Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

lunedì 27 luglio 2009

Nucleare disastroso

AREVA è una multinazionale francese che opera nel campo dell'energia, in particolare quella nucleare (lo stato francese possiede più del 90% del capitale azionario) e di fatto è la società che progetta e costruisce l'impianto nucleare di terza generazione EPR. Il reattore EPR potrebbe essere la soluzione scelta dall'Italia per un eventuale ritorno al nucleare. Il 24 febbraio 2009 un memorandum di intesa firmato tra ENEL ed EdF (la ENEL Francese, per intenderci) prevede la costruzione di 4 centrali nucleari EPR in Italia, operative tra il 2020 e il 2023, per un totale di 6600 MW. L'ENEL ha finora acquistato una partecipazione del 12.5% negli impianti EPR di Flamanville e Penly. Gli accordi ricadono nel quadro più ampio di una collaborazione di lungo periodo tra Francia e Italia che coinvolga tutta la filiera del nucleare, dalla ricerca alla costruzione (Protocollo di Intesa italo francese per la cooperazione energetica). Tuttavia sarebbe bene che il Governo Italiano e i nuclearisti prendessero in consierazioni alcuni aspetti non di poco conto.
Facciamo un pò di storia: Nel 2001 il Parlamento approvò la costruzione dell'EPR finlandese, i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2009 e il tutto avrebbe richiesto una spesa complessiva di 3.2 miliardi di euro. In realtà la costruzione è inziata nel 2005, e dopo oltre 200 difetti rilevati ancora oggi AREVA non è in grado di prevedere quando si inizierà a produrre energia con quel reattore. I costi sono arrivati a circa 5 miliardi di euro e si prevede che saliranno fino a 6 miliardi. La base di calcestruzzo dell'impianto è risultata, secondo l'Autorità per la sicurezza nucleare finlandese, troppo porosa e sensibile alla corrosione e lo scorso dicembre l'Autorità ha inviato una lettera ufficiale in cui si accusa la AREVA di utilizzare personale non professionalmente adeguato, sollevando seri dubbi sui sistemi di sicurezza ed ipotizzando il blocco delle attività.
Quello che sta succendeno al reattore EPR in costruzione in Finlandia si sta ripetendo anche in Francia; la costruzione del reattore di Flamanville è protagonista di molte irregolarità: sforamento dei costi, ritardi, crepe nella base di calcestruzzo, rinforzi nel contenitore di acciaio del reattore realizzati in punti sbagliati, tecnici saldatori non qualificati per tale lavoro....
A tutto questo vorrei anche aggiungere che nel 2006 Greenpeace ha trovato un rapporto militare segreto del governo francese datato 2003, secondo il quale il reattore EPR non sarebbe in grado di resistere all'impatto causato da un aereo di linea.
E l'America che tutti ammiriamo e sognamo? Bhè è ora il caso di dire che finalmente questo Paese merita davvero l'appellativo di "Nuovo Mondo": a maggio 2009 l'amminsitrazione Obama ha negato all'industria nucleare americana il finanziamento pubblico di 50 miliardi dollari.
Inoltre i dubbi sono così tanti che la Nuclear Regulatory Commission degli USA non ha ancora approvato tale tecnologia (quella dell'EPR) per il mercato americano.
L'Italia? L'Italia firma accordi e la storia del Bel Paese non è altro che una ruota che gira, non c'è innovazione, ma sempre e solo un nostalgico bisogno di ripetere gli errori: inceneritori, nucleare, ronde cittadine...Ho sempre l'impressione che ci stiano rifilando un passato travestito da futuro.

Fonti: New York Times; Gaia- rivista dell'Ecoistituto del Veneto
Immagine: matrablog

mercoledì 15 luglio 2009

38 secondi

Il 16 luglio 2009 alle ore 16.00 presso il Municipio di Avezzano, Piazza Torlonia, verrà presentato il libro "38 secondi" scrittto da Giusi Pitari, nata ad Avezzano nel 1957, vive a L’Aquila. Organizer del meetup dei grilli aquilani e docente di Biochimica presso la Facoltà di Biotecnologie dell'Università degli studi dell'Aquila.

Dalla prefazione del libro: "Il titolo riporta il tempo che mi sembra sia passato dal momento in cui mi sono svegliata il 6 aprile 2009, a causa del sisma che ha colpito la mia città, e l’attimo nel quale ho percepito che la scossa si affievoliva. L’ho ricostruito e ricalcolato, ripercorrendo ciò che ricordo di aver fatto quella notte. Mi dicono che la scossa principale è durata meno, ma il mio tempo è stato quello, proprio trentotto secondi. In molti hanno avuto la sensazione che la catastrofe sia avvenuta in una quarantina di secondi e, dato che la nostra percezione è quella che conta, mi sento di dire che il titolo rispecchia il nostro dramma. […] Se quei secondi non fossero stati vissuti da noi contemporaneamente, ma ciascuno li avesse attraversati in successione, avremmo accumulato circa 850 ore di terrore. Invece, quei trentotto secondi li abbiamo condivisi, assieme alla paura e all’urlo della terra che si squarciava. E, anche se l’orologio esterno, ne ha segnati 20, per noi sono stati assai di più. Questa è la relatività.”


Invito tutti ad acquistare una copia del libro, prezzo 10,00 €. L'incasso sarà interamente devoluto per ricostruire il dipartimento di biotecnologie, in cui la Prof. ssa Pitari, autrice del libro, lavora, e acquistare la strumentazione per i laboratori. . Aiutiamo l'Università degli studi dell'Aquila a ripartire.
Per ricevere una copia del libro basta inviare una email a: alfredo.murgo@tin.it
Non si tratta solo di un sostegno enconomico, ma anche umano , "Non siamo così soli", recita la canzone, bhè facciamo in modo che i riflettori non si spengano e che il Domani arrivi presto e sia più bello e luminoso di questo "oggi".

sabato 11 luglio 2009

Non si arrendono!

Fonte Marsicanews.it: Il progetto di realizzazione di un impianto a biomasse nel Nucleo Industriale di Avezzano andrà avanti. A confermarlo è stata la stessa società che ha smentito le voci che sostenevano una rinuncia all’impianto. “La procedura per l’avvio del lavori è stata ritardata a causa del terremoto – fanno sapere dalla Power Crop – ma l’azienda sta proseguendo l’iter necessario per raggiungere gli obiettivi fissati. Al momento l’azienda sta predisponendo le risposte necessarie alle osservazioni sollevate in sede di Valutazione di impatto ambientale.
Insomma amici marsicani, questi qui non hanno intenzione di arrendersi! Bhè neppure noi!

Ma anche all'Aquila qualcosa si muove
Fonte quotidiano "il Centro": Nasce un'associazione temporanea di scopo con Gal Marsica e Provincia per realizzare un impianto a biomasse per la produzione e vendita di energia. A realizzare l'impianto sarà la Ma&D Power Engineering di Milano, tra i partner anche la fondazione Mirror di Micron. Il progetto sarà presentato all'Aquila il 21 luglio alle ore 10.00 nella sala conferenze della Carispaq. E' nato da un protocollo di intesa istituito a luglio e capeggiato dalla Provincia dell'Aquila. Molto probabilmente l'impianto sarà localizzato nel nucleo di Bazzano dove godrebbe dei benefici della zona franca.
Ora sull'impianto a biomasse che dovrebbe sorgere all'Aquila non si hanno molte notizie, dimensionamento, potenza dell'impianto, filiera, benefici per la comunità locale..insomma ancora nulla di tutto questo.
A mio parere quello delle biomasse è un argomento delicato e controverso da trattare con le dovute misure e da adattare alle diverse esigenze del territorio. Non sci i può svegliare una mattina e decidere "oggi qui faccio un impianto a biomasse, perchè fonte rinnovabile e sostenibile". Non sempre ciò che nasce come sostenibile poi lo è davvero!