Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

venerdì 30 ottobre 2009

Un Minuto tecnologico

Minuto non è un semplice asino, ma rappresenta un modello di ecologia e vita sostenibile. Insieme all'artista Cristian Bettini e il fotografo Martin Ruano, Minuto gira (per tre mesi) attraverso le Asturie vivendo in stretto contatto con la gente, le tradizioni locali e "geoetichettando" il mondo asturiano. Sulla groppa di Minuto ci sono placche solari, videocamere e gps. Lo scopo di questo viaggio è la realizzazione di una Green Map per un progetto internazionale che si propone di creare una carta del mondo basandosi su un'etica di sostenibilità ambientale. La mappa verde evidenzierà la presenza di eco-sistemi a rischio, denuncerà l'eventuale contaminazione e l'uso insostenibile della terra. Durante i loro viaggi i tre racconteranno in tempo reale le loro avventure attraverso il sito - spiega la curatrice Roberta Bosco - ogni giorno saranno on line nuovi video e foto, chiunque è invitato ad unirsi alla comitiva e Minuto si fermerà nelle scuole.
Secondo gli artsiti "questa inziativa dovrebbe incoraggiare il pubblico a porsi delle domande su dove stiamo andando, su che relazione esiste ancora tra l'ambiente rurale e la città, su quanto la tecnologia ci sta spingendo verso un mondo virtuale e anche su cosa stiamo perdendo di vista del nostro passato".

Per saperne di più: Repubblica.it sito WEB

Fonte: La Repubblica.it, articolo di Irene Maria Scalise
Foto: La Repubblica.it

lunedì 26 ottobre 2009

In memoria di Frà Martino

Halloween, è il nome di una festa popolare che si celebra la sera del 31 ottobre: il nome deriva da "All Hallows Eve", che vuole dire Vigilia di tutti i santi (1° novembre). Attualmente è considerata una festa statunitense ma in realtà trova radici nelle popolazioni pre-cristiane dell'Europa, che usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Fra ottobre e novembre, la terra si prepara all'inverno, e così era necessario ricoverare il bestiame in un luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda.
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti, i quali festeggiavano Samhain (fine dell'estate), il loro capodanno.
Secondo la cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all'anno vecchio nè al nuovo; in quella notte i morti potevano far visita ai vivi e questi lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza

Quando ero bambina io in Italia si festeggiava San Martino, la sera dell' 11 novembre, sera in cui secondo la tradizione cristiana Martino incontra un povero uomo al quale dona metà del suo mantello per ripararsi dal gelo.

Questa festa si è poi trasformata in una ricorrenza di carattere folcloristico che si identifica con l’estate di San Martino: una particolare situazione climatica tipica del mediterraneo, in cui nel mese di novembre, si instaura un breve periodo di bel tempo e clima gradevole. Per i contadini l’11 novembre segnava la fine di un anno di lavoro: scadevano i contratti agrari, il pagamento degli affitti e la partecipazione alle fiere più importanti.
Da bambina ho festeggiato San Martino: con i miei amici intagliavamo le zucche, ci si infilava dentro una candela e poi si girava bussando alle porte del quartiere, quando la porta si apriva intonavamo un "Frà Martino campanaro..."e al termine della nostra esibizione ci veniva dato un piccolo premio. Poi la sera i nonni preparavano la focaccia all'interno della quale venivano nascoste 100 lire...200 lire e la gara era a chi faceva più soldini. Infine si stava davanti al camino a mangiare le castagne e a degustare il buon vino novello.
Ormai il senso di questa tradizione, così come molte altre è andato perso; chiedete ad un bambino di ora chi sia Fra Martino, non sapranno rispondervi.

L' effetto "Globalizzazione" ha portato ad una crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto è stato non solo una convergenza economica dei diversi popoli, ma anche una convergenza culturale che rischia di compromettere la variabilità tradizionale che caratterizza e valorizza un popolo da un altro. Così come la biodiversità è fondamentale per la stabilità dell'Ecositema, perchè da questa dipende la sopravvivenza delle specie e la capacità di omeostasi del sistema stesso, così anche la diversificazione delle culture rappresenta una garanzia di omeostasi: le culture originarie, sono frutto di millenni di evoluzione.

domenica 25 ottobre 2009

Risposta numero 1: paghi per quanto butti via

Qualche giorno fa un lettore del blog ha lasciato un commento sul mio post "l'ambiente è una questione di ideologia", con il quale, attraverso tre punti, mi spiegava il suo parere riguardo ad alcune questioni poste nel mio articolo. Ho deciso di rispondere al suo commento, non con un altro, ma ribattendo punto per punto (per un totale di tre post).

Commento del lettore Punto 1) : " i materiali differenziati se ben differenziati, sono risorse è vero, ma il loro valore non costituisce un ricavo così elevato da permettere l'abbatimento della tarsu... il servizio ha comunque un costo molto superiore ed il porta a porta anche di più. Quello che è invece considerevole è il risparmio dei costi di smaltimento in discarica, che da soli, dopo qualche anno di avviamento, darebbero davvero al comune la possibilità di ridurre le tasse [...]"

La TARSU è una tassa che noi paghiamo per il servizio di smaltimento rifiuti, questa comprende varie voci, come costo del personale, acquisto beni, conferimento in discarica, ma ci troviamo anche la famosa Ecomulta qualora il comune non raggiunga la percentuale di differenziato prevista per legge (attualmente nel mio comune questa multa è di circa 700 mila euro). Perchè credo che la raccolta differenziata porta a porta sia un'ottima soluzione?
Ci si preoccupa di sensibilizzare la popolazione in modo che anche i più pigri si avviino ad un virtuoso processo di raccolta differenziata, nel mio comune ho sentito assessori proporre che proprio a tal fine si può stampare un piccolo manuale da inviare ai cittadini: "della serie altro spreco di denaro e materia!"

In realtà uno dei migliori sistemi di incentivo è il programma "paghi per quanto butti via", ovvero si fa pagare come tariffa solo gli svuotamenti del rifiuto non riciclabile, in modo da incentivare il massimo del riciclo e della riduzione dei rifiuti. Proprio per dimostrare che ho i piedi per terra e non sono una sognatrice, sono andata alla ricerca di dati e numeri. Nel trevigiano esiste il consorzio Priula (23 comuni per un totale di 205 mila abitanti) che nel 2004 è riuscito a differenziare circa il 73% dei rifiuti. Quanto pagano i cittadini per questo servizio? Per le utenze domestiche esiste una quota fissa (canone uguale per tutte le famiglie) di circa 85,08 € + una quota variabile (scontata del 30% per quelle famiglie che praticano il compostaggio domestico), che viene determinata dal numero degli svuotamenti dei contenitori del rifiuto secco non riciclabile. Cosa significa? L'innovazione riguarda proprio la lettura del numero degli svuotamenti di matariale secco non riciclabile, che è affidata ad un "trasponder"applicato sul contenitore. Se in media una famiglia svuota tale contenitore 11 volte in un anno, si trova a pagare una tassa rifiuti di circa 100 €. (dati 2009).Non male vero? Una famiglia molto virtuosa può dunque pagare anche meno. Meno secco NON riciclabile si produce e meno si paga; ecco dunque che conviene:
* evitare di acquistare oggetti che diventano subito rifiuti;
* evitare di acquistare contenitori fatti di materiale non riciclabile;
* differenziare i rifiuti con cura, mettendo nel contenitore verde ciò che davvero non è riciclabile.

Possiamo intraprendere anche un'altra strategia: il comune stipula una convenzione con una società, o consorzio o cooperativa (chiamiamola "PINCOPALLINO). La convenzione stabilisce che tutte le fasi di raccolta, svuotamento dei contenitori, trasporto, trattamento, selezione e recupero finalizzato al riciclaggio sono a totale carico della Pincopallino (non del comune e dei cittadini) che diviene proprietaria dei materiali all’atto della raccolta, e che utilizza quei materiali rivendedoli sul mercato di carta, alluminio, vetro, palstica. Ecco dunque che Vorrei precisare che i materiali ben differenziati sono più puri e pertanto acquistano un valore sul mercato molto elevato, per cui non è vero che vengono pagati poco.

Potrei parlare anche di un'altra strategia per ridurre non solo la quantità di rifuti, ma anche la spesa che i cittadini si trovano a dover sostenere per lo smaltimento, ma mi rendo conto che mi sto dilungando. Comuque ritengo che già con i due esempi sopra citati sia ben chiaro come la gestione dei rifiuti nella moderna visione della RD porta a porta rappresenti davvero un successo economico, ambientale e sociale, ecco perchè non condivido quando mi si dice che la raccolta porta a porta costa molto di più del normale e obsoleto servizio rifiuti, che purtroppo esiste ancora nella mia città. Tanto per darvi un'idea, la mia famiglia ha sempre pagato circa 250 euro di immondizia, quest'anno senza porta a porta, nè differenziata, la bolletta è arrivata è 500 euro....se continua così mi toccherà fare le valigie ed emigrare a Treviso.

QUI il sistema di tariffazione del consorzio Priula

Fonte: Consorzio Priula - Marcello Volpato: Gaia, Ecoistituto del Veneto.

martedì 20 ottobre 2009

La ballata dell'uomo-orso

«Dal folto del bosco intricato e pauroso,
piombato da forra, o antro fumoso,
s’udì nella notte un tremendo risuono;
dal buio nascosto squarciò come un tuono.

Giunse la nuova alla gente del posto
e tutti chiedevano ad ogni costo
da dove venisse o cosa mai fosse
il misterioso richiamo, le terribil mosse.

“Un’ombra pelosa!” qualcuno diceva;
“Un essere immondo!” quell’altro pensava .
“Diabolico essere, fetido e bestiale,
orrendo, inumano, reietto e brutale!...”(…)

“Piglialo, piglialo! Non lo mollare
Piglialo, piglialo per carità
Acciuffalo, afferralo che possa pagare
le nefandezze, le oscenità!” (…)»

Inizia così “La ballata dell’Orso” di Pierluigi Giorgio, in scena sabato 24 ottobre, ad Ortona dei Marsi, all’interno del ricco programma della manifestazione “Milonia”.
Pierluigi Giorgio, molisano, documentarista e autore di successo, approda nella nostra Marsica con un insolito e suggestivo spettacolo. I suoi documentari mettendo in luce realtà minori locali e raccontando di tradizioni popolari, etnologia e antropologia, dal 1990 sono trasmessi da GEO&GEO. Il ricercatore racconta come nasce il suo studio su questa antica tradizione e come ne è nato un percorso culturale così avvincente:
"[...]Mi si offriva la possibilità di raccogliere informazioni dalla viva voce del cosiddetto “Maestro dell’Orso” tale Andrea Valiante del 1920 che ne aveva raccolto la tradizione dalle mani del padre ed era stato interprete e poi istruttore di movimenti per altri interpreti. Con la voce di arzilli e simpatici anziani ho raccolto informazioni e le ho elaborate con quelle trasmessemi dall’etnologo Massimo Centini, torinese, autore di svariati saggi sull’argomento. L’azione in buona dose si svolgeva, poco, lungo le strade dissestate, sporche e fangose, molto, all’interno delle case in festa per il Carnevale. Il gruppo era formato dallo stesso Uomo-Orso e da altre due persone: uno lo teneva legato a catena e alla ribellione dell’Animale, intimorendolo o toccandolo con un bastone di legno o di metallo, comandava: “Orso, a posto! A posto, Orso! Orso olé!” L’Animale un po’ si placava, ma poi si agitava di nuovo emettendo versi gutturali. Un’altra persona era d’aiuto. Infine un gruppetto con strumenti arrangiati accompagnava musicalmente. Una volta in casa, l’Orso si metteva a quattro zampe e spaventava i presenti (soprattutto le donne) riuniti per la festa. Poi il “guardiano” comandava: “Balla Orso!” e lui danzava goffamente. Alla fine veniva offerto vino, biscotti o dolcetti. Si passava dunque ad altra casa. Il costume era raffazzonato alla meglio, con pelli scure di capra. Sulla testa -a volte sì, a volte no- erano presenti due corna di bue o di capra fermati su un legno arcuato legato sotto il mento. Non si sa se è un elemento aggiunto per creare maggior spavento o se elemento di antica usanza. Infine, una coda, a volte di cavallo o assemblata alla meglio e il volto umano sporco di nero. Almeno nel ricordo degli intervistati, non c’era sacrificio finale.” Studiare questa figura ”dionisiaca” è divenuta la mia passione e rappresentare la mia ballata in Abruzzo, terra simile per molti aspetti al Molise, è davvero stimolante.”

SABATO 24 OTTOBRE 2009-ORTONA DEI MARSI
Fonte: Magda Tirabassi, MArsica news

lunedì 19 ottobre 2009

Le questioni ambientali ridotte ad ideologia.

Martedì 13 Ottobre 2009 si riunisce la commissione ambiente di Avezzano. I membri hanno parlato a lungo di gestione del servizio rifiuti della nostra città. Ancora una volta si è parlato di raccolta differenziata porta a porta e dell`esigenza di farla partire non solo in via sperimentale, ma a tutti gli effetti (cosa buone e giusta), tuttavia come sempre si è tenuto ad evidenziare il solo costo di tale intervento e nessuno ha invece sottolineato il guadagno economico che questa potrebbe portare al comune e ai cittadini. Inizio a sospettare che non si sia compreso il significato di "differenziare". Il sospetto si fa certezza quando prende la parola Occhiuto (pdl) perchè dopo tutto il bel discorso sul porta a porta, lui sostiene che tuttavia il problema dei rifiuti non debba essere limitato alla sola città di Avezzano, ma affrontato anche a livello di Provincia e Regione, sostenendo che anche se c`è la raccolta differenziata si necessità di un inceneritore. Sapete cosa si brucia in un inceneritore? Carta, legno,ma sopratutto plastica. 2) Sapete qual`è lo scopo di differenziare? rivendere il differenziato (carta, plastica, legno, vetro, alluminio) alle industrie del riciclo. VENDERE vuol dire guadagno per il comune, meno tasse per i cittadini. Se le cose stanno così, come fanno a convivere insieme differenziata e incenerimento? Se differenzio e riciclo che ci brucio nell`inceneritore? Ora qui non si tratta di solo problema sanitario che comporta l`incenerimento, ma di evidenziare il totale fallimento economico ed occupazionale che ne deriva. Forse alla commissione ambiente sfuggono questi piccoli dettagli. Ma ora arriva la ciliegina sulla torta: prende la parola Sigismondi (pdl), il quale appoggiando quanto detto dal collega Occhiuto ha però voluto mostrare grandi doti di democrazia dicendo che "la decisone di un inceneriotore va presa all`unanimità con Regione, Provincia e cittadini e -(cito parole testuali)- ANDANDO AL DI LA` DI OGNI IDEOLOGIA. Ecco dunque a cosa è ridotta la gestione del nostro territorio, ad una ideologia: e si perchè se sei di sinistra non vuoi l`inceneritore (te lo impone l' ideologia) se sei di destra invece l`inceneritore va bene! E` come per la fede, se sei di sinistra automaticamente non puoi essere un cristiano altrimenti ti chiamano cattocomunista (esistono i pentiti di mafia e i "pentiti di fede") se sei di destra invece lo Spirito del Signore è su di te, e quindi non esiste un vocabolo come cattofascista...davvero non avevo capito che la che la conoscenza, lo studio , il sapere, l'amministrare o la fede fossero una sola questione di ideologia, ho sempre pensato che fosse buon governo, saggezza,sapienza, intelletto, conoscenza e ricerca.

martedì 13 ottobre 2009

La Francia radioattiva

L'emittente televisiva France 3 ha mandato in onda l'inchiesta, firmata dai giornalisti Emmanuel Amara e Romain Icard, denunciando per la prima volta pubblicamente come le scorie pericolose siano state utilizzate per realizzare opere infrastrutturali (stadi, strade, parcheggi) delle quali la Francia va fiera. Il documentario ha misurato e mostrato al pubblico un elevato livello di radioattività sia in molte zone rurali sia nelle aree urbane del Paese. I detriti cosiddetti "sterili" sono quelli a basso contenuto di uranio, scartati perché non utili all'industria nucleare, ma con l'accumulo in anni e anni di costruzioni, stanno procurando un danno sanitario che inizia ad assumere una notevole gravità. In Francia esiste un unico laboratorio indipendente che si occupa di ricerca e informazione sulla radioattività, il CRIIRAD, che ha denunciato già da un paio di anni alle autorità e all'opinione pubblica l'esistenza di aree con una radioattività anche 60-100 volte superiore a quella naturale. Nel marzo del 2007, il CRIIRAD ha pubblicato un primo rapporto, nel quale si stimava un totale di circa 225.000 tonnellate di materiali di scarto dell'industria statale Cogema (Compagnia Generale delle materie radioattive), sotterrati nell'area dello stadio nella cittadina di Gueugnon, in Borgogna. La denuncia suscitò una grande sorpresa ed un altrettanto grande allarme tra gli abitanti. L'inchiesta televisiva di Amara e Icard dimostra che di casi come questo ne esistono quasi un centinaio in tutta la Francia, con i cittadini rigorosamente all'oscuro. Ed è andata così per trent’anni. Trent’anni in cui un vero e proprio segreto di Stato ha coperto i gravi danni all'ambiente ed alla salute dei francesi. Gli unici a sapere, oltre i dirigenti statali, erano i lavoratori. A fare tutto questo sono stati in due: la CEA (Commissariato dell'energia atomica) e la Cogema, ovvero due aziende statali. La Cogema da tre anni è diventata Areva, il principale operatore nucleare francese. La denuncia che emerge dall'inchiesta di France 3 è che chi effettua i controlli dovrebbe essere invece il controllato. Ad essere particolarmente in imbarazzo è l'ASN, l'Agenzia Nucleare di Stato, che è incaricata di fare i controlli su tutti gli aspetti del nucleare, compresi la protezione della popolazione e la loro informazione. Quel che emerge dal documentario shock mandato in onda, è che in tema di nucleare i pericoli nascono dall'assenza di trasparenza. E quando si tocca questo tema, il pensiero va all'Italia, dove ci si sta imbarcando in un'avventura nucleare con un atteggiamento da sprovveduti da parte dello Stato, e dove prima ancora della costruzione della filiera già è stato imposto il segreto di Stato sui siti. Ancora sulla trasparenza, gli autori dell'inchiesta indagano su un altro tema importantissimo: in tutti questi anni, di questo modo di smaltire le sostanze radioattive, la politica francese sapeva? SI, visto che ben diciotto anni fa era stato realizzato un rapporto a cura del direttore del Consiglio per la Sicurezza delle Informazioni Nucleari, dove veniva evidenziato che il problema scorie era stato ampiamente sottovalutato, in particolare la nocività dei cosiddetti “discendenti dell'uranio”. Questo rapporto, e tutti quelli successivi, sono sempre stati accantonati e nascosti dai ministri di turno, indipendentemente dalla loro provenienza politica. Il nucleare in Francia è stato trattato come una questione riservata alle alte sfere dello Stato, ma in cima non troviamo l'Eliseo o il Parlamento, ma sempre l'Areva. Cioè, l'industria nucleare è stata trattata politicamente come qualcosa che non può avere alcun ostacolo, un terreno sostanzialmente coperto dal segreto e dagli interessi statali e delle grandi aziende energetiche. In pratica, ad essere assente, è stata la responsabilità sociale di questo settore. Questo dovrebbe far riflettere non solo i francesi, ma anche noi italiani. Magari adesso, e non tra 15 o 20 anni, quando le centrali nucleari saranno già in produzione.

Fonte: articolo di Alessandro Iacuelli, altrenotizie.org

Gran Sasso: la montagna che unisce

Promo del documentario realizzato da Stefano Ardito, giornalista, fotografo, scrittore e documentarista e presentato da Mario Tozzi, geologo e conduttore televisivo, noto al grande pubblico come presentatore di Gaia-il pianeta che vive, Terzo pianeta e altri programmi della RAI


domenica 11 ottobre 2009

Sospesa Sgs, società di certificazione

Quello dei meccanismi flessibili è uno dei concetti fondamentali su cui si basa il Protocollo di Kyoto. Questi sono stati definiti per assegnare un valore economico alle misure per la riduzione delle emissioni; sono essenzialmente tre e prevedono la partecipazione di due paesi. Uno dei tre meccanismi flessibili è il CDM (Clean Development Mechanism), meccanismo di sviluppo pulito. Esso è definito nell' art.12 del Protocollo di Kyoto.
Cosa dice? I Paesi che emettono meno della loro quota assegnata possono vendere le unità di emissione in eccesso a Paesi le cui emissioni superano gli obiettivi. Nell'ambito dei CDM, i progetti per la riduzione delle emissioni sono realizzati in un Paese non-Allegato I, (Paesi in via di sviluppo). Lo scopo è quello di aiutare la cooperazione allo sviluppo sostenibile verso questi Paesi e di facilitare il reperimento di investimenti. A due mesi dal vertice di Copenaghen l'Onu ha deciso di sospendere Sgs, una tra le più importanti società che certificano la bontà dei progetti per la riduzione delle emissioni, i cosidetti CDM per l'appunto. Il motivo di tale decisione è rappresentato "dalla mancanza di adeguati controlli sui progetti che generano i "crediti di emissione", che vengono scambiati sul mercato e garantiscono ai Paesi con vincoli sulle emissioni di gas serra (come l'Italia) di considerare tagli propri progetti che riducono la CO2 nei Paesi in via di Sviluppo". La decisione di sospendere la Sgs, mette in ginocchio il sistema di scambio dei diritti inquinanti, ovvero l'Emission trading scheme", un mercato questo che vede, in prima linea, fondi speculativi e imprese altamente inquinanti. L'Enel è tra i primi 20 gruppi mondiali per volume di crediti emissione acquistati.

Fonte: Altraeconomia (ottobre 2009)

giovedì 8 ottobre 2009

La forza dell'uomo è nella verità

"Ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perchè l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato ma 400 anni dopo, ancora una volta, un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretta della forza delle idee. Ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle, ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla, nè abbracciarla, le idee non sanguinano, non provano dolore le idee non amano. Non è di una idea che sento la mancanza, ma dell'uomo.

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità. Con la forza della verità in vita ho conquistato l'universo. Onestà, giustizia, equità sono più che parole, sono prospettive.

Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l'unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio, all'interno di questo centimetro siamo liberi. Tutto di noi finirà, tutto tranne quel piccolo centimetro. Un centimetro è piccolo ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere, non dobbiamo mai perderlo o svenderlo; non dobbiamo permettere che ce lo rubino".

Tratto dal film "V per Vendetta"

sabato 3 ottobre 2009

Protezione animali VS Baaria

L'Ente Nazionale Protezione Animali denuncia «Baaria», l'ultimo film di Tornatore. E' stato chiesto alla procura di disporre l'urgente sequestro di tutte le copie della pellicola presenti sul territorio nazionale. La presidente dell'Ente, Carla Rocchi, denuncia la scena in cui viene ucciso un toro, questa «iniziata con un punteruolo e finità con lo sgozzamento dell'animale palesemente ancora in vita», è «certamente raccapricciante». Nell'esposto, presentato con l'assistenza dell'avvocato Mariano Buratti, si ipotizzano i reati di uccisione e maltrattamento di animali. Nell'atto si legge che «lo stesso Tornatore ha formalmente ammesso la verità della scena». La Rocchi dichiara: «La denuncia che abbiamo fatto tende a punire un reato che si ammanta fintamente di pretese artistiche. Il risultato è che di questo film si parla ormai soltanto per la crudeltà immotivata di quella scena. Baaria uguale macelleria». La scena è stata girata in Tunisia, secondo l'avvocato Buratti, questo per vietare le sanzioni penali in Italia; tuttavia lo stesso avvocato sostiene che previa istanza al Ministro della Giustizia, il procedimento penale può radicarsi in Italia.

venerdì 2 ottobre 2009

Emergenza Sumatra

...Se ci guardiamo intorno vedremo un mondo da aiutare. Un mondo migliore costruiremo se una mano ci daremo.
-Giada Biasion-


L'emergenza di Sumatra non ci lasci indifferenti! Possiamo contribuire anche noi agli aiuti attraverso una donazione: un kit sanitario per Sumatra cosa 20€; una tenda 100€; un ambulatorio 300€ e i medicinali 500€; potete fare la donazione tramite un bonifico bancario:
Conto corrente bancario Monte dei Paschi di Siena IBAN IT53Z0103001650000001030344

Oppure potete andare direttamente sul sito di Terre des Hommes Italia
e con un semplice click donare e aiutare. Io l'ho appena fatto utilizzando la mia post pay, non è difficile, quindi vi invito tutti a donare col cuore quanto potete.

giovedì 1 ottobre 2009

Il consapevole

Tornando al discorso influenza A/H1N1 e conseguente vaccino vi riporto tratti di una lettera pubblicata su "il consapevole.it" e scritta da il Dott. Eugenio Serravalle, specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale:

"Cari genitori, ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e sicuro vaccinare i bambini. La mia risposta è NO! Un ‘no’ motivato e ponderato, frutto delle analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale. Un ‘no’ controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti: avranno le loro ragioni. L’epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. Quanto successo nei Paesi dell’Emisfero australe ci rassicura: l’influenza A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure i mezzi di informazione hanno creato il panico. E’ un tipico esempio di “invenzione delle malattie” (disease mongering). Non si tratta della prima volta. Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l’influenza aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto’ di un gravissimo errore prognostico? Secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l’attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccinimuoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari."

Per leggere il documento per intero basta cliccare qui

Tratto da Il consapevole.it