostra tutela e non la difesa degli interessi di un partito, sia esso di sinistra o di destra.

Siamo all'indecenza. Perchè  è proprio di indecenza che si tratta. L'indecenza di CHI pur abitando nel luogo interessato dall'impianto si ritrova a strumentalizzare tale questione  perchè  il suo partito ha FIRMATO per questo impianto. L'indecenza di CHI ha taciuto fino ad ora e proprio nel momento più delicato sta  aprendo  bocca al solo scopo di confondere e dividere politicamente e istituzionalmente,  l’indecenza di CHI sta creando il pretesto per non compiere il  proprio dovere. Personalmente penso che CHI  ha taciuto fino ad ora dovrebbe continuare  a farlo, si chiama decoro.

E' vero, il sindaco Cherubini è colpevole di aver firmato per la torcia al plasma, ma è anche vero che in seguito alle proteste cittadine il progetto venne spontaneamente ritirato dalla Micron (Si chiama rispetto per la volontà altrui). Vorrei altresì far notare che Il sindaco di Celano, Filippo Piccone ha firmato per l'impianto a biomasse della PowerCRop, il quale verrà fatto ad Avezzano non a Celano esattamente a Borgo Incile a circa 300 mt dalla casa di Massimo Verrecchia (che tanto ebbe da sbraitare contro la Torcia al Plasma e invece ha sempre taciuto ed è letteralmente sparito, riguardo all'impianto a biomasse voluto  e firmato dal suo partito). A differenza però del caso torcia al plasma qui siamo in una situazione diversa: dopo 3 anni di proteste e rimostranze da parte dei cittadini La PowerCRop non ha ritirato nessun progetto anzi hanno già ottenuto le prime autorizzazioni (questa si chiama prepotenza). 

Penso che le uniche scuse che debbano essere fatte non sono quelle di Cherubini a Verrecchia o viceversa, ma sono quelle che dovrebbero essere fatte ai cittadini. Questa strumentalizzazione e questa diatriba politica è una vergogna vera  e propria.
Ci sono momenti così delicati in cui determinati personaggi politici dovrebbero avere la decenza del silenzio

giovedì 28 ottobre 2010

Biomasse: questioni di teoria

Nella mia carriera da studentessa universitaria mi è capitato a volte di notare come la teoria e la pratica non sempre vadano di pari passo e non sempre siano perfettamente concordanti. In questo caso però (quello che sto per esporvi) mi sia consentito dire che siamo a livelli in cui la teoria e la pratica viaggiano su binari distanti anni luce l'uno dall'altro.

Non so come la pensiate voi, ma personalmente fa un certo effetto (negativo si intende) leggere l'Accordo di programma (protocollo tecnico aggiuntivo approvato dalla Regione Abruzzo con DGR n100 del  2007) tra Ministero e Regione Abruzzo riguardo la valorizzazione energetica delle biomasse.
 A pag. 5 di questo protocollo si legge quanto segue:

"...Negli ultimi anni l’impiego energetico delle biomasse non ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità soprattutto perché l’attenzione era stata posta alla realizzazione di centrali per la produzione di energia elettrica di grande potenza, quasi ovunque realizzati prima di verificare le reali possibilità (nel medio-lungo periodo) di trovare a livello locale il materiale legnoso necessario per alimentarle, e conseguentemente a ciò, in taluni casi, si è passati presto dal legno ai rifiuti.
Diversamente, gli impianti di piccola e media scala (potenze comprese fra i 30 e i 1000 kW) richiedono quantitativi di biomassa legnosa reperibile in volumi adeguati e costanti su scala locale. I piccoli e medi impianti consentono di massimizzare l’efficienza di impiego della biomassa legnosa e l’efficacia degli investimenti per la loro realizzazione. Infatti, rispetto agli impianti di grande potenza, essi garantiscono un’elevata efficienza termodinamica, possono essere realizzate con investimenti e tempi di ammortamento contenuti e consentono la piena e costante valorizzazione delle risorse locali..."

Ma a dispetto di quanto scritto nell'accordo che vi ho appena citato, il 7 settembre 2010 la Commissione V.I.A. della Regione Abruzzo ha approvato l'impianto a biomasse della PowerCrop che è completamente diverso ed enormemente sovradimensionato rispetto a quella che è la reale disponibilità di biomassa nel territorio. Bene vi ho appena illustrato il classico esempio in cui celebre diviene il detto "la teoria è una cosa e la pratica è un'altra"

I conti non tornano vero? Beh se ci si volesse soffermare ad un primo sguardo superficiale, mi verrebbe da dire che i conti tornano eccome, specie se si tiene conto degli ultimi fatti di cronaca: prima lo scandalo rifiuti dove Venturoni chiama in causa anche il sen. Filippo Piccone (sindaco di Celano) e il suo inceneritore di Avezzano, ovvero l'impianto a biomasse della PowerCrop (dove il Comune di Celano risulta tra i firmatari), ora esce fuori che Antonio Sorgi, dirigente della Regione Abruzzo, è attualmente indagato per lo scempio paesaggistico noto come statale 17 di Navelli (L'Aquila); Antonio Sorgi è tra coloro che hanno approvato il V.I.A. della centrale a biomasse PowerCrop.

Ora come dicevo non si vuole essere superficiali e fare di tutta l'erba un fascio, inoltre fare l'investigatrice non è  certo il mio mestiere, ma dato come funziona il mondo e il potere politico oggi, vorrei suggerire a chi di dovere di indagare anche sulla vicenda che vede approvato l'impianto a biomasse della PowerCrop. Sarebbe molto conveniente che eventuali magagne venissero alla luce prima della realizzazione dell'opera, e non quando  l'integrità di un territorio è stata compromessa.

giovedì 21 ottobre 2010

PowerCrop: luoghi diversi, ma stessa storia

A Russi (Ravenna) i cittadini hanno gli stessi nostri problemi: anche lì la PowerCrop vuole costruire una centrale  a biomasse da 30 MWe alimentata da 270 mila ton di biomasse l'anno. Gli amici Ciro e Herbert mi hanno portata  a conoscenza di questo articolo in cui  a Russi il presidente provinciale Copagri, Gennaro di Tirro, punta il dito contro le amministrazioni denunciando forti anomalie nella vicenda: "Abbiamo avuto modo di leggere recentemente le dichiarazioni più disparate sulla provenienza delle materie prime necessarie al funzionamento della centrale PowerCrop di Russi, da fuori regione, per mare, addirittura dall'estero [...] ma non dovevano essere prodotte entro un raggio di 70 km? Se non erriamo le indicazioni regionali andavano in questo senso, addirittura condizionando le autorizzazioni al progetto alla disponibilità di contratti di fornitura da parte dell'azienda".

Cambia lo scenario, da Russi ad Avezzano, ma la storia e i soggetti sono gli stessi. Una bella denuncia questa di Gennaro di Tirro che non deve passare inosservata. Questo il LINK dove potete leggere l'articolo per intero.

mercoledì 20 ottobre 2010

La Luna e la biodinamica


Ho visto una saetta impigliarsi tra
siepi di nubi, ho visto la Luna che
tentava di aprirsi un varco
tra quella baraonda di nembi
e ammassi di nuvole, ma non ci riusciva.

Poi uno schiocco forte e improvviso 
diede inizio alla pioggia e 
d'un tratto la Luna riuscì a passare le nuvole
e a sistemarsi bella, linda e tonda nel cielo.

(Tratta da "Poesie sulla Luna" di Rino Passigato)

Fin dall'antichità (e ancora oggi), la Luna ha suscitato (e suscita) l'interesse dell'uomo, stimolandone la fantasia e la creatività. Musa per i poeti, scienza per gli studiosi, "imbuto della natura" (così la chiamavano gli alchimisti, secondo i quali ogni virtù dal cielo arriva alla terra per mezzo della Luna) per i contadini. Il mondo agricolo nei secoli  ha sempre guardato alle fasi lunari ritenendo che da esse dipende l’esito delle proprie attività, ma si tratta solo di tradizioni popolari che non trovano conferma nella scienza?

Esiste una disciplina nota come Agricoltura biodinamica, un metodo di coltura fondato su una visione spirituale del mondo. Elaborata dal filosofo e esoterista Rudolf Steiner, essa comprende sistemi sostenibili per la produzione (biologica) di cibo che rispettino l'ecosistema terrestre e consideri come un unico sistema il suolo e la vita che in esso si sviluppa.

Gli obiettivi della agricoltura biodinamica sono quelli di mantenere la terra fertile, mantenere le piante in buona salute e accrescere la qualità dei prodotti.
Due sono i principi su cui si fonda tale disciplina:
  • il primo si basa sul compostaggio, per migliorare la qualità del terreno, aumentandone la quantità di humus e allo stesso tempo migliorare la qualità del raccolto;
  • il secondo sulle fasi lunari per l'appunto.Infatti l'irrigazione del terreno deve seguire un vero e proprio rituale (movimenti circolari, tempi definiti, ecc..) ed in questo contesto fondamentale è la posizione degli astri seguendo un calendario simile, nel fondamento, a quello astrologico.
Sebbene gli scienziati non abbiano mai confermato la reale influenza della luna sui raccolti, esistono studi  e ricerche che evidenziano e difendono gli effetti della agricoltura biodinamica, due esempi:
Sono convinta che risultati come questi si possano ottenere attraverso le buone pratiche dell'agricoltura biologica, ma nello stesso tempo trovo "affascinante il profondo legame con una dimensione spirituale della vita che permea di sé tutte le manifestazioni dell'umano (anche gli astri) ed è testimoniato dalle invocazioni, le preghiere, le cerimonie sacre, la 'ricerca della visione' che si intrecciano alla vita quotidiana, la alimentano e ne scandiscono il ritmo e le ragioni".
 

lunedì 27 settembre 2010

Impianto a biomasse Powercrop- Daniela Stati in conferenza stampa: il video

Questa mattina c'è stata la conferenza stampa di Daniela Stati. Ero presente in veste di video reporter improvvisata, ma sopratutto in veste di cittadina attenta a quanto sta accadendo nel proprio territorio, non mi riferisco solo a quello di Avezzano, ma dell'intera Marsica e dell'intera Regione.

Ho ben apprezzato la forza e la determinazione con cui Daniela Stati difende la nostra città e il suo essere "avezzanese", ma per via di quella che (spero) sarà la mia futura "deformazione professionale", ci tengo a precisare che  se è vero che "non si può cogliere un fiore senza turbare una stella" allora è anche vero che non possiamo ammalarci di sindrome di Nimby e che quando si parla di sviluppo sociale economico e ambientale di un territorio bisogna considerare gli interessi dell'intera  "collettività".
Lo sviluppo e la tutela del Fucino, non sono esclusiva del Comune di Avezzano o di  quello di Celano, ma di tutti i Comuni e di tutti i cittadini che godono di questa risorsa.
Così come la frammentazione di un Habitat rappresenta una minaccia alla diversità biologica, così la frammentazione politica, gestionale e decisionale di un territorio vasto come quello marsicano ne determina la decadenza.







Riassumo in breve:
A seguito del “Programma Nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero" il 19 settembre 2007 presso il Ministero delle politiche agricole e forestali viene siglato l'accordo tra Regione Abruzzo, Provincia dell'Aquila, Comune di Celano, organizzazioni sindacali e società Eridania e Powercrop. L'accordo prevede la costruzione di un impianto per la produzione di energia alimentato da 270 mila tonnellate/anno di biomasse ligno-cellulosiche  della potenza di 32 MWe, e circa 90 MWt per un investimento totale di 92 milioni di euro. La centrale dovrebbe sorgere sul territorio del Comune di Avezzano (non sui terreni per cui è prevista la riconversione), il quale per altro è sempre stato tenuto fuori dai tavoli di concertazione.
    E mentre il Senatore Filippo Piccone, sindaco di Celano, esprimeva "soddisfazione per la positiva conclusione del tavolo dove è stato raggiunto un risultato concreto per il nostro territorio"  il comune di Avezzano nulla sapeva del futuro che "Altri" avevano deciso per lui.  Ma le notizie corrono veloci, grazie ad onesti giornalisti e appassionati cittadini che hanno deciso di non subire passivamente la vicenda, e così Comitato di Borgo Incile, Comune di Avezzano, Corpo Forestale, riserva del Monte Salviano e Agricoltori (In particolare quelli di Luco dei Marsi) esprimono all'unanimità parere contrario alla realizzazione di tale impianto inviando alla Regione Abruzzo le proprie osservazioni alla VIA.
    Anche Daniela Stati si era opposta a questo progetto.

    A seguito di inchieste giudiziarie che colpiscono il "gruppo Stati" così battezzato dai quotidiani locali, Daniela Stati il 2 agosto 2010 abbandona l'incarico di Assessore Regionale con delega ai rifiuti, e a sorpresa (o forse no) il 7 settembre 2010 (un mese prima dei termini fissati) la commissione VIA della Regione Abruzzo approva il progetto dell'inceneritore a biomasse di Avezzano.  Un'approvazione che lascia sgomenti, e che insinua dubbi leciti in molti, compresa la sottoscritta.

    L'inchiesta "Re Mida": la vicenda inceneritore di Teramo che vede agli arresti l'Assessore alla Sanità Venturoni e l'imprenditore di Zio, investe anche Daniela Stati, indagata per favoreggiamento, la quale  parla di più interessi politico-economici sui rifiuti, presentando un dossier e documenti e tirando in ballo i vertici regionali del Pdl che a più livelli le avrebbero fatto pressioni considerandola una pedina. Ecco dunque che  l'ex Assessore sposta l'attenzione su Avezzano,Powercrop è l'altro affare nel settore rifiuti: l'impianto a biomasse da fare ad Avezzano.

    giovedì 23 settembre 2010

    Non ci resta che piangere?

    L'arte della politica. Il segreto di fare i propri affari e di impedire agli altri di fare i loro.
    G. Courtilz de Sandras


    Il protagonista del mio post è sempre lui, Il Senatore Filippo Piccone e a fare da scenografia indovinate un pò chi c'è? L'impianto a biomasse della Sadam PowerCrop che deve nascere a Borgo Incile (Avezzano), contro il quale stiamo combattendo da tre anni e che qualche giorno fa ha ottenuto il parere favorevole della Commissione VIA della Regione Abruzzo. Un parere sconcertante, inaspettato e sopraggiunto in anticipo rispetto a quelle che erano le scadenze fissate (ottobre 2010), un parere favorevole che ancora una volta mostra in maniera palese quanto in realtà i cittadini non vengono in alcun modo tutelati da chi invece dovrebbe e come invece a farla da padrone siano sempre gli interessi dei "Potenti".

    Ci siamo chiesti come sia possibile che un organo come quello della Commissione VIA che al di sopra delle parti dovrebbe valutare un' opera sulla base di considerazioni oggettive di tipo tecnico scientifico abbia potuto dire si ad un impianto che va contro ogni logica tecnica e scientifica di sviluppo, promozione e tutela di un territorio e di chi lo abita. Noi ci siamo fatti la domanda, ma in verità la risposta la conosciamo bene tutti e da circa tre anni la denunciamo. A questo proposito sento il dovere di riportare parte dell' articolo di Alessandro Biancardi pubblicato sul quotidiano online Prima da noi.it.

    23/09/2010- RIFIUTOPOLI. [...] Si sono, dunque, «scatenati gli appetiti» di un gruppo all'interno del centrodestra che fa capo al senatore e sindaco di Celano, Filippo Piccone, che secondo gli inquirenti «intravede un'enorme opportunità di arricchimento e non un'esigenza pubblica».

    Il tutto si evincerebbe chiaramente dalle conversazioni che intrattiene lo stesso Rodolfo Valentino Di Zio, preoccupato per un eventuale concorrente. Così parlando con il rappresentante della Ecodeco, la ditta di Milano che doveva partecipare all’affare con i Di Zio dice:
    DI ZIO RODOLFO: «siccome questi vogliono fare due impianti in Abruzzo, va bene?»
    VERCESI ANTONIO: «e perché due?»
    DI ZIO RODOLFO: «è perché, perché... lo puoi immaginare no? Perché, magari, vogliono accontentare altri…»
    DI ZIO: «ci sta il coordinatore (Piccone, ndr) che non è niente stupido, è un ex commerciale con i coglioni... capisci? Quello lì è quello che vuole un altro inceneritore».
    Insomma un problema non secondario visto che un solo inceneritore potrebbe essere sovradimensionato per l'intera regione che di fatto non riesce a produrre un volume di pattume sufficiente. Figuriamoci poi due impianti, si sarebbe aperta sicuramente la strada all’arrivo di immondizia da altre regioni da bruciare nella regione verde ma destinata a diventare sempre più grigia.
    «Questo fa capire quanto si sia lontani dagli interessi della collettività», annota il giudice Guido Campli, «al punto da accettare di trasformare radicalmente la destinazione del territorio di una regione verde pur di portare a termine gli affari».
    Gli inquirenti poi hanno potuto accertare che lo stesso assessore all'ambiente, Daniela Stati, avesse ricevuto notevoli pressioni proprio dal senatore Filippo Piccone. Stati, infatti, parlando con l'assessore Mauro Febbo, afferma chiaramente che il senatore Piccone avrebbe promesso al sindaco di Avezzano, Antonio Floris, di candidare il figlio in cambio dell'autorizzazione all'impianto per le biomasse.
    La delibera frutto dello scambio viene individuata dalla procura di Pescara nella numero 74 del 9 settembre 2009 [...]
    In questo groviglio di interessi pressoché privati si inserisce la preziosa mediazione di Venturoni che giorno dopo giorno tiene informato quello che la procura ritiene essere suo socio in affari, Di Zio. Dunque, l'assessore alla sanità conferma di aver incontrato a Roma i due parlamentari Piccone e Tancredi e parlato della costruzione dell'inceneritore dicendo chiaramente che quello che «loro vogliono costruire (ovvero quello di Venturoni e Di Zio) renderà inutile e antieconomica la costruzione del secondo inceneritore» (quello di Piccone noto come impianto a biomasse di Borgo Incile) salvo che la concorrenza non si voglia «sfracellare» [...]

    Non vi sembra tutto più chiaro? A me si e lo si capisce da quanto riporta l'articolo citato. Tuttavia su una cosa si sbaglia Venturoni: in questa gara "al chi arriva primo" sembra proprio che a sfracellarsi non sia stato il sindaco Filippo Piccone...Vero Regione Abruzzo?

    Va chiusa la centrale nucleare? I cittadini tedeschi rispondono "si subito"

    Le centrali nucleari sono sicure per la salute di quelli che ci vivono attorno? Che fine fanno le centinaia di tonnellate di scorie radioattive prodotte dalle centrali?
    E infine, come sono le centrali nucleari che il Governo Berlusconi vuole far costruire in Italia?


    La domanda è: se le dosi di radiazioni sono così basse come dicono le autorità, come mai i bimbi che vivono intorno alle centrali nucleari si ammalano più frequentemente di leucemia?

    venerdì 10 settembre 2010

    Centrale a Biomossa PowerCrop: la Regione dice si

    Qualche giorno fa il quotidiano "il Centro" pubblicava la notizia che la Regione Abruzzo ha approvato la V.I.A di un impianto a biomasse ubicato all'Aquila.
    In realtà mi trovo costretta a dover evidenziare la mala informazione fatta dal quotidiano.

    Ho appena finito di parlare con l'ufficio tecnico V.I.A della Regione Abruzzo, dal quale mi è stato spiegato che ciò che la commissione ha approvato in data 7 settembre 2010 non è quello di cui riporta il quotidiano "il Centro" ma è l'impianto a biomasse della PowerCrop. Si tratta del famoso mostro ecologico ed economico da 32 MWe (95 MWt) che dovrebbe nascere nel cuore del Fucino, ad Avezzano con la scusa della riconversione dell'ex Zuccherificio di Celano e il ricatto dei posti di lavoro da salvare.

    "Il Centro" ha scambiato lucciole per lanterne, che la cosa sia stata voluta o meno non sta a noi giudicare...

    Chi segue mamma Terra da un pò, sa di cosa sto parlando perché dall'estate del 2007 io stessa sono impegnata in prima linea nella lotta a questo scempio, quindi basta navigare all'interno della sezione Marsica (nelle etichette del blog) e rinfrescarsi la memoria.

    In realtà la notizia mi ha sorpresa ma non sconvolta...è come se fosse stata nell'aria fin dal giorno in cui (inizi di Agosto) abbiamo assistito all'arresto del "gruppo Stati", così come è stato definito dalle cronache giornalistiche. Chi conosce almeno un pò le vicende politiche della nostra piccola Marsica sa di cosa parlo e sa che la Signora Daniela Stati a fine novembre 2009 si era impegnata con il suo "NO" davanti ai cittadini (tra cui la sottoscritta) durante un incontro a Luco dei Marsi, (questo ci faceva sentire in qualche modo"tutelati"): ora che i giochi hanno preso una piega diversa è il caso di dire "quando il gatto non c'è, i topi ballano" e sta volta il topo sta ballando la sua danza indisturbato.

    Il sindaco di Celano Filippo Piccone e la sua giunta comunale "sempre attenta alle tematiche ambientali" (così come riporta il quotidiano online Marsica news) finalmente senza oppositori e ostacolando eventuali competitori (leggi inceneritore della VEPRAL) inizia la scalata nel mondo degli affari legati all'energia, (ci teneva così tanto che ci ha provato anche con il solare) e ora finalmente il sogno si corona con le biomasse il tutto sempre e rigorosamente a scapito dell'economia del Fucino e a scapito della salute della Marsica intera.

    Che posizione assumerà il comune di Avezzano? Entrerà in affari o resterà saldo nella sua posizione in difesa del nostro territorio così come i cittadini elettori si aspettano? Se fossi una bookmaker ora dire "signori venghino si aprono le scommesse...", ma sono una semplice cittadina che spera...e si sa la speranza è sempre l'ultima a morire!!!

    L'Abruzzo non è la Scandinavia, non possiede la materia prima per mantenere un impianto di queste dimensioni, lo sappiamo noi, lo sa il Corpo forestale (che si è espresso contrario a questo impianto), lo sanno la stessa PowerCrop e lo stesso Piccone che cercano di convincerci del contrario, lo sa lo stesso Ente Fucino, a quanto pare solo la commissione VIA della Regione non lo sa!

    Cittadini della Marsica, vi invito a non chiudere gli occhi e girarvi dall'altra parte. La realizzazione di questo impianto è un vero e proprio abuso a tutti i livelli, non porterà vantaggi né posti di lavoro, sarà solo il mezzo attraverso il quale i soldi entreranno nelle tasche dei soliti imprenditori locali.
    In mezzo alle nostre case in mezzo ai nostri prodotti agricoli sorgerà un inceneritore che dovrà smaltire 270 mila tonnellate di "vattelo a immaginare cosa'".
    Il Fucino va valorizzato diversamente...non venduto al miglior offerente iniziamo ad avere a cuore le sorti della nostra bella Terra.

    Questo è un bell'attacco al cuore dell'Abruzzo...di 'sto passo ci manca solo che parta anche il Centro Oli di Ortona e L'Abruzzo è finito!!!!

    giovedì 9 settembre 2010

    Sabina Guzzanti torna all'Aquila

    Sta sera alle ore 20. 45 nel Parco di Collemaggio all'Aquila verrà nuovamente proiettato il film Draquila, l'Italia che trema.
    Al film seguirà il dibattito con la regista, Sabina Guzzanti. Con lei sul palco saranno presenti anche altri personaggi comparsi nel documentario:
    l’onorevole Gianni Lolli (PD) parlerà degli abusi nella costruzione degli impianti per i mondiali di nuoto a Roma.
    Stefania Pezzopane, ex presidente della provincia dell’Aquila, descriverà il disagio di chi vive nelle nuove abitazioni del progetto C.a.s.e.

    Parteciperanno anche Gianfranco Cerasoli, responsabile della Uil Beni culturali, Giusi Pitari, esponente dei comitati aquilani e animatrice del blog Trentottosecondi, Angelo Venti, direttore di Site.it e giornalista di Libera, Antonello Ciccozzi, docente di Antropologia culturale all’Università degli studi dell’Aquila.

    lunedì 30 agosto 2010

    Cricca Economy

    Dall'Aquila alla B2, gli affari del capitalismo dei disastri

    E' uscito Cricca Economy un libro di Angelo Venti (direttore di site.it, responsabile del presidio aquilano di Libera, Premiolino 2010 per il suo enorme e documentatissimo lavoro sul post-terremoto dell’Aquila e "per aver contribuito alla difesa dell'indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento"), Manuele Bonaccorsi (Giornalista di "Left" e collaboratore di "La Sicilia" e "Liberazione") e Daniele Nalbone (giornalista di "Liberazione", che si è interessato agli appalti sui Mondiali di Nuoto a Roma).

    "La Cricca non ha la possente solidità geometrica di Tangentopoli, quando la corruzione era l'ingranaggio essenziale del mantenimento in vita di un sistema economico, politico e sociale. Siamo piuttosto in presenza di una politica che non è più potere pubblico ma carriera privata e di un sistema imprenditoriale che cerca la strada più rapida per fare profitti. Questo libro ricostruisce l'intreccio di tali fenomeni e dei singoli personaggi, approfondendo il funzionamento della Protezione Civile di Bertolaso, la ricostruzione e gli affari dell'Aquila, i Mondiali di nuoto la vicenda Finmeccanica, per arrivare alle Cricche a venire che si annidano dietro la logica di governance dei Grandi Eventi. Un fenomeno dal carattere strutturale: una Shock Economy all'italiana in cui proliferano le Cricche del capitalismo nostrano". (tratto dal libro).

    Edizioni Alegre, pag 144, € 12,00

    martedì 17 agosto 2010

    Home - Casa

    A fine luglio è uscita la versione integrale (un'ora e mezza circa) di Home tradotto in be 14 lingue tra cui anche l'Italiano. Il film prodotto da Luc Besson e diretto da Yan- Arthus-Bertrand era uscito lo scorso anno in lingua inglese.

    Buona visione!!!

    venerdì 6 agosto 2010

    Miele negli aeroporti - biomonitoraggio della qualità dell'aria

    Quando nel 2008 iniziò l'avventura di mamma Terra, uno dei primi post pubblicati fu "usare le api per identificare gli inquinanti tossici". Oggi vi ripropongo questo post invitandovi alla sua lettura per ben comprendere le basi che sono fondamento alla iniziativa portata avanti in Germania. Ne ha parlato oggi il TG1, ma sembra che in realtà questo tipo di biomonitoraggio sia partito già nel 2006.

    In ben 8 aeroporti tedeschi (tra cui quello internazionale di Düsseldorf) si sta monitorando la qualità dell'aria proprio attraverso l'impiego delle api. Analizzando il miele prodotto negli alveari posti nei pressi delle piste dell'aeroporto è possibile stimare il contenuto di idrocarburi e altri inquinanti in circolazione e quindi stabilire che tipo di aria respiriamo.

    Sembra che l'area degli aeroporti tedeschi sia buona, il chimico incaricato delle analisi,Volker Liebig, fa notare che la quantità di tossine misurata è inferiore a quella stabilita dai limiti di legge e che il miele sia molto simile a quello prodotto in aree dove è assente qualsiasi tipo di attività industriale. Sarà vero? Io qualche dubbio me lo riservo, ma i tedeschi di dubbi sembrano non averne, tanto che il miele prodotto negli aeroporti viene confezionato e regalato (secondo alcune fonti) venduto (secondo il TG1) alla popolazione.

    giovedì 5 agosto 2010

    Moda equo solidale

    Generalmente in estate si preferisce avere i piedi scoperti e quindi si tende a calzare infradito, sandali e ciabatte che lasciano respirare i nostri piedi e ci aiutano a vincere il caldo. Tuttavia presto arriverà settembre (qui da noi sembra già arrivato) e con esso la necessità di rivedere il nostro guardaroba. Sicuramente molto sarà ancora utilizzabile, ma qualcos'altro invece andrà riacquistato. Le scarpe ad esempio. Sono quella parte di abbigliamento che più subisce il logorio del tempo (certo dipende dall'uso che se ne fa) .

    Se dunque c'è bisogno di acquistare un paio di scarpe comode, belle e sempre alla moda perchè non fare in modo che queste siano anche sostenibili da un punto di vista etico, sociale e ambientale? Ci guadagniamo tutti, ma sopratutto mamma Terra e quei Paesi che almeno per una volta non si vedono sfruttati. Di cosa parlo? delle scarpe ecologiche e solidali. Per saperne di più vi invito a leggere l' articolo pubblicato su Eco Wiki

    venerdì 30 luglio 2010

    Poveri ma felici

    Chi lo dice che i soldi rendono le persone felici? Uno studio condotto dal NEF mostra proprio il contrario. La conservazione dell'ambiente in cui si vive, il rispetto per le risorse naturali e una vita sociale piena e intensa in cui il rapporto con il prossimo è ancora un valore fondamentale, fanno si che il primo posto sul podio della felicità sia occupato dal Costa Rica. L'Italia occupa la posizione 69 seguita da Francia e Spagna e indovinate un pò? Il sogno americano non è poi così felice, 114° posto.

    Attraverso l'indice di felicità planetaria si misura il benessere e la qualità della vita dei Paesi. Addio PIL, benvenuto HAppy Planet Index!

    Per saperne di più leggi il mio POST PUBBLICATO SU ECOWIKI

    giovedì 8 luglio 2010

    Roba regalata mai ridata, eppure....

    C'era una volta la Contea di Celano, il cui democratico governo era affidato al Sen. Filippo Piccone appartenente ad una delle più grandi famiglie d'Italia: il popolo delle libertà!
    Sembra l'inizio di una storia medioevale, in cui i signori del feudo avevano la libertà di disporre a proprio piacimento dei vassalli. Bhè non siamo nel medioevo, ma la situazione è pressapoco identica.

    Il mercato dell'energia (CIP 6) è ormai il futuro dell'economia e questo lo sa bene anche la giunta comunale di Celano guidata dal Senatore Piccone, infatti dopo aver tentato con le biomasse, ora la scalata nel mondo dell'energia prosegue con il fotovoltaico. E il tutto sempre in maniera rigorosamente democratica e trasparente. Circa 120 agricoltori celanesi si sono visti recapitare una lettera di esproprio dei terreni, terreni attualmente produttivi e coltivati. Questi erano stati donati in passato come onoreficienza ai reduci di guerra per aver onorato la Patria durante i due conflitti mondiali. Adesso il comune li vuole indietro per costruire un impianto fotovoltaico. Inutile dire che per gli agricoltori è stata una vera e propria mannaia, ma non c'è da temere perchè fra 20 anni quando sarà esaurito il ciclo di vita dell'impianto, i terreni potrebbero tornare ai legittimi proprietari, bisogna solo decidere le modalità del reintegro e a questo ci penserà un tecnico della Regione Abruzzo (servizio Foreste demanio civico e armentizio) che procederà ad effettuare il verbale di sommaria istruttoria per il reintegro dei terreni, e il verbale sarà redatto anche in assenza delle parti.

    Peccato che si siano dimenticati di dirvi che restituire un suolo all'agricoltura non è cosa semplice: Gli impianti fotovoltaici posti su terreni rischiano di ridurre fortemente l’attività fotosintetica e la biodiversità, con impoverimento progressivo del tenore di carbonio nel suolo e di biomassa emergente: la conseguenza più evidente è l’emissione anziché la fissazione di CO2 climalterante (il suolo rappresenta il maggior pozzo di assorbimento di carbonio): questione paradossale, per una tecnologia che punta a ridurre le emissioni climalteranti.

    Perchè dunque occupare suolo agricolo per realizzare impianti che potrebbero trovare una più opportuna collocazione sugli edifici o sugli immobili agricoli? Semplice gli impianti a terra hanno un costo minore, ma non è accettabile ricorrere ad una fonte energetica rinnovabile consumando un’altra risorsa non riproducibile come il suolo.
    Siamo tutti d'accordo sul fatto che il fotovoltaico è un bene prezioso per il futuro, ed è giusto che venga incentivato e promosso, ciò che invece non è eticamente e moralmente accettabile è che con la scusa della salvaguardia ambientale si sta facendo un vero e proprio assalto al pianeta! Questo si chiama consumo di territorio. E nella Marsica troppo spesso si sta correndo questo rischio.

    Da bambina la maestra mi aveva insegnato che la roba che viene regalata non si deve richiedere indietro. E' evidente che il sindaco Piccone e la sua giunta non hanno avuto la mia maestra!

    Foto: impianto di Spongano

    martedì 6 luglio 2010

    "Chi dice donna dice danno", sarà vero?

    "Per combattere la fame è necessario passare dalle parole ai fatti", così ha tuonato la FAO durante un meeting di alto livello delle Nazioni Unite (New York 1 luglio 2010); questo significa valorizzare la figura della donna garantendole piena ed equa partecipazione nella gestione delle risorse agricole, ma anche nei processi decisionali a tutti i livelli. Le donne coltivano più della metà del cibo prodotto nel mondo, eppure non hanno accesso a finanziamenti nè alla tecnologia, non hanno possibilità di formazione nè possono fare il loro ingresso nel mondo del Mercato. Eppure è ampiamente dimostrato che dove è la donna a gestire le situazioni le cose vanno meglio.
    A sostenerlo nel corso del meeting ci sono i dati riportati dal Ministro dell'Agricoltura liberiano Florence Chenoweth: le statistiche 2009, differenziate per sesso, evidenziano che la gestione agricola da parte delle donne ha portato ad un incremento del 43% nella produzione di riso e manioca (principali colture di sussistenza del Pese).

    Dall'Africa al Brasile: qui a promuovere la figura della donna ci pensa Neriede Segala Coelho, leader del movimento agricoltori e allevatori del Brasile:"L'agricoltura è produrre, e produrre è potere e il potere si può tradurre in proprietà e diritto. Finchè le donne saranno sottomesse e limitate al ruolo di semplice destinatario del prodotto agricolo, l'agricoltura continuerà ad avere un enorme divario, ma se le donne siedono al tavolo delle decisioni allora tutto assume una forma diversa".
    A sostegno di questa sua tesi, Coelho riporta l'esperienza vissuta nella comunità di Pintadas, dove la partecipazione attiva delle donne nelle scelte economiche e sociali della comunità ha portato a un netto miglioramento nella qualità della vita: ogni casa ha cisterne per immagazzinare acqua e sono state introdotte tecnologie (come l'irrigazione a goccia, per citare un esempio) che hanno favorito un uso più razionale delle risorse.

    Non si tratta di super poteri, la forza delle donne sta nel loro cuore di madre. Siamo nate per dare vita, per farla crescere e nutrirla, e questo ci porta ad avere attenzioni e logiche che l'uomo non riesce a vedere. L'uomo è chiuso nel suo essere "ragione", ma la Ragione senza l'Anima ci rende imperfetti, ciechi e incompleti.

    Le agenzie alimentari delle Nazioni Unite, sperano che l'emancipazione della donna nel mondo agricolo sia uno dei temi centrali del Summit che si terrà il prossimo settembre.

    Nel frattempo Jim Butler, vicedirettore Generale della FAO, ci incoraggia a sostenere il progetto 1billionhungry attraverso la firma della petizione con la quale si esortano i Governi affinché la lotta alla fame diventi una priorità assoluta.


    Fonte: FAO



    mercoledì 16 giugno 2010

    Robin Hood alla Rovescia

    Gli appassionati di mamma Terra sanno che scrivo anche su Eco Wiki e certamente ricorderanno l'articolo "Italiani che Guadagnano allagando L'Etiopia", con cui davo voce alla denuncia portata avanti dai promotori di "Stop Gibe III".
    Ho ricevuto aggiornamenti riguardo alla disastrosa vicenda.

    Il progetto ha ricevuto il sostegno finanziario della più grande banca del mondo, l'Industrial and Commercial Bank of China (ICBC). Il governo etiope ha concluso un accordo da 459 milioni di dollari per ciò che riguarda la componente idromeccanica dell'opera, la quale verrà realizzata da Dongfang un'industria manifatturiera statale cinese. L’intesa è stata siglata a porte chiuse senza consultare altri potenziali finanziatori del progetto, e estromettendo la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Europea per gli Investimenti che, non potendo sostenere l'intero progetto a causa dell'assenza di gara di appalto nell'assegnazione del contratto, erano state chiamate a finanziare la parte tecnologica rilevata dai cinesi.

    In questo contesto privo di trasparenze, e democrazia, in cui sono ignorate sia le osservazioni e contestazioni delle comunità locali , sia le proteste della società civile internazionale, l'Italia, non si tira indietro e procede al finanziamento: il Ministro Frattini ha dato il suo "via libera" concedendo il credito d’aiuto. 


    Eticamente e moralmente parlando L'Italia si macchia così di un grave crimine contro l'Ambiente e contro il popolo Etiope fortemente danneggiato dalla realizzazione di un' opera come questa di Gibe III che va a deturpare un territorio senza neppure offrirgli una possibilità di sviluppo. Ricordiamo che L'energia prodotta da Gibe III non sarà a vantaggio dell'Etiopia ma verrà esportata altrove, anche in Italia.
    Ancora una volta siamo "colonizzatori", drasticamente ci definisco un popolo di parassiti, Dei Robin Hood alla rovescia "rubiamo al povero per dare al ricco". 


    Da Abruzzese e "Aquilana" trovo persino umiliante e disarmante sapere che Lo Stato Italiano fa fatica a finanziare la Ricostruzione di una città martoriata dal sisma del 6 aprile 2009 e poi leggere che lo stesso Stato stanzia i fondi per un 'opera di distruzione come Gibe III.

    Ma questa è l'Italia delle contraddizioni, la nostra Italia.

    sabato 12 giugno 2010

    Il font ecologico

    Non avevo minimamente idea che esistessero accorgimenti tanto fini per aiutare mamma Terra; l'ho scoperto poco fa leggendo il post che Panthea, una mia collega blogger, ha scritto su EcoWiki.
    Sapevo che l'inchiostro così come il toner sono due sostanze inquinanti, e sapevo anche che produrli produce grandi quantità di CO2, ma ciò che non sapevo e che adesso so è che si può in qualche modo aiutare a ridurre l'impatto ambientale di questo settore, e possiamo farlo tutti semplice usando Ecofont il carattere con i forellini.

    Nelle lettere digitate si creano dei forellini che consentono il risparmio di toner fino al 26%, con gioia del portafoglio e dell'ambiente. Il risparmio viene calcolato con una scansione ad alta risoluzione e successivo conteggio dei pixel.
    Se pensate che i forellini danneggino la qualità della stampa, allora vi rassicuro: il nostro cervello non li "registra" quindi noi non li vediamo e il risultato è una stampa durevole e perfetta sotto ogni aspetto, provare per credere (pagina di prova).

    Il funzionamento è semplice: una volta installato Ecofont sulla barra menù di Microsoft Word viene visualizzata una nuova icona, la foglia di ecofont. Possiamo usare i classici caratteri come Arial, Verdana, Calibri, Times new Romans e altri e poi stampare semplicemente premendo il pulsante nella variante Eco. Unica limitazione è la dimensone massima di 11 punti, per cui testi con dimensioni maggiori vengono stampati con i normali caratteri.

    Il Font può essere scaricato gratuitamente (solo carattere Vera Sans) (DOWNLOAD), oppure potete acquistare l'intero pacchetto sia nella versione Home Edition per uso domestico, nella versione Small Bussiness Edition, per organizzazioni fino a 100 posti lavorativi oppure Enterprise Edition per organizzazioni a partire da 100 postazioni lavorative. Chiraamente acquistandolo ci sono vantaggi maggiori.
    Ma per saperene di più vi rimando direttamente al sito di Ecofont

    mercoledì 9 giugno 2010

    Latte solare equo solidale

    Quest'anno sembrava che l'estate non avesse minimamente voglia di farci visita (almeno così è stato dalle mie parti), ma finalmente è qui!
    Le scuole chiudono i battenti, le famiglie stanno già programmando le loro ferie, le vetrine dei negozi parlano solo di mare così come gli espositori dei cosmetici. Ma l'estate 2010 non arriva sola, infatti tra le mille novità ne porta una che piace tanto a mamma Terra: si chiama "Ecobio Soleil" ed è la prima linea di solari con il marchio BIO COSMESI di ICEA (Istituto per la certificazione etica ed ambientale). Questa linea è il frutto della collaborazione tra Commercio Alternativo e uno spin-off del laboratorio di cosmetologia dell'Università di Ferrara.

    Gli Eco Bio Soleil utilizzano biossido di titanio come filtro fisico, questo (al contrario del normali filtri chimici) non assorbe i raggi UVB e UVA, ma li riflette senza venir alterato e senza dare alcun tipo di sensibilizzazione cutanea ecco perché questi solari sono adatti a tutti i tipi di pelle, anche a quella dei bimbi. Ma vi dirò di più, questi prodotti fanno felici anche chi, come la mia amica Valentina, ha problemi con il Nichel o chi ne ha con il glutine poiché sono prodotti privi di questi due "ingredienti".

    A renderli eco-sostenibili ed equo solidali è il fatto che non sono testati sui nostri fratelli animali, che le materie prime provengono tutte solo ed esclusivamente da coltivazioni biologiche e che forte è l'impegno (attraverso l'acquisto delle materie prime) in ben sette progetti di Commercio Equo Solidale attraverso i quali si supportano le piccole realtà di produttori locali sostendoli con relazioni durature nel tempo che prevedono un pagamento equo stabilito in accordo con il produttore stesso in base ai reali bisogni, nessuno sfruttamento del lavoro o delle risorse ambientali, rispetto della dignità dell’uomo e della sua cultura e impegno nel promuovere progetti sociali con ricaduta locale.

    Dove si possono acquistare? Ve lo dico subito! Chiaramente potete cercarli nelle botteghe del commercio equo solidale e nel circuito Ecor (negozi B'io e Natura sì). Oppure potete cliccare su commercio alternativo.

    Felice tintarella ragazze! (.....e ragazzi)

    lunedì 7 giugno 2010

    Il biologo domestico

    Il biologo domestico non è una mia invenzione, esiste lo giuro! Di che si stratta? Per scoprirlo basta leggere l'Articolo Pubblicato su EcoWiki.

    martedì 25 maggio 2010

    Io non ho paura di essere intercettata

    Sefora Inzaghi non ha paura di essere intercettata così come tutti gli onesti cittadini italiani che non hanno nulla da nascondere.
    La legge sulle intercettazioni viene fatta per proteggere CHI invece ha molto da nascondere e ammazza la libera informazione!!!!

    venerdì 21 maggio 2010

    22 Maggio-giornata mondiale della biodiversità

    Tutti gli esseri viventi hanno oggi la responsabilità di prendersi a cuore la salvaguardia della vita selvatica di tramandare ai posteri, come fonte di ammirazione e interesse, di conoscenza e di gioia, l'intero patrimonio della grande varietà di animali e piante. Questa generazione non ha nessun diritto per tornaconto, egoismo o distruzione intenzionale, o per negligenza, di privare le generazioni future di questa ricca eredità. Lo Sterminio di altre creature è una vergogna per l'umanità.
    (World Wildlife Charter)



    Se ne hai voglia, puoi dare una letta alla Dichiarazione UNESCO "Per una cultura della biodiversità" (formato pdf)


    Foto: Stefano Scivola

    giovedì 20 maggio 2010

    Come ti riduco l'imballaggio

    Sono sempre stata convinta che quando si fa un regalo, lo si deve fare col cuore e questo significa mettersi nei panni della persona che quel regalo deve riceverlo, cercando così di scegliere in base ai suoi gusti e alla sua personalità in modo da fargli davvero un dono piacevole; credo che questo dica molto sul rapporto di amicizia, stima o amore tra due persone.
    Pochi giorni fa ho festeggiato il mio compleanno (TANTI AUGURI A ME!), e Ivana, una cara amica, preoccupandosi di ciò che a me piace e conoscendo la mia sensibilità verso le tematiche ambientali, mi ha fatto un regalo a misura di "Sefora". Grazie Ivana!

    Ora fatta questa premessa, passiamo al tema centrale del post: è possibile ridurre davvero gli imballaggi? La risposta è SI, basta averne la volontà. A darmene conferma è stato proprio il regalo ricevuto da Ivana. Ho "scartato" il regalo e mi si è presentata una scatola di cartone riciclato; ma la sorpresa ovviamente era al suo interno.


    Una confezione contenente una saponetta al miele, un bagnoschiuma (fatto con foglie di vite, succo di mandarino olive e bergamotto) e una saponetta per lo scrub (fatto con zenzero, zucchero e finocchio). Sono tutti prodotti ecologici, fatti a mano con frutta fresca e oli essenziali. Tutti rigorosamente NON testati su animali. A produrli è LUSH (entrate nel sito e vi meraviglierete da soli). La maggior parte dei prodotti è in forma solida, in questo modo si evita l'uso di inutili imballaggi di plastica, di conservanti e ci fanno risparmiare: ad esempio una barretta di shampoo solido da 55 gr ha una durata equivalente a 3 bottiglie di shampoo liquido da 250 gr.

    Sempre secondo la filosofia della sostenibilità che l'azienda segue da ormai 20 anni, indovinate cosa trovate nella scatola al posto dei classici "confetti" di polistirolo tipici delle normali pratiche di packaging per evitare il danneggiarsi dei prodotti con il trasporto? POPCORN (vedere nella foto) o patatine di amido di mais colorate. Pesano di meno, assorbono bene gli urti e mamma Terra ringrazia: possono venir smaltite con le normali pratiche di compostaggio! Senza contare poi che sono allegre e divertenti. Dovevate vedere la mia faccia stupita e le risate che mi sono fatta aprendo la confezione!

    Ora potrei stare qui a raccontarvi altro della LUSH, ma credo che sia meglio per voi andare sul sito ufficiale (vi ho inserito il link) per scoprire e valutare voi stessi quanto straordinario sia l'impegno ambientale di questa azienda! Sto facendo della pubblicità? CERTO credo che i meritevoli vadano premiati e questo è il mio piccolo modo per farlo.
    LUSH Mamma Terra ti promuove con 10 e lode!

    Foto: Sefora Inzaghi

    domenica 16 maggio 2010

    I- Fairy - il robot che celebra i matrimoni

    Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente...
    (Genesi 2,7)


    ....Almeno così funzionavano le cose qualche migliaio di anni fa!

    Eh si perché ora nel XXI secolo non è più necessario scomodare il "Principale" per soffiare aliti di vita, a farlo, infatti, ci pensa la Kokoro Company, una società nipponica che fin dal 1984 costruisce robots animali e umanoidi con lo scopo di "toccare il cuore delle persone". L'azienda nel suo profilo dice di sé: "Abbiamo costruito il nostro business per poter portare in vita i nostri robots. La nostra missione è quella di costruire robots che possano vivere e convivere con gli esseri umani divertendosi e comunicando con noi".

    Ed ecco che proprio in questi giorni si assiste al primo esperimento di introduzione della specie robot all'interno del "Gran Parco degli esseri umani". E quale occasione migliore per toccare il cuore delle persone se non quella di un bel matrimonio?




    Due giovani si sposano e a celebrare il matrimonio non è un sacerdote (troppo antiquato, noioso e obsoleto), ma è I-Fairy, un robot umanoide alto un metro e mezzo che a guardarlo bene sembra la piccola mascotte di Mazinga.
    I- Fairy era collegato ad un computer in cui un operatore inseriva i comandi appropriati per gestire la cerimonia.
    Come reagiscono le persone? La sposa, Satoko Inue, dipendente della Kokoro Company, ha definito il suo matrimonio "molto divertente".
    (OK, MA E' UNA DIPENDETE DELLA KOKORO COMPANY!)

    Per quanto mi riguarda, sarà pure divertente, ma a me da i brividi! E mette ancora più i brividi l'accostamento delle parole vita, cuore e spirito con giocattoli tutti circuiti e bulloni che nulla hanno di vita di cuore e di spirito.
    Ditemi pure che sono all'antica, io me ne vanto! Credo che i robots debbano avere un altro ruolo all'interno della società umana: le macchine sono fatte per migliorare la qualità della vita, non per sostituirsi alla vita stessa.

    I libri amici di mamma Terra

    In occasione del salone internazionale del libro a Torino (fino al 17 Maggio) Greenpeace ha presentato la lista degli editori salva foreste (purtroppo solo il 18% aderiscono al progetto editori amici delle foreste). Anche attraverso la "buona"lettura si può sostenere la Terra.

    "Il futuro delle foreste e del clima è nelle pagine di vostri libri"



    giovedì 13 maggio 2010

    SOS zanzare!

    L'estate è ormai alle porte, anche se la pioggia incessante sembra dirci tutt'altro. Ieri ero fuori nel mio giardino e indovinate un pò? L'ho vista! Le zanzare sono tornate e secondo uno studio tedesco quest'anno sono più cattive e affamate che mai! Ma vi racconto tutto su EcoWiki.
    vi rimando al LINK

    domenica 9 maggio 2010

    Qui giacciono la libertà e la democrazia!

    "Mentre l'Europa sancisce la tutela delle nuove forme di espressione digitali che riportano il cittadino al centro del dibattito politico e culturale, considerate una nuova forma di Rinascimento dopo un lungo medioevo della comunicazione dominato dalla libertà di parola ma dal divieto di essere ascoltati, l'Italia legifera in senso contrario e sta per assestare un durissimo ed esclusivo colpo all'informazione dal basso". (da Byoblu.com)

    Dopo il decreto Romani, un nuovo pericolo per la rete è in agguato: Il DDL Alfano. Il disegno di legge sulle intercettazioni torna al Senato con il suo comma 28, il quale prevede l'obbligo di rettifica per tutti i siti informatici, blog compresi. Cosa significa? Semplice, se la norma venisse approvata, ogni blog, anche quello di un ragazzino, verrebbe equiparato (ai fini della rettifica) ad un periodico, una testata giornalistica vera e propria. Per tanto se nel mio blog, riguardo a fatti e persone, esprimo opinioni personali che possano infastidire "qualcosa" o "qualcuno", mi vedrei recapitata una lettera in cui si chiede di rettificare quanto scritto nel giro di 48 ore. Chiaramente non è una gentile richiesta, ma un obbligo a tutti gli effetti, altrimenti mi ritroverei a pagare una multa di circa 15 mila euro.
    Somma irrisoria per una testata giornalistica con tanto di redazione e avvocati, ma certamente non disponibile all'interno del "porcellino salvadanaio" di un semplice studente disoccupato, o di una padre di famiglia, o di un qualsiasi semplice cittadino.

    Ricapitolando, posso scrivere su l' invenzione di Pincopallino, ma se dovessi esprimere un mio pensiero su quella invenzione che dovesse infastidire Pincopallino, allora dovrei rettificarlo entro 48 ore, altrimenti sarei costretta a pagare una multa salata.

    Allora è vero quando si dice che il silenzio è oro!

    "Tra una settimana, se non ci saranno emendamenti contro questo sciagurato provvedimento insieme al DDL Intercettazioni passa anche l'equiparazione di tutti i siti informatici (?) ai soggetti regolamentati dalla legge sulla stampa del 1948, per quanto riguarda il dovere di ottemperare alla rettifica di informazioni ritenute, arbitrariamente, lesive della reputazione di un soggetto terzo". (da Byoblu.com)

    Siamo tutti abbastanza svegli da capire a cosa stiamo andando incontro, vero?
    La penna è la più potente delle armi specie se nelle mani di un cervello "pensante", e Loro lo sanno bene.
    E c'è chi ha ancora il coraggio di venirmi a dire che siamo un Paese libero e democratico!

    mercoledì 5 maggio 2010

    La bufala del nucleare italiano

    Facendo la cameriera ho imparato una cosa "la gente mangia con gli occhi". Basta rendere un piatto bello e attraente perché lo si giudichi anche buono, indipendentemente da quelli che sono gli ingredienti che lo compongono. Beh vale lo stesso per le bufale italiane, e non mi riferisco alle buonissime mozzarelle, ma alle mezze verità che continuamente vengono raccontate. Si abbellisce il tutto con contorno di grandi promesse e parole ben studiate, aspettative brillanti, ma se poi una persona un pò più curiosa va a cercare di capire, allora si scopre che il prezzo da pagare è di gran lunga più alto rispetto al beneficio che se ne riceve.

    il 28 e 29 aprile a Roma si è svolta una tavola rotonda su "Le prospettive delle imprese nel mercato dell'energia nucleare". L'evento è stato organizzato dall'Università degli studi Roma Tre con il sostegno del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e vi hanno partecipato esperti di diritto e di energia. All'incontro ha partecipato anche Fulvio Conti, amministratore delegato ENEL, il quale presentando il quadro energetico italiano ha poi "invitato" gli italiani a trasformarsi da "nuclearisti inconsapevoli" a "nuclearisti attivi". Ottimo il modo con cui Conti presenta all'Italia il nucleare spacciandolo per il "piatto forte", quasi quasi convince anche me! Peccato però manchi qualcosa: un piccolo ingrediente che consenta all'italiano di poter scegliere consapevolmente. "Scegliere" è una parola che ha perso un pò del suo reale significato.

    Nel suo messaggio di propaganda ENEL promette alle imprese italiane una commessa di 12 miliardi di euro, pari al 70% dell'investimento totale (che è di circa 16 miliardi di euro per le 4 centrali nucleari). Secondo quanto sostenuto, tale investimento rientra nella parte "convenzionale", come una qualsiasi opera civile. Il restante 30% dell'investimento spetta alla parte (non) convenzionale, ovvero il reattore, il "cuore" della centrale, di cui Areva, ha l'esclusiva sul brevetto.
    Grandi investimenti per l'Italia e più lavoro per tutti direte voi, ma... (c'è sempre un "ma").

    Gli amici di GreenPeace, quei grandissimi rompiscatole (ironizzo) ci suggeriscono di visitare il sito di EDF nella sezione relativa al reattore di Flamanville, di cui vi ho già parlato in altri post, io l'ho fatto e se avete due minuti di tempo lo consiglio vivamente anche a voi.
    A fine paragrafo si può leggere : "The nuclear part of the facility accounts for 60% of the total amount with the conventional (non-nuclear) part accounting for the rest".
    Che tradotto vuol dire "la parte nucleare dell'impianto pesa per una quota pari al 60% dell'ammontare dei costi totali, mentre la parte convenzionale (non nucleare) pesa per la restante quota".
    Questo che significa? Semplice che le commesse spettanti alle imprese italiane non sono del 60% (questa quota va ad AREVA che ha l'esclusiva sul brevetto), ma il 40 %.

    Non sembra anche a voi che ci sia un pò di confusione riguardo ai futuri appalti nucleari?
    Conti promuove il ritorno al nucleare, proprio lui Amministratore delegato di una Azienda (L'ENEL) che solo poco tempo fa in una presentazione dal titolo " Aspetti economici e finanziari del programma nucleare" dichiarava che l'investimento nel nucleare non è finanziariamente sostenibile per ENEL, a causa degli elevati costi che l'impresa non è in grado di sostenere.
    A me qualcosa non torna e a voi?

    Che gran Paese è l'Italia, ci credo che vogliono tutti venire qui : solo da noi puoi abitare in case pagate a tua insaputa da "benefattori" sconosciuti e promuovere programmi che non possiamo neppure sostenere economicamente. Ma si sa (perché c'è sempre un "MA") a noi italiani piace tanto "mangiare".

    Fonte: GreenPeace, Gaia la rivista dell'Ecosistituto del Veneto, EnergyManager.net