martedì 5 gennaio 2016

Il Fucino visto dallo spazio

Foto: Copernicus Sentinel data (2015)

Sembra un quadro di Gustav Klimt, ma in realtà è un' immagine scattata nello spazio a circa 780 km da Sentinel 2A, il satellite lanciato lo scorso giugno (2015) dall'Agenzia Spaziale Europea. La foto, scattata da macchina fotografica multispettro,  risale ai primi di luglio (2015), quando l'agricoltura è nel pieno della sua attività e la vegetazione è abbondante e rigogliosa: di fatto i rettangoli rosa e rossi nella foto indicano i campi agricoli e quindi presenza abbondante di clorofilla, il pigmento verde che si trova nella grana dei cloropolasti vegetali e senza il quale non si potrebbe avere la fotosintesi clorofilliana, e quindi la vita.

La foto satellitare è stata pubblicata dal "New Scentist", il quale riporta che "la Valle del Fucino, che ospitava il terzo lago più grande d'Italia, è ad oggi la regione più fertile d'Italia".

La valle più fertile d'Italia da 8 anni è minacciata dalle mire della multinazionale Powercrop (holding energetica del gruppo Maccaferri) la quale anche con l'appoggio del Governo (vedi decreto Sblocca Italia) vorrebbe realizzare qui uno dei più grandi inceneritori a biomasse d'Italia. Da 8 anni Comitato Cittadino, Categorie Agricole, Associazioni Ambientaliste e Comuni di Luco dei Marsi e Avezzano si battono contro questo "mostro" che, se realizzato, potrebbe peggiorare lo stato di qualità dell'aria e la fertilità di questa terra, con conseguente danno alle colture, alla salute, all'ambiente di tutta la piana e alla bellezza delle memorie storiche e archeologiche presenti a pochi metri da dove si vorrebbe realizzare l'inceneritore; per 8 anni sono state evidenziate criticità, lacune e inadeguatezza della scelta fatta dalla multinazionale e dalla politica: a Marzo 2016 il TAR Abruzzo dovrà pronunciarsi in merito al ricorso che la società Maccaferri/Powercrop ha fatto contro Regione Abruzzo e Comune di Avezzano per via del giudizio negativo ottenuto in sede di Conferenza dei Servizi lo scorso marzo (2015).

E' il primo post del blog a salutare il 2016, lo pubblico con la speranza che faccia riflettere chi ancora non lo ha fatto e rafforzi lo spirito di chi da 8 anni si batte per difendere la piana del Fucino da mera speculazione industriale, e da un'economia morta, lo pubblico con l’augurio che la sentenza che verrà emessa a Marzo 2016 sia frutto di un equo discernimento e di una giusta valutazione e che si arrivi una volta per tutte a mettere la parola "fine" a questa storia frutto di subdoli tentativi da parte di pochi di far passare per giusto, sano e produttivo ciò che a tutti gli effetti non lo è!

Grazie Giusi per avermi segnalato l'articolo! 


 
Fonte: New Scentist

2 commenti:

Ezio D'Alessandro ha detto...

Maccaferri, Powercrop, mega-inceneritore nel Fucino; argomenti a cui è bene aggiungere Eridania Sadam, dismissione zuccherificio di Celano a fronte di forti compensazioni economiche che i proprietari hanno intascato grazie al programma di dismissione fortemente incentivato dalla direttiva della Commissione europea. ed inserito nel programma 2007 - 2013 con scivolamento fino al 2015.
Eridania Sadam, poi gruppo Maccaferri risultante dalla fusione con una industria francese produttrice di zucchero, ha chiuso una buona fonte di lavoro a Celano, di conseguenza ha licenziato tutti e i proprietari hanno incassato tanti soldi, oltre quelli per compensazione, con la promessa, sembra, al Governo dello Stato e alla Regione Abruzzo, di reinvestirli per creare nuove fonti di lavoro in loco. Interessatomi alla questione nel breve periodo d'iscritto agli amici di Avezzano del M5S, scoperta l'inesistenza di una Powercrop costruttore e conduttore di inceneritori, chiedevo lumi a tali "Amici", avendone risposte evasive e ostracismo.
Così conclusi che l'operazione Opposizione a Powercrop non fosse altro che opera di un pifferaio magico, tutt'altro che amico del M5S che ha nel suo Statuto l'obbligo di trasparenza.
Esiste la società Powercrop costruttrice di siti boschivi, di qui il grave equivoco della centrale a biomasse Powercrop. Si conclude che tale pifferaio magico, da ricercare tra i suddetti "amici", ha indicato un falso obiettivo così concorrendo al successo della truffa della Maccaferri, favorita da vari amministratori Governo/Regione Abruzzo in danno della popolazione locale privata di una buona fonte di LAVORO, addirittura creando per loro l'alibi che la mancanza d'investimenti è addebitabile all'opposizione delle varie rappresentanze. Purtroppo, nota dolente, non da meno sono state le rappresentanze dei lavoratori, tutte tese con grave miopia a sistemare i licenziati facendo intascare quattro soldi a quattro persone, piuttosto che combattere per rimpossessarsi del gran massa di denaro giunta dal programma della Commissione europea, maltolto agli investimenti per creare LAVORO. Col. ing. Ezio D'Alessandro

memnone1959 ha detto...

Quando si parla di questo progetto, vedo che anche i tecnici finiscono a parlare di politica mentre, invece, basterebbe approfondire gli aspetti tecnico-scientifici del progetto stesso per fissarne la infondatezza... Rendimento troppo elevato visto la tipologia del processo di combustione e la tipologia impiantistica (a meno di combustioni ausiliarie con altri combustibili - è solo un esempio), quantità elevatissime (più elevate di quanto detto)di materiale da bruciare da trasportare in loco dato il reale rendimento dell'impianto... A parte queste considerazioni ci sarebbe da rivedere in toto lo studio di impatto ambientale compiuto...
Immagino che la nube proiettata a terra sia quella della Centrale TG di Celano di Borgo Strada 14 (non ho potuto controllare la scala della foto ma lo farò), e osservando l'immagine mi viene da fare una considerazione: dove è la medesima traccia, o similare, che dovrebbe indicare l'emissione dai camini della ex-Micron di Avezzano, che notoriamente si addensa e si deposita modellandosi come il pendio verso il Monte Salviano?
Forse è un po' tardi per sanzionare il disciolto Consorzio delle Cooperative... Ora è tutto scappato via!
Grazie della cortese attenzione. dott. ing. Giovanni M. De Pratti