Il Fucino visto dallo spazio
Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.
Il caffè se inquina che piacere è?
E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.
La forza dell'uomo è nella verità
Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.
PIL:una misura di sviluppo?
Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?
lunedì 26 maggio 2008
Non toccate i cuccioli!
Se tu lo scarti, lo prendo io
Esempio: il fango derivante dal ciclo produttivo della MEGA, diventa materia prima per la Orim che ne estrae metalli che utilizza o vende alla Honda. A loro volta i fanghi della Honda diveranno materia prima per il cementificio di Pescara. O ancora il cloro, altro scarto di produzione industriale, una volta trattato potrebbe essere utilizzato da un’azienda che si occupa di rifornire le piscine.
Anna Morgante, Preside della facoltà che sta conducendo lo studio, ha evidenziato quelli che sono gli ostacoli che un progetto come questo, così apparentemente semplice, logico, ma anche rivoluzionario, incontra, primo tra tutti è quello che tale studio è “scomodo” perché manda a monte quello che è il fiorente business dei rifiuti.
E’ un pensiero giusto quello della Morgante, un pensiero che però dovrebbe far suscitare la rabbia dei cittadini, perché non è possibile che si continui a parlare di sviluppo sostenibile, di carenza energetica e di materia prime e poi vedere che lo Stato preferisce utilizzare i soldi pubblici per finanziare inceneritori, torce al plasma e altri abomini che non vanno a tutelare le materie prime o a produrre energia. Vogliamo lo sviluppo sostenibile? Allora le forze economiche del nostro Paese dovrebbero sostenere progetti meritevoli come questo.
Fonte: Il Centro
mercoledì 21 maggio 2008
Con tutta l'energia possibile
Leonardo Maugeri
Edizioni: Sperling & Kupfer
prezzo di copertina 20,00€
Il volume è diviso in due parti: nella prima si parla delle fonti di orgine fossile, petrolio, carbone e gas naturale, mentre nella seconda parte si tratta delle tanto declamante fonti alternative, ovvero l'eolico, la geotermia, il nucleare, l'acqua, il solare, l'idrogeno.
lunedì 12 maggio 2008
Vodafone ricicla il tuo telefonino
Il progetto, che si avvale anche del contributo di Enel e di Legambiente, si propone di raccogliere i vecchi telefonini e di utilizzare il ricavato della loro rigenerazione per il finanziamento di impianti fotovoltaici in alcune scuole del paese. I terminali saranno raccolti oltre che nel corso del recycling tour anche negli oltre 800 negozi Vodafone One. Il tour rimarrà ad Aosta, in piazza Arco d'Augusto e a Catania fino a mercoledì, successivamente, toccherà le città di Genova, Lecce, Padova, Caserta, Bergamo, Perugia, Ancona.
Gli edifici scolastici che beneficieranno dell'iniziativa - riferisce una nota di Vodafone Italia - saranno individuati insieme a Legambiente. Ogni impianto fotovoltaico installato produrrà mediamente oltre 7 mila kilowattora all'anno, consentendo quindi alla scuola di risparmiare sulla bolletta e riducendo l'emissione in atmosfera di circa 5 tonnellate di CO2 all'anno. Inoltre le scuole potranno destinare ad altre attività quanto risparmieranno in bolletta. (ANSA).
venerdì 9 maggio 2008
Si può sognare una società sostenibile?
Il Summit di Rio del 1992, ha reso popolare l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. I grandi capi di stato che lì si incontrarono credevano di poter perseguire questo obiettivo con lo sviluppo di una migliore tecnologia e scrivendo accordi, trattati e leggi. In realtà bisognava affrontare in altro modo il problema e comprendere la vera natura della crisi di mamma Terra. La società odierna non è in grado di trovare soluzioni perché è danneggiata dai valori che i nostri capi ci propongono: crescita economica, lavoro, consumo, competitività, potere e dominio. Come possiamo allora attuare una trasformazione verso una società sostenibile?
Io la risposta l’ho trovata leggendo una frase di Lester W. Milbrath, professore emerito di scienze politiche e sociologia alla State University di New York a Buffalo: “noi dobbiamo imparare la nostra via. La natura e gli imperativi delle sue leggi, saranno i nostri insegnati più importanti nell’imparare la nostra via verso una nuova società”.
Una società sostenibile affermerebbe l’amore come primo valore estendendolo alle persone di altri Paesi, alle generazioni future e alle altre specie. Una società sostenibile dovrebbe promuovere la collaborazione e non il dominio, la cooperazione sopra la competizione e ancora l’amore sopra il potere. Una società sostenibile dovrebbe creare prodotti a lunga durata da curare e conservare, e insegnare la bellezza della semplicità. Nel campo del commercio i mercati stessi dovrebbero fare scelte morali tra oggetti e politica, provvedere ai beni pubblici come le scuole, i parchi e alla stessa protezione ambientale, tutti beni che sono importantissimi per la qualità della vita. Si dovrebbe promuovere lo sviluppo della scienza e della tecnologia, senza però permettere lo sviluppo di tecnologie così potenti da compromettere i valori sociali. Una società che impari ad essere sostenibile dovrebbe riprogettare il governo, utilizzare i processi di cognizione del governo per promuovere la conoscenza sociale. Richiedere che la gente che governa ascolti i cittadini, non solo per mantenere vivo il processo di partecipazione pubblica, ma anche per poter coltivare uno scambio di pareri e conoscenza tra i cittadini e i funzionari. Poiché tutto è connesso, la politica dovrebbe sforzarsi di essere di tipo “planetario”, perché la nostra salute, il nostro benessere sono influenzati da come si comportano le persone, gli uomini d’affari e i governi di altri Paesi. Finché non si diventerà consapevoli della necessità di cambiare la società, non si può sperare di trovare “la nostra via” verso un futuro sostenibile. Avere una visione del futuro implica la necessità di dover prendere decisioni e queste saranno decisioni morali. Anche la decisione di non agire diventa una decisione morale. Tutte le persone che capiscono cosa sta succedendo a mamma Terra hanno la responsabilità di favorire il passaggio verso una società sostenibile.