Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

martedì 30 settembre 2008

Conferenza sulla Road Ecology

Capita sempre più spesso di leggere sui giornali di incidenti avvenuti tra automobilisti e fauna selvatica, ma non tutti sanno che esiste una disciplina che studia proprio il rapporto fra infrastrutture varie e fauna selvatica...

E' con questa frase che la Dr.ssa Valentina Lucci (Direttore della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio) e il Dr. Mauro Fabrizio (responsabile del Centro Studi) ci invitano a partecipare alla prima conferenza sulla Road Ecology che si terrà nel Castello Cantelmo a Pettorano sul Gizio, il 4 ottobre a partire dalle ore 9.00.
Scopo della giornata è quello di fare un quadro delle più significative esperienze italiane presentando lavori che riguardano le metodologie analitiche applicate, le misure di mitigazione, le tecniche GIS di supporto agli studi, i monitoraggi degli impatti sulla biodiversità.
L'incontro vedrà coinvolti studiosi di diverse università italiane, Parco della Majella, Parco del Sirente Velino, Oasi del WWf Gole del Saggittario e molti altri. Sempre nel corso della giornata verrà presentato il programma di IENE (Infra Eco Network Europe) rete di collaborazione a livello europeo che si occupa dell'impatto delle infrastrutture di trasporto sugli ecosistemi.
La giornata si presenta ricca ed emozionante.

Per maggiori informazioni cliccate QUI

Foto: Sefora Inzaghi

Peaches and prunes- non l'ho scritto io

Voglio segnalare un post scritto da un amico. Perchè vi chiederete voi? Perchè leggendolo ho rivissuto un pò di quella che è stata la mia infanzia e ho respirato la tranquillità della vita di quei tempi. Non parlo di tanti anni fa, ma di un periodo vicino. Giuseppe, Peppe per gli amici, ha scritto il post per riflettere su quanto avvenuto a Milano qualche tempo fa: un giovane muore per aver rubato dei biscotti in un bar. Che relazione c'è tra questo e mamma terra? In realtà Peppe ha fatto una rifelssione su quella che era la vita una volta e su quelli che erano i rapporti tra le persone. E' un modo di fare educazione ambientale secondo me, educazione alla vita, ecco perchè vi invito a leggere questo post, e a riflettere. Riflettere su quelli che sono i nostri animi, e la società che stiamo portando avanti. Si può uccidere per dei biscotti? Si può provare una tale rabbia da scatenarsi anima e corpo contro un ragazzo? Siamo persone e non bestie che si sbranano per la conquista di cibo e territorio...a volte mi sembra che invece di progredire ci sia una regressione dell'animo umano. La cronaca ogni giorno ci bomabarda con fatti talmente orrendi e assurdi che inizio a pensare che se fossero ancora vivi Darwin e Wallace avrebbero materiale a sufficienza per formulare "la Teoria dell'involuzione della specie umana".

LEGGI IL POST DI PEPPE

Disegno: Giuseppe Pantaleo

lunedì 29 settembre 2008

Veleni sulle nostre tavole

Della serie "a volte ritornano": è di questi giorni la notizia di un caso di mucca pazza scoperto in un allevamento a Camairago (LO). Si tratterebbe di un capo di 13 anni, che avrebbe contratto la malattia nel suo primo anno di vita, ovvero 12 anni fa. Secondo il veterinario è tutto sottocontrollo e non c'è da preoccuparsi.....Preoccupiamoci dico io: preoccupiamoci di capire cosa stiamo facendo su questa Terra, quale tipo di società abbiamo costruito, quale tipo di economia e riflettiamo se è così che si intende vivere o se invece ci sono altre possibilità eque e sane per tutti i popoli. L'allevamento intensivo e l'agricoltura industriale rappresentano strade troppo strette da percorrere, sono strade insostenibili che piano piano hanno portato alla rottura di equilibri così delicati che hanno manifestato i loro effetti negativi sia sul piano economico che su quello ambientale e sanitario.

In un suo articolo Piero Bevilacqua scrive: "Alla fine del millennio i cittadini europei sono stati scossi nella loro insicurezza alimentare. Essi hanno potuto apprendere come venivano alimentati mucche e vitelli nella civilissima Europa. Il bestiame destinato alle nostre mense aveva perduto ogni rapporto con i pascoli, era stato forzato a diventare carnivoro e veniva ingrassato con farine derivate da carcasse incenerite di animali morti per cause diverse...". Ma non c'è solo la mucca pazza, siccome non ci è bastata la lezione, siamo andati avanti nella nostra super-produzione e in effetti abbiamo prodotto e come!!! Polli alla diossina, manzo agli ormoni , carni ricche di antibiotici, inchiostro nel latte, nei succhi di frutta, verdure condite con ottimi mix di pesticidi...
Ormai è chiaro che il bisogno di ritrovare un nuovo-antico rapporto con mamma Terra sta divenendo sempre più pressante e si diffonde ovunque; bisogna incentivare e promuovere l'agricoltura biologica, grazie alla quale l'economia agricola si trasforma in una pratica rispettosa degli equilibri naturali. E siamo noi cittadini a dover premiare questo cambiamento di tendenza, acquistando e chiedendo che sulle nostre tavole arrivino cibi sani e puliti. Concludo citando ancora una frase presa sempre da un articolo di Piero Bevilacqua: " ...nell'agricoltura biologica si ritrovano insieme salubrità della natura ed equità delle condizioni di vita e di lavoro degli agricoltori, ma anche salute dei cittadini e qualità e ricchezza di una tradizione alimentare che è anche un patrimonio culturale dell'umanità".

giovedì 18 settembre 2008

Torraca, illumina il futuro

A Torraca, un comune di 1400 abitanti in provincia di Salerno, il giovane sindaco, Daniele Fizola, (36 anni e da 7 alla guida del comune) sta operando grandi cose in nome dell'efficienza energetica e dello sviluppo sostenibile. Dai primi di Agosto, a Torraca le strade sono illuminate dai LED; il led è un semiconduttore che emette luce al passaggio della corrente elettrica grazie ad una guarnizione di silicio. Per il funzionamento dei led sono necessari 24 volt e, al contrario delle lampadine, sono più durevoli (fino a 10 anni). Inoltre sembrerebbe che la luce a led elimini anche l'inquinamento luminoso, quindi per tutti coloro che amano guardare le stelle stando comodamente seduti, il 10 di agosto appauntamento a Torraca!!!!
I punti luce installati sono 700 e secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, permetteranno un risparmio energetico del 65% rispetto ai tradizionali impianti. Il tutto è stato possibile grazie ad un finaziamento regionale di circa 280 mila €. Ma non finisce qui, proprio a Torraca sta per nascere la prima azienda municipalizzata cilentana per la produzione di pannelli fotovoltaici e ad ottobre è previsto un congresso sulle tecnologie a led nel quale parteciperanno i massimi esperti mondiali.

Complimenti al sindaco di Torraca, non solo per l'efficienza con cui amministra il suo comune, ma anche perchè è la prova che i giovani possono davvero cambiare il mondo. Forse le vecchie facce dovrebbero lasciare posto ai nuovi e consentire loro di lavorare per migliorare un Paese che purtroppo sta andando in rovina a causa della mala gestione. Inoltre sono felice perchè a dispetto di quelli che criticano il sud, finalmente dimostriamo di essere efficienti e molto più propositivi e concreti delle grandi città italiane. Se vogliono parlare di sviluppo forse è il caso di gaurdare a questi piccoli centri urbani e imparare davvero cosa vuol dire lavorare per migliorare l'efficienza energetica del Paese.

sabato 13 settembre 2008

Essere non apparire

Il centro della città è bello, pulito, ci sono i fiori a far da contorno e le fontane e le aiuole.... i mezzi passano e ripuliscono le strade...che bella questa città! Fuori dalla città ci sono molte stradine, ognuna di esse sembra volerti offrire una bella passeggiata in bicicletta, un momento di relax e pace da condividere con i famigliari, gli amici, la tua dolce metà o anche solo, per immegersi nella calma più totale. Siamo ai piedi del monte Salviano una bella riserva naturale proprio alle porte di Avezzano...eppure nulla di tutto questo ci viene offerto, perchè se si arriva in queste strade a farti compagnia non sono le siepi di rosa canina o di more, ma ci sono cumuli di rifiuti...rifiuti di ogni genere, rifiuti che parlano di una lunga e ormai consolidata storia di abusivismo e di mancanza di controlli...
Il mio amico Ciro è stato da poco in una di queste stradine, una volta andava a raccoglierci le more, ma ora non più....


mercoledì 3 settembre 2008

Prestiti ecologici

Quando si parla di risparmio energetico, si intende anche il miglioramento dell'efficienza energetica delle nostre case e delle nostre aziende; tanti piccoli accorgimenti che possono sembrare poca cosa, ma che effettivamente nel loro insieme contribuiscono al risparmio energetico. Spero che questa sia la logica che ha spinto il ministro francese Jean-Louis Borloo a promuovere un prestito ecologico a tasso zero. Il provvedimento fa parte del progetto di legge 'Grenelle dell'Ambiente', il piano 'verde' che sara' discusso in Parlamento il prossimo 7 ottobre e che prevede diversi interventi a tutela dell'ambiente. L'iniziativa dovrebbe venir lanciata il prossimo anno, ogni azienda sul territorio di Francia, che abbia intenzione di migliorare la propria efficienza energetica, potrà attingere ad un prestito di massimo 30 mila euro; gli interventi contemplati nel provvedimento riguardano il rinnovo del tetto, delle finestre, l'installazione di caldaie ecologiche, e avra' una vita massima di cinque anni. Tutto questo costerà allo Stato francese circa mille milioni di euro.

Fonte: AGI news

martedì 2 settembre 2008

PIL, una misura di sviluppo?

Spesso sento parlare di sviluppo economico del Paese, e il tutto facendo riferimento ad un semplice numero, la cui salita o discesa determina povertà o ricchezza. I grandi imprenditori e governanti si vantano dicendo di contribuire allo sviluppo, facendo salire il PIL (prodotto interno lordo), la stessa appartenenza alla Unione Europea dipende da una contabilità che ruota attorno a questo PIL. Ma cos'è il PIL? Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

" Non possiamo misurare i successi del Paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre strade dalle stragi dei fine settimana. Contabilizza le serrature speciali per le porte delle nostre case e le prigioni per coloro che cercano di forzarle...Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago...Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Non misura nè la nostra arguzia, nè la nostra saggezza, nè il nostro coraggio, nè la nostra conoscenza nè la nostra compassione... Il PIL misura tutto eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta"
Robert Kennedy

Il PIL non include la perdita e il degrado del capitale naturale su cui di fatto dipende tutta la nostra economia. Un Paese può dirigersi verso la bancarotta ecologica, esaurendo le sue risorse minerali, erodendo i suoli, abbattendo le foreste, esaurendo gli animali e i vegetali e la pesca; allo stesso modo si può avere una rapida ascesa del PIL, almeno per un pò, fino a quando non si presentano i debiti ambientali.

Quando tutto è uno

Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all´uomo resterebbero solo quattro anni di vita”
A. Einstein

Non si sa se questa frase fu davvero pronunciata dal grande fisico, o da altri, ma rimane il fatto che è ben scritta e ben fatta. Le api sono un "uno nel tutto," ed è in virtù di questa unicità che sono di fondamentale importanza nel mantenimento del sistema Terra. Fino al 2000 in Italia la morte delle api era di circa il 3-10 %, morte che si verificava sopratutto in inverno o per altre cause naturali (come ad esempio attacchi da parte di parassiti), in questi ultimi anni però gli apicoltori si trovano a peredere circa il 40-50% delle loro colonie, e la morte si verifica non solo nella stagione fredda, ma durante l'intero arco dell'anno. La grave perdita non riguarda solo gli apicoltori italiani, ma si registra a livello mondiale. Le api sono dei buoni indicatori biologici , infatti possiedono un'elevata sensibilità all'inquinamento, specie di tipo chimico come quello causato dai pesticidi. Cercando un pò in giro notizie mi balza subito all'occhio una frase, che vi riporto di seguito: "gli apicoltori attribuiscono la responsabilità ai pesticidi con cui viene trattato il mais prima della semina". E ancora leggo da qualche parte "Negli Stati Uniti il fenomeno è particolarmente evidente e ha caratteristiche molto peculiari, al momento inspiegabili". La perdita di api negli USA è stata stimata intorno al 90%. L'America ha sviluppato una politica energetica che vede grandi incentivi economici per favorire le coltivazioni di mais per produrre etanolo; l'Europa sta sviluppando una politica energetica dove si guarda con favore alla produzione di energia da fonti rinnovabili tra cui le biomasse e in particolar modo grano e mais; questo tipo di politica sembrerebbe essere in parte la cuasa dell'aumento dei prezzi del cibo, coma pasta e pane ma anche carne...la mia domanda è :"forse che questo tipo di politica stia in qualche modo incidendo sulla moria delle api? Che ci sia una relazione fra questo e quello? Che il voler produrre ostinatamente energia dalle colture come il mais e il grano stia incidendo negativamente sul funzionamento degli ecosistemi, comprottendone la stessa integrità e biodiversità?
L'ipotesi a questo punto non è da escludere....

"Un mondo senza api sarebbe impossibile. Non è in ballo soltanto la produzione del miele. Ogni alveare garantisce l´impollinazione su quasi 3.000 ettari. Oltre a moltissime specie vegetali spontanee, un gran numero di colture dipende largamente o esclusivamente dalle api per l´impollinazione: albicocco, mandorlo, ciliegio, fragola, pesco, pero, prugna, zucchina, melone, anguria, kiwi, girasole, colza… Significa che, senza le api, tutti questi raccolti sarebbero scarsi o nulli".
Vi lascio riflettere......

Fonte: assessorato agricoltura, Ecologia e Ambiente