sabato 9 febbraio 2013

Cani randagi: colpa delle piste ciclabili


Ad Avezzano due coniugi vengono aggrediti da cani randagi. Una notizia questa che non fa certo piacere leggere e che desta preoccupazioni ben motivate, ma ancora più preoccupante per chi legge (e in questo caso la sottoscritta), è constatare come certi giornali, in questo caso "IL Messaggero", strumentalizzino una notizia che parla di cani randagi per attaccare volutamente e screditare gratuitamente quelle associazioni che si battono sul territorio per creare anche ad Avezzano un modello di città virtuosa, tra l'altro previsto per legge, in grado a sua volta di portare ad un nuovo stile di vita più sostenibile e sano.

Quello che invece di sano non c'è in questa città sembrerebbe essere proprio l'informazione pubblica, la cui principale preoccupazione non è quella di mettere in risalto e denunciare la mancata omissione di soccorso da parte dei Vigili Urbani di Avezzano (gesto per il quale ci auguriamo di cuore che il Sindaco di Pangrazio prenda seri provvedimenti), ma piuttosto screditare le cosidette "associazioni ambientaliste".

Per chi non lo sapesse, i due cittadini in pericolo chiamando la Polizia Municipale in cerca di aiuto si sono sentiti rifiutare l'intervento con un "non è una nostra responsabilità". Ma la cattiva informazione invece di denunciare questo aspetto ha saputo solo concludere un articoletto con un "Ma i cani randagi chi li cura? Le associazioni che predicano una città più vivibile e la dismissione delle auto a favore delle piste ciclabili?". Forse il giornalista non lo sa, e allora è mia premura portarlo a conoscenza, che determinati servizi rientrano nella normale amministrazione di un comune.

Ad Avezzano succedono cose strane davvero! C'è chi elogia e ringrazia un servizio di rifiuti  che paghiamo per intero, ma che per intero ancora non è, c'è chi lancia la proposta del "cittadino spione", al quale in premio vengono ridotte le tasse, chissà dopo questo episodio ci verrà proposto anche che se il cittadino si mette a fare servizio di pronto intervento o l'accalappiacani magari gli si fa uno sconto sulle bollette dell'acqua. L'acqua...un altro tasto dolente per questa città, chissà forse anche la Mala-gestione del CAM è tutta colpa di queste cattive associazioni ambientaliste che vogliono la pista ciclabile.
Eh lo diceva mia nonna "Qua se sta a revotecà je munne!"

1 commenti:

Sefora ha detto...

Hanno commesso un palese ed evidente reato di Omissione atti d' ufficio.
Art. 328 C.P. « Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa. »