Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

giovedì 31 gennaio 2008

Elettricità nel mare

Conoscete le barriere coralline?
Le barriere coralline sono nate circa 200 milioni di anni fa, erano presenti su mamma Terra già all'epoca dei dinosauri. Ricoprono cira l'1% della superficie di mamma Terra eppure per l'uomo hanno una importanza ambientale e vitale inestimabile, ed una economica (legata al turismo) di circa 276 miliardi di euro l'anno.
Sono strutture di rocce calcaree, formatesi grazie all'aggregazione di milioni di gusci di protozoi, alghe calacaree, coralli e piccoli polipi che secernono il loro involucro esterno calcareo. Si tratta di sistemi complessi, ma allo stesso tempo molto fragili e oltre a rappresentare uno scenario di bellezza indescrivibile, rappresentano un così elevato numero specie vegetali e animali da renederele a mio parere "custodi" della biodiversità.
Attualmente la sopravvivenza di questi ecosistemi è fortemente minacciata, non solo da eventi naturali (si dovrebbe affrontare un discorso sulla "naturalità" di questi eventi) come uragani o tsunami, ma in particolar modo dall' azione sconsiderata dell'uomo: pesca con dinamite e cianuro, prelievo per l'industria dei gioielli, turismo senza educazione e rispetto. A tutto questo possiamo aggiungere anche il cambiamento climatico. Secondo degli studi se la temperature dell'oceano aumenterà più di 3°C, perderemmo questo patrimonio nel grio di poche decine di anni.

Tutta questa introduzione per parlare di un progetto di ripristino della barriera corallina, molto interessante: per fortuna mamma Terra ci ha fatto tanti doni, tra i quali quello dell'intelligenza. Ecco come la tecnologia può essere utilizzata per aiutarci a sopravvivere.

Sull'isola di Bali, è nato un progetto ambizioso, ma a quanto pare efficace. Si tratta del reef elettrico: un metodo che già negli anni '70 era stato sviluppato da un architetto tedesco, Wolf Hilbertz, e dall'oceanografo americano Thomas Goreau. Praticamente sono state immerse nell'oceano delle gabbie metalliche. Il principio sfruttato è molto elementare: alla gabbia di metallo (ancorata sulla sabbia del fondale) sono legati numerosi cavi elettrici in cui passa corrente elettrica a basso voltaggio, accellerando così la deposizione di stari calacarei: infatti in questo piccolo campo elettrico i sali disciolti nell'acqua di mare, in particolar modo carbonato di calcio e idrossido di magnesio, si consolidano e si aggregano in una forma che noi profani della chimica chiamiamo semplicemente calcare: questo è il materiale di costruzione delle barriere coralline. Dopo circa due settimane si è visto che il metallo è stato completamente ricoperto da carbonato di calcio e su questo substrato si sono andati ad insediare spontaneamente alghe coralline molluschi e altri organismi.

Pensate che in condizioni naturali e favorevoli in questa zona dell'indonesia il corallo aumenta di circa mezzo centimetro l'anno.

Un bell'aiuto no?


mercoledì 30 gennaio 2008

Dove si riducono gli insetti ,spariscono anche i fiori

Anche oggi mamma Terra ci insegna a non sottovalutare il legame sottile e profondo che lega gli esseri viventi gli uni agli altri. Sfogliando le pagine di un vecchio numero di "Le Science" ho trovato un articolo molto interessante.
Mi ritrovo nuovamente a parlare di api: un team di ricercatori ha rilevato un parallelismo fra il declino degli insetti impollinatori e quello dei loro fiori. Sono stati analizzati i dati di centinaia di aree nel Regno Unito e in Olanda per valutare la biodiversità di api e sirfidi ( molto simili alle mosche , ma impollinatori come le api) . Sono stati confrontati tra loro i dati di ciascun sito prima e dopo il 1980 e si è visto che in entrambi i paesi le api sono in declino in circa l'80% delle zone. In particolar modo il declino riguarda gli insetti specializzati su poche specie di fiore. Nel Regno Unito, in particolare, si è osservato che stanno scomprendo i fiori che si riproducono grazie agli insetti, mentre aumentano quelli che sfruttano il vento o che riescono ad autofecondarsi. In Olanda invece sono in declino solo le piante fecondate dalle api. Ora, non si sa se sia iniziato prima il declino delle api o quello dei fiori, tuttavia si ritiene che in entrambi i casi una delle cause scatenanti sia stato l'uso-abuso di pesticidi.
Tutto questo si traduce nel rischio di estinzione di popolazioni animali e vegetali e quindi in una enorme perdità in termini di biodiversità.

La mia domanda è questa: possiamo permettercelo? A tutti piace camminare su un prato, vi siete mai chiesti il perchè? Perchè il prato è un immenso mondo che racchiude in se una forza vitale, anzi la vita stessa. I lombrichi, le api, le formiche, sono vita, e questa vita è possibile grazie ad un altra vita: quella vegetale. Le cellule che costituiscono i tessuti verdi delle piante, ovvero le foglie e gli steli sono in continua attività per trasformare l'energia luminosa donata dal Sole in sostanze organiche necessarie non solo alle stesse piante, ma a tutta la vita su mamma Terra. sono le piante a costituire il cibo per gli animali e l'uomo stesso.

E poi tralasciando l'aspetto prettamente scientifico...i fiori ci danno gioia e ci rallegrano; e le api? Come faremmo senza il loro dolcissimo miele? Se c'è una cosa che adoro della stagione invernale è proprio una bella tazza di camomilla a fine serata insieme con gli amici più cari e con tanto buon miele dentro (piccolo vizio lasciatomi in eredità dal mio amico Emiliano (CHI E' EMILIANO??? Vedi blog RossiTramonti)).

martedì 29 gennaio 2008

LINEE DI ETICA AMBIENTALE


Se avete finito di leggere un libro e non sapete cosa leggere ve ne suggerisco uno io: è un libro che mi è stato regalato da mia madre, lo sto leggendo e lo sto apprezzando.

Pietro Ramellini
Edizioni Paoline
Prezzo: 9,00€

Si tratta del profondo rapporto tra uomo e ambiente, o meglio ancora tra uomo e creato.
Nel descriverlo utilizzo le stesse parole dell'autore:
"...molti hanno compreso che una relazione di dominio, sfruttamento e contrapposizione non è più sostenibile; occorre costruire e vivere più intensamente un rapporto di meraviglia, rispetto e amore verso ogni creatura".



lunedì 28 gennaio 2008

Usare le api per identificare gli inquinanti tossici

A quanto pare, le piccole api da miele sono utilizzate per individuare le sostanze chimiche tossiche. Nelle loro incursioni all'esterno dell'alveare, raccolgono acqua, nettare, particelle e composti organici volatili che contaminano le aree circostanti quelle che loro visitano. Le api riportano questi materiali nel loro alveare. Qui muovono l'aria con le ali per regolare la temperatura dell'alveare e questo fa si che le sostanze inquinanti , che avevano raccolto nell'aria, vengano rilasciate e circolino all'interno dell'alveare.
Gli scienziati hanno posto degli alveari portatili, contenenti ciascuno circa 8000 api, vicino ad aree dove si sospetta o si è certi che siano presenti rifiuti pericolosi. Un piccolo tubo di rame, posto lateralmente ad ogni alveare, pompa fuori l'aria. L'aria viene analizzata per trovare i contaminanti tossici particolati come piombo e zinco, i contaminanti organici volatili come percloroetilene (uno sgrassante e solvente per il lavaggio a secco) e i residui di pesticidi.
Per controllare dove le api sono andate in cerca di cibo, un botanico usa un microscopio per esaminare i granelli di polline e determinare da che genere di piante derivi e per correlare queste piante con quelle presenti in un'area di 1,6 Km di raggio da ogni alveare. Questo approccio sembrerebbe essere molto meno costoso che non monitorare le miniere, le discariche di rifiuti pericolosi e le altre fonti di inquinanti tossici circostanti.

Cos'è lo sviluppo sostenibile?

Oggi giorno usiamo e abusiamo di molti termini, spesso senza dar loro il significato che gli è proprio. Tra questi uno è "sviluppo sostenibile". In questa "etichetta" voglio affrontare con voi le tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile, ma prima di iniziare mi sembra importante darne una definizione generale che non sia esclusivamente di tipo accademica.

La prima definizione che possiamo trovare è quella contenuta nel rapporto Brundtland (dal nome della presidente della Commissione, la norvegese Gro Harlem Brundtland) del 1987 e poi ripresa dalla Commssione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU (World Commission on Environment and Development, WCED). Leggiamo: "Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri".

Questa definizione a mio parere è piuttosto antropocentrica: infatti qui non si parla di benessere e sopravvivenza di tutte le specie viventi, ma piuttosto ci si riferisce alle sole generazioni umane.
Nel 1991 si giunge ad un'altra definizione di sviluppo sostenibile :"un miglioramento della qualità della vita senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto, dai quali essa dipende".
Che ne pensate?
Io la penso così: Sotenere vuol dire supportare, mantenere, dare forza.
"La questione centrale per il nostro futuro è come riuscire a vivere su questa Terra affollata in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali che sono le basi stesse della vita" (Ginafranco Bologna). Questo pensiero mi piace, si parla di sistemi naturali come base della vita. Mamma Terra ci ha fornito gli strumenti migliori per sostenere la vita, qualsiasi forma di vita, e la cosa ancora più straordinaria è che in questo mondo non siamo soli, pensiamo che tutto dipenda solo dall'uomo e non riusciamo invece a capire come ognuno di noi sia legato a qualcosa che ha la forza di milioni di anni, la forza dell'eternità e al solo pensiero dovremmo fermarci a riflettere: animali, piante, funghi, batteri...il sole,la vita!
Sostenibiltà quindi significa che un sistema è capace di sopravvivere e di funzionare nel tempo. In questo periodo il sistema soddisfa i bisogni degli abitanti senza esaurire il capitale naturale e senza mettere a repentaglio le prospettive della generazione attuale e di quelle future, sia nei confronti degli esseri umani che di altre specie.




domenica 27 gennaio 2008

Perchè questo blog?

Con oggi ha inizio la mia avventura nel mondo dei blogger. Qualche tempo fa non avevo neppure idea di cosa fosse un blog, e mai avrei pensato che prima o poi io stessa avrei potuto aprirne uno. Vi capiterà, per un motivo o per un altro di entrare in questo spazio: molti lo apprezzeranno (spero), altri guarderanno e passeranno oltre, qualcuno si affezionerà...comunque ritengo doveroso presentarlo nel migliore dei modi a tutti voi.

Cos'è Mamma Terra? E' un blog che parla di ambiente..."bello sforzo" -direte voi- " ne esistono già molti che parlano di queste cose, ce ne mancava un altro?" Secondo me si. Parlare di ambiente non è cosa facile, e in questi tempi mi rendo conto che questa è una tematica così attuale e di moda che ognuno di noi ne parla molto spesso senza nemmeno capire cosa sia veramente. Come avrete letto nel mio profilo, sto per laurearmi in scienze ambientali; nei miei studi ho avuto la fortuna di essere seguita da professori competenti, ma uno in particolare mi ha aperto gli occhi: il giorno della prima lezione di educazione ambientale questo professore ci chiese di dargli una definizione di ambiente. Ci siamo scervellati per trovare quella che potesse sembrare la più professionale e tecnica possibile, ma in realtà la definizione da dare era molto più semplice: "L'AMBIENTE E' VITA". In quel momento i miei studi hanno acquistato un senso profondo che fino ad allora non avevo ancora compreso, ma che ora sta maturando piano piano dentro di me. E questa mia voglia di comunicare che l'ambiente è vita si è trasformata in questo blog!

Come mai ho scelto il nome di mamma Terra? A molti di voi può sembrare infantile, ma se guardate bene oltre le parole vedrete che in realtà è un nome forte e profondo. Se l'ambiente è vita quale parola è più appropriata se non quella di mamma? Mamma è colei che ci da la vita e ci sostiene e in questa parola è forte l'intimità che ci lega. Questa è la Terra: una mamma con cui siamo legati da un intimo e profondo rapporto, una mamma che da milioni di anni ci sostiene con il suo moto perpetuo e ci fornisce tutti gli strumenti e le risorse necessarie alla nostra vita. La Terra vive con noi e respira con noi...
Un altro mondo è possibile, ci credo e sono convinta che l'uomo possa intraprendere politiche di gestione che siano realmente compatibili con le esigenze di mamma Terra e di chi la abita