Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

lunedì 23 maggio 2011

Un bene chiamato Acqua


Luigi Einaudi,secondo Presidente della Repubblica Italiana, sosteneva che l’economia dovrebbe essere la “scienza dei punti critici”, ovvero la capacità di intercettare nell’evoluzione di un fenomeno il suo "punto di non ritorno”. E’ con queste parole che Pietro Raitano apre il suo editoriale sul numero 127 di Altraeconomia (maggio 2011).Quando le risorse diventano scarse, si fa la corsa a chi riesce ad accaparrarsele per primo con uno sfruttamento eccessivo delle stesse: le riserve del pianeta vengono messe a dura prova e l'economia, che letteralmente vuol dire saggia amministrazione dei beni, dovrebbe saper prevenire tutto questo, ma non lo fa. Come sottolinea ancora Raitano siamo convinti che il libero mercato sia qualcosa che ci garantisce la libertà di scelta e di benessere, ma di fatto il mercato non è libero; esso è controllato da chi fa di tutto per impedirci di scegliere annullando l'alternativa. 

Il Governo ha posto la fiducia in aula alla Camera sul decreto legge omnibus nel testo approvato dalle Commissioni;  Il provvedimento va convertito in legge entro il 30 maggio prossimo e domani pomeriggio sarà messo ai voti. Tra i contenuti troviamo la moratoria sulle centrali nucleari e questo ha di fatto scatenato le reazioni di molti; a tal proposito è intervenuto anche il Comitato per il SI ai referendum sostenendo che questo decreto legge  "Prende in giro gli italiani con un finto addio al programma nucleare e punta a cancellare il quesito referendario sottraendo ai cittadini il diritto al voto"A queste voci si aggiungono anche quelle dei comitati sull'Acqua: "il Governo - dicono - punta a depotenziare anche quel quesito referendario proponendo la creazione di fantomatiche autorità garanti" per un bene che, invece, "deve restare pubblico". 
Grazie al tour-stampa promosso da Zurigo Turismo ho potuto conoscere una realtà che ai nostri occhi può sembrare fantascienza, eppure è la pura, semplice e corretta gestione di un bene chiamato Acqua.
L'acqua è oro blu e alla Wasserversorgung di Zurigo lo sanno bene. Questo è il nome dell'azienda che gestisce l'approvvigionamento idrico della città. Un'azienda municipalizzata e no-profit: a Zurigo l'acqua è di tutti. 
Con la sua rete di tubi lunga 1100 km, l'azienda riesce a rifornire di acqua più di 400 mila persone. Ognuna di queste paga all'azienda un corrispettivo di circa 2 franchi tedeschi al metro cubo (circa 1,61 €). A fine anno il bilancio dell'azienda non è mai in negativo, ma sempre pari e se c'è un di più, gli utili non vengono ridivisi all'interno dell'azienda, ma in quanto azienda NO-PROFIT, vengono reinvestiti per miglioramenti del servizio.

A dispetto di coloro che sostengo che il servizio pubblico non funziona, ci tengo a dire che quello di Zurigo, è impeccabile. Qui l'acqua la si può bere ovunque, non solo nelle fontane che si trovano nelle strade, ma anche dai rubinetti del bagno delle camere d'albergo. L'azienda che gestisce il servizio preleva il 70% dell'acqua dal Lago di Zurigo e il restante 30% è equamente prelevato tra sorgenti e falde. La cosa interessante è che l'acqua non viene trattata chimicamente (con cloro o fluoro), ma ispirandosi a quanto avviene normalmente in natura, essa viene pre-trattata con ozono e filtrata meccanicamente attraverso un sistema di sabbie (da grosse a fini). La qualità dell'acqua è costantemente monitorata all'interno di laboratori che possiedono apparecchiature altamente sofisticate: non solo si hanno monitoraggi  di tipo chimico-analitico e chimico-fisico, ma anche monitoraggi di tipo biologico: a far da sentinella troviamo la dafnia, un minuscolo crostaceo di acqua dolce che è anche un ottimo bio-indicatore perché particolarmente sensibile a cambiamenti apportati da fattori inquinanti all'ecosistema lacustre .

Il processo sopra descritto è quotidiano: l'acqua infatti non viene conservata nei serbatoi: questi vengono riempiti di notte e svuotati durante il giorno, quando l'acqua inizia il suo percorso di distribuzione.
L'attenzione che pongono nel gestire questo bene è tale che una parte dell'acqua prelevata dal lago viene ri-filtrata in apposite vasche e ri-pompata nella falda in modo tale da non esaurirla e non creare cedimenti del terreno, insomma sanno bene quanto sia preziosa questa risorsa e fanno in modo di preservarla.

Ci sarebbe ancora molto da dire sul meraviglioso servizio idrico di Zurigo, ma concludo citando le parole di uno dei dirigenti della Wasserversorgung di Zurigo: "L'acqua è un tesoro che la natura ci ha regalato ed appartiene a tutti noi. Non la si può privatizzare. Noi facciamo bene il nostro lavoro perché dobbiamo rendere conto ai cittadini di Zurigo, per noi è come se tutti loro fossero  i nostri azionisti!

mercoledì 18 maggio 2011

I cobra di Zurigo: una mobilità equa e sostenibile

Generalmente con il termine mobilità sostenibile” si fa rifermento a una modalità di spostamento a basso impatto ambientale, ovvero in grado di diminuire l’inquinamento (acustico e/o atmosferico) che si genera dall’uso di veicoli a motore (in genere quelli privati). In realtà sono una sostenitrice della tesi che il concetto di “sostenibilità” debba essere ampliato e migliorato. Chi mi conosce sa che la definizione di “ambiente” che preferisco è che esso è vita; in quest’ottica tutto ciò che riguarda l’ambiente riguarda la vita stessa, di conseguenza diventa quasi automatico considerare la “sostenibilità” non solo dal punto di vista dell'impatto ambientale, ma anche da quello della qualità della vita. La mobilità sostenibile non fa eccezione.

Arrivando a Zurigo ti accorgi subito di una cosa: non c’è il traffico né il caos delle città italiane. La popolazione è radicalmente educata all’uso dei trasporti pubblici e delle biciclette (quest’ultime meritano un altro post). Qui è di casa il “cobra” un tram così chiamato perché estremamente silenzioso, il che può essere un bene (basso inquinamento acustico), ma anche un pericolo (ti arriva alle spalle e non te ne accorgi, ne sa qualcosa la nostra Francesca), tuttavia di incidenti non sembrano essercene mai stati fino ad oggi. Nel nostro tour eco-friendly promosso da Zurigo Turismo abbiamo utilizzato spesso i Cobra per spostarci, vorrei dunque catturare la vostra attenzione parlandovi delle fermate del tram. Il più delle volte si tratta di belle e spaziose pensiline dove l’attesa (davvero poca) è piacevole, ma la caratteristica particolare è che nei pressi della fermata il marciapiede viaggia su due livelli, uno più alto e uno più basso. In quello più alto potete trovare una striscia bianca di circa un metro e mezzo di lunghezza; ha un significato ben preciso: in quel punto la pedana del cobra è perfettamente a livello con il marciapiede, questo significa che una persona con una ridotta capacità motoria, o una mamma con la carrozzina, può salire sul tram senza alcuna difficoltà.

Perché sto pensando ai cobra di Zurigo? Sono a Roma, poco fa ero sul bus che mi riportava a casa e una signora anziana con “gambe difficili” (passatemi il termine) era alla fermata: non ce la faceva a salire sul 671 da sola e ha chiesto aiuto, necessitava di qualcuno che la sostenesse nel fare quel movimento,che per molti è  scontato, ma non per tutti: salire sul bus. Quest’immagine mi ha riportato con la mente a Zurigo e ai suoi cobra. Ripenso poi ai tanti bus italiani dotati di pedane per carrozzelle, ma mai collaudate o mai utilizzate per pigrizia o noncuranza dell’autista. Abbattere le barriere architettoniche, significa anche questo, ovvero offrire un servizio adeguato alle varie realtà. La sostenibilità dunque non deve essere intesa solo ed esclusivamente come uno stile di vita, ma anche come la possibilità di dare o avere una qualità di vita migliore. Offrire a quelle persone capaci, ma con dei limiti fisici, la possibilità di superarli e di guadagnarsi una propria autonomia, in cui ritrovare  un propria identità ed equità sociale, significa migliorare le condizioni e la qualità di vita non solo di quelle persone, ma di tutta la collettività.

Concludo con le parole dell’amico e psicologo Paolo Manfreda; una volta lho intervistato a proposito degli handicap e dei diritti umani, il nostro incontro si concluse con queste sue parole da me ampiamente condivise: “penso che una città bella, una città ideale dovrebbe esser quella che rappresenta tutti gli individui, non solo facendo perno sul limite che una persona può avere, e per il quale bisognerebbe agevolarlo nel superamento, ma soprattutto scoprendo anche le qualità che quella persona ha, valorizzandola e non solo identificandola nel limite che essa manifesta". 

Post scriptum: Avviso ai naviganti! Se vi capita di andare a Zurigo vi do un consiglio, acquistare la Zurich card. Ci sono tessere di diversa durata, quella di 72 ore ha un costo di circa 20 euro. Con questa card potrete prendere qualsiasi mezzo di trasporto pubblico, compreso le barche che transitano sul lago di Zurigo, potrete entrare gratuitamente nei musei (eccetto le mostre itineranti dei grandi autori) e in diversi locali avrete la possibilità di assaggiare gratuitamente dei dolci. 

lunedì 16 maggio 2011

Zurigo: dormire riducendo CO2

Per raggiungere Zurigo con il treno, partendo dalla stazione di Milano Centrale, occorrono circa 3 ore e 40 minuti. Viaggiare in seconda classe ha un costo di circa 64 euro, ma si possono anche trovare delle offerte molto vantaggiose . Un’esperienza, quella del treno, che vi consiglio di provare, non solo per ovvie ragioni di basso impatto ambientale, ma anche perché per tutto il viaggio ad accompagnarvi c’è un paesaggio incantevole fatto da un alternarsi di giochi d’acqua, roccia, verdi pendii e paesi che sembrano fermi in un sogno d’altri tempi. Appena si giunge nella città elvetica a darti il ben venuto nell’atrio della stazione c’è un gigantesco angelo sospeso nell’aria: è lì ad accogliere i viaggiatori e a proteggerli, e difatti sembra che mai nulla di grave sia successo, se non qualche raro caso di ritardo dei treni.(cit.).

Già da un primo sguardo Zurigo si presenta come un luogo attento a quegli aspetti socio culturali che ben descrivono l’identità del Paese e ben si evidenzia, anche da soli piccoli dettagli, la consapevolezza acquisita che un’attenta  politica ambientale e sociale si traduce in una qualità di vita elevata: a tal proposito c’è da dire che fino a  due anni fa (e per 7 anni consecutivi) Zurigo era al primo posto in Europa. (Ora è seconda, la prima è Vienna).

Cinque anni fa il 76% degli abitanti ha deciso e votato di intraprendere la strada della sostenibilità, fissando di raggiungere entro il 2050 tre obiettivi strategici:
- ridurre il consumo di energia da 5000 a 2000 watt pro-capite;
- ridurre di 1/6 le emissioni di CO2 e altri gas serra;
- uscire dal nucleare (In svizzera sono presenti 5 centrali nucleari he producono circa il 38% dell’energia del Paese).

Dunque in direzione sostenibilità e basso impatto ambientale sembra muoversi la gestione dell’intera città. Un esempio? L’Hotel presso il quale Zurigo Turismo ci ha ospitati durante il nostro soggiorno segue attentamente politiche eco-friendly e merita davvero un po’ di attenzione da parte nostra.

L’Hotel Ambassador à l’Opéra ha 4 stelle e le vale davvero tutte! Si trova nel cuore di Zurigo ed è facilmente raggiungibile con il tram e l’autobus. La policy di questo Hotel considera la salvaguardia dell’ambiente come una parte essenziale per fornire un servizio eccellente ai propri clienti e di conseguenza si impegna nell’uso moderato e consapevole delle risorse.

I prodotti utilizzati per la pulizia dell’Hotel sono tutti biodegradabili, i materiali, l'arredamento e la mano d'opera sono esclusivamente locali e più del 50%  delle lampadine presenti sono a basso consumo energetico. Gran parte dell'energia consumata nell’Hotel proviene da fonti rinnovabili (principalmente idroelettrico). Ci è stato spiegato che a Zurigo nel momento in cui stipuli il contratto con il gestore del servizio elettrico puoi decidere che tipo di energia vuoi sia utilizzata nella tua abitazione e in che percentuale, ad esempio il 60% di energia da fonti rinnovabili e il restante da nucleare e sulla bolletta paghi la scelta che tu hai deciso di fare.
L’energia utilizzata per la ventilazione dell’aria e l’impianto di condizionamento dell’intero Ambassador è energia di recupero…da dove? Dalla cucina!

Ciò che si mangia o si beve (ottimo il vino Cabernet) nel ristorante dell’Ambassadòr Hotel arriva dai dintorni di Zurigo: alimenti a Km zero, coltivati o allevati seguendo le buone pratiche del BIO, tutto rigorosamente certificato. Il piatto forte è il pesce: direttamente dal lago di Zurigo arriva sulla tavola. “Salva l’oceano” vuol, dire salva la specie e così il pesce cucinato qui non solo è a km zero, ma allevato in modo sostenibile. Persino la prima colazione, ricca e abbandonate, è rigorosamente a marchio fair trade.
Gli scarti della cucina vengono attentamente differenziati e l’organico viene trasformato in biogas recuperato e utilizzato per le necessità che vi ho prima descritte.
Per questa sua cura lHotel Ambassador à l’Opérà è stato premiato dalla Agenzia Energetica Svizzera per il Settore Privato con il marchio CO2-reduced.

Certo non nego che forse i costi per un cliente con uno stipendio medio possano sembrare un pochino alti, ma vi consiglio di farvi un regalo: se passate da Zurigo non potete negarvi una cena al famoso fish-restaurant “à L’Opéra”.

martedì 10 maggio 2011

Zurigo: il mio viaggio nella città sostenibile

Zurigo, una delle città con la migliore qualità della vita al mondo, fa del rispetto per l’ambiente e della sostenibilità anche a livello turistico uno dei propri cavalli di battaglia.


Per questo motivo Zurigo Turismo ha organizzato un viaggio–ambiente ospitando alcuni blogger provenienti da diversi Paesi. Mamma Terra sarà tra questi. Perchè questo viaggio? "Zurigo Turismo investe estrema dedizione per promuovere un turismo sostenibile nella Regione di Zurigo, definendo autonomamente criteri oltremodo severi. È per questo che, nel 2010, Zurigo Turismo è stata la prima organizzazione turistica svizzera ad essere premiata per l’impatto neutro sul clima e certificata ai sensi della norma ambientale ISO 14001.
Diverse sono le strategie adottate per promuovere la propria attività: portarci a scoprire la città è una di queste.

Il nostro soggiorno, che va dal 12 al 14 maggio, ci vedrà impegnati nella scoperta della città elvetica, della gestione delle sue risorse e delle politiche ambientali che fanno di Zurigo una meta turistica ambita, attenta ed eco-consapevole. Il viaggio sarà interamente seguito dal blog ZURIGO TURISMO, che fin dal giorno prima della partenza, (11 maggio), presenterà il viaggio-blogger citando i blogger partecipanti al viaggio e linkando il nostro nome. 

Il mio viaggio inizierà alla stazione centrale di Milano, dove incontrerò Andrea Cucchetti (di Zurigo Turismo) e i miei compagni di viaggio; con loro partirò in treno per raggiungere la nostra destinazione. Se è vero che  “il buon giorno si vede dal mattino”, allora ecco che assegno il mio primo punto a favore di questa esperienza che credo sarà unica e davvero eco-friendly.

Infatti quella del treno come mezzo di trasporto è una scelta felice: Il settore de trasporti riveste un ruolo fondamentale nella vita moderna e questo si riflette nel suo grande consumo di energia. (Circa il 25% dell’energia mondiale). Effettuando un’accurata analisi-LCA dei mezzi di trasporto, questa evidenzia come l’uso dell’aeroplano produca un impatto decisamente elevato rispetto ad altri mezzi: ogni passeggero che viaggia in treno produce il 76% di gas serra in meno rispetto a chi usa l’aereo e il 66% in meno rispetto a chi usa l’auto; l’energia necessaria per un viaggio in treno rispetto al corrispondente su strada è inferiore del 67% e del 91% rispetto a quello in aereo. Inoltre sempre secondo l’analisi-LCA l’uso dell’aereo per coprire distanze di poche centinaia di km  non permette di evidenziare un vantaggio tale, in termini di tempo risparmiato (che è ciò che rappresenta la vera forza dell’aereo), da giustificare i maggiori costi ambientali ed economici che ne derivano. E poi è risaputo, un viaggio in treno è pura poesia. Quindi che dire? Tutti in carrozza!

Sono emozionata per questa mia nuova esperienza. Non vi anticipo oltre, ma vi saluto dandovi appuntamento ai prossimi post, nei quali vi racconterò del mio tour a Zurigo, una città culturalmente attiva dove Industria, agricoltura, aree residenziali, infrastrutture e trasporti si contendono lo spazio disponibile con sguardo profondo alla sensibilità ambientale e l’amore per la natura.

Ci leggiamo nei prossimi giorni!

Miss travestite da contadine per rivalorizzare il lavoro nei campi del Fucino?

Vengono chiamate cartoline sociali. Si tratta di un'idea di Antonio Oddi, fotografo marsicano professionale e stimatissimo.  "Sette giovanissime immortalate mentre sono a lavoro nei campi del Fucino, dove la presenza di donne impegnate nelle coltivazioni appartiene al passato. Immagini che vogliono riportare l'attenzione sui tanti problemi che oggi vive questa terra, che rappresenta tuttora una delle principali fonti economiche dell'altopiano della Marsica, e che saranno trasformate in cartoline: quattromila copie per riaccendere l'interesse delle nuove generazioni verso il mestiere che fu dei loro nonni e che oggi difficilmente qualcuno ama intraprendere". (da Abruzzo24 ore)".


Quando ho letto la notizia su uno dei nostri quotidiani locali sono rimasta sorpresa, non certo in positivo, e avevo lasciato un commento all'articolo in cui esponevo le mie ragioni. A quel commento ne sono seguiti molti altri e grosso modo tutti condividevano i miei pensieri. Con grande gentilezza ha risposto anche il signor Nonni, il quale, difendendo giustamente la sua iniziativa, ha illustrato come questa poteva in qualche modo contribuire a rivalorizzare le sorti del Fucino, la nostra pianura agricola afflitta da tantissime piaghe economiche, ambientali e sociali. A questo punto ho concesso il beneficio del dubbio, augurandomi di aver torto io e ragione loro...ma ieri sera ho visto uno scorcio di VIDEO e alcune foto...e mi sono resa conto che il mio primo pensiero era quello giusto. A dire il vero resto molto delusa, come donna, come ragazza che ama la sua terra e come  persona consapevole.

Ciò che critico non è l'iniziativa in sè, ma il messaggio che si è voluto passare, la "giustificazione" che si è cercata: "miss contadine per risollevare le sorti del Fucino". Giuseppe Pantaleo nel suo blog dice una cosa sacrosanta: "Un’opera (quadro, foto, scultura, poesia, spartito, performance) non va giustificata a nessuno"

L'iniziativa di Antonio Oddi è puramente mediatica e fine a se stessa e come tale andava presentata: in questo modo sarebbe stato un gioco simpatico a cui ci si poteva prestare.  Ma è ingiusto farla passare per ciò che non è.

Nell'intervista una delle miss-modelle-contadine dice: "Questo problema mi tocca in prima persona, in quanto si vede chiaro come la luce del sole che è un problema grande che va affrontato" - Personalmente mi domando se la modella sia realmente consapevole dei problemi che riguardano il Fucino, io qualche dubbio ce l'ho, e poi aggiunge - "noi oggi siamo qui, delle miss, siamo qui per valorizzare questa terra così importante anche ironizzando e giocando con il nostro corpo. L'ho detto a mia nonna e a mio nonno che da quasi 90 anni lavorano questa terra e nessuno meglio di loro può capire quale beneficio noi oggi stiamo portando a questa terra".

Praticamente sono 7 ragazze in shorts, camicette aderenti e calze autoreggenti a portare beneficio alla terra del Fucino?  "Giocare con il nostro corpo per valorizzare questa terra" ...un gioco...viviamo la vita dei reality show. Perché non proporre alla Rai il Fucino per la prossima edizione dell'isola dei famosi? A me si drizzano i peli sulle braccia!!!

Il ruolo della donna nell'agricoltura è fondamentale, se ne è discusso lo scorso anno a New York durante un vertice mondiale della FAO, feci un post a riguardo, ma per valorizzarne il ruolo non servono le autoreggenti in cartolina, occorre garantire alle donne piena ed equa partecipazione nella gestione delle risorse agricole e nei processi decisionali a tutti i livelli.
Riporto di seguito il mio commento lasciato all'articolo in cui si parlava dell'iniziativa delle miss Contadine. Sono state parole scritte di getto dopo averlo letto e non potrei usarne altre, perché sono nate in quel momento da un sentimento che non so neppure descrivere: delusione, rabbia, sconforto o resa, non saprei...l'unica cosa che so è che il sentimento è tornato a farmi visita dopo aver visto quei soli due minuti di video. 

Per valorizzare il lavoro nei campi del Fucino, non servono le  "miss", ma occorre ripristinare la legalità (non siamo una  terra estranea alle infiltrazioni di stampo mafioso) occorre dare dignità ai braccianti, a coloro che sudano e faticano sotto il sole e sono vittime del caporalato che vige forte nei nostri campi. Serve fornire agli agricoltori gli strumenti e le risorse economiche necessarie a migliorare la propria produzione, serve valorizzare il patrimonio agricolo salvaguardando l`ambiente rurale evitando di costruire discariche sopra falde acquifere (vedi discarica di valle dei fiori)  dighe e centrali idroelettrcihe (vedi proposta di sbarramento del fiume giovenco) serve monitorare contro discariche abusive e smaltimento illegale dei rifiuti, serve evitare l`impatto di inceneritori a biomasse. Serve una equità sociale, economica e ambientale.

Non critico le modelle né il lavoro di Antonio Oddi. La critica alla presente iniziativa viene dal fatto che si pensa di poter risollevare le sorti del Fucino facendo un servizio fotografico con modelle "travestite" da contadine, ragazze che come me sicuramente non conoscono il significato della parola fatica. Le contadine del Fucino sono ben altro, sono donne piegate sotto il sole che hanno le mani ruvide a causa della terra, sono donne che spesso dimostrano più della loro età, perchè il lavoro duro porta via anche il tempo da dedicare alla propria vanità. Sono donne che dopo una giornata di lavoro devono rientrare a casa e dedicarsi alla famiglia. E` vero se ne vedono sempre meno, spesso sono nascoste all`interno dei capannoni dei lavaggi, e al loro posto nei campi ci sono altre braccia, venute da terre lontane in cerca di fortuna e spesso pagate 2,80€ l'ora senza neppure i contributi. Se si vuole migliorare la qualità dei lavori nei campi allora perché non andare a fotografare il sudore che scende dalla fronte di chi davvero in quei campi passa il suo tempo? Perché non fotografare i sorrisi o le fronti aggrottate delle persone che ogni mattina si svegliano all`alba e vanno alla terra? Perchè non fotografare i canali violentati dalla noncuranza di chi disprezza la stessa terra che ci da da mangiare? Questo si dovrebbe fare per valorizzare il lavoro nel fucino...fotografare e denunciare lo stato delle cose.  Sono ben altre le immagini che potrebbero fare qualcosa.  

Nell'intervista Antonio Oddi dice: "speriamo che con questa iniziativa - questa delle miss contadine in cartolina - si mobilità qualcosa, perchè noi abbiamo bisogno del Fucino e il Fucino ha bisogno di noi".

Caro Antonio, puoi stare tranquillo: Fucino o non Fucino di una cosa sono certa, guardando queste bellissime ragazze, queste contadine-lolita, qualcosa si mobiliterà di sicuro!

lunedì 2 maggio 2011

Sottoscrivi l'appello per il referendum

Le recenti manovre del Governo volte ad evitare il voto referendario attraverso l’affrettata predisposizione di atti aventi forza di legge in materia di nucleare e di acqua costituiscono un caso di scuola di abuso del potere della maggioranza ai danni del pronunciamento diretto tramite referendum del corpo elettorale.  Quali che siano le forme tecniche che si porranno in essere, è del tutto evidente che il solo scopo di questa iniziativa è scongiurare un voto popolare che si teme ampiamente a favore dell’ abrogazione definitiva di ogni piano nucleare e delle norme di legge relative all c.d. privatizzazione dell’ acqua.

Oltretutto la forma del Decreto Legge, resa necessaria dai tempi ormai prossimi del voto,  mancherebbe dei requisiti costituzionali della necessità e dell’urgenza, oltreché della tempistica necessaria per la sua conversione, aggiungendo un ulteriore vulnus costituzionale a questo triste attacco alla democrazia diretta.  Il Governo, non pago di aver rifiutato l’ election day confidando in tal modo di poter scongiurare il realizzarsi del quorum referendario, sperperando centinaia di milioni di Euro in violazione del precetto costituzionale di imparzialità e buona amministrazione, cerca con ogni mezzo di impedire il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di  cittadini che hanno firmato per i referendum.
Indipendentemente dalla nostra posizione sul merito dei quesiti, riteniamo che il fine perseguito dal Governo sia così palesemente in contraddizione con lo spirito delle richieste referendarie da rendere giuridicamente impercorribile questo escamotage.

Ugo Mattei, Franzo Grande Stevens, Luca Nivarra, Gianni Ferrara, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli , Giangiacomo Migone, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Elisabetta Grande, Giacomo Marramao, Livio Pepino, Nerina Boschiero, Laura Pennacchi, Cristina Trucco, Giorgio Parisi, Eva Cantarella, Pietro Rescigno, Elena Paciotti, Lorenza Carlassarre, Marcello Cini, Luigi Ferrajoli, Guido Martinotti, Elsa Fornero.


Fonte: COMITATO SI ACQUA PUBBLICA