sabato 2 aprile 2016

Il Consiglio di Stato boccia la Centrale Powercrop di Castiglion Fiorentino

 Il Consiglio di Stato boccia definitivamente la centrale  a biomasse che la società Powercrop, gruppo Maccafferri vuole costruire nell’area agricola di Bitonti, nel comune di Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo. La sentenza (scarica il pdf) emessa conferma quanto già ampiamente evidenziato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, quando il Comitato VIA della Regione Toscana bocciò il progetto motivando che realizzare la centrale a biomasse Powercrop nella zona agricola di Bitonti, significa generare un impatto ambientale tale da compromettere le tradizioni agroalimentari locali, la tutela della biodiversità, il patrimonio culturale e del paesaggio rurale, penalizzando non solo lo stato di salute ambientale ma anche l’ economia del territorio. La società Powercrop ha impugnato, prima davanti al TAR e poi al Consiglio di Stato, il giudizio negativo ricevuto,  ma con scarsi risultati. In un mondo giusto ed equo non poteva essere altrimenti dico io! 

La Powercrop vuole costruire una centrale identica a quella di Castiglion Fiorentino anche qui, ad Avezzano, nel cuore del Fucino, la valle più fertile d’Italia così come riporta uno studio recentemente pubblicato dal New Scentist. La storia è identica: In Italia vengono dismessi gli zuccherifici, seguono quindi piano e accordo di riconversione, che nel caso specifico dello zuccherificio di Celano prevede la conversione a impianto per la lavorazione dei prodotti orticoli del Fucino, ma la società Powercrop che fa? Propone, qui come a Castiglion Fiorentino, un inceneritore a biomasse tecnologicamente obsoleto, inefficiente dal punto di vista energetico, altamente impattante ed antieconomico, da installare in zona agricola, su terreni “vergini” diversi da quelli da riconvertire, nel nostro caso i terreni scelti ricadono nel comune di Avezzano (anche se lo zuccherificio chiuso è quello di Celano). L’unica differenza fra la storia della centrale Powercrop di Castiglion Fiorentino e quella di Avezzano sta proprio nel Giudizio V.I.A. Infatti mentre il comitato di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Toscana boccia la centrale a biomasse Powercrop proprio sotto il profilo della sostenibilità ambientale, nel 2010 il Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo lo promuove a pieni voti, non tenendo conto neppure dei pareri negativi sollevati dal Corpo Forestale dello Stato mediante note ufficiali.

Nel 2010 il Comitato VIA della Regione Abruzzo era presieduto dall’Architetto Antonio Sorgi, il quale, così come riportato dal quotidiano Primadanoi.it il 30/09/2014, insieme al suo socio Arch. Gianluca Vaccarini viene arrestato per diversi capi di imputazione, e cito così come riporta il quotidiano online  “aTra i progetti redatti da Vaccarini  è suo anche il “disegno” della contestata centrale PowerCrop/Maccaferri di Ravenna”, la stessa centrale che sempre lo stesso gruppo vorrebbe costruire anche ad Avezzano. Se così fosse la posizione dell’Architetto Sorgi in merito all’intera vicenda Powercrop di Avezzano evidenzierebbe un palese conflitto di interesse, tanto che da parte della Regione Abruzzo mi sarei aspettata, almeno in via cautelare, l’annullamento del parere favorevole del Comitato CCR VIA da lui presieduto nel 2010 e non certo la prosecuzione dell'iter autorizzativo convocando una Conferenza dei Servizi, con la quale si potrebbe arrivare ad autorizzare definitivamente la centrale  a biomasse nel Fucino.
 
  
E intanto mentre attendo che ci sia un po’ di concretezza e chiarezza sulla vicenda Powercrop ad Avezzano e sul “ruolo” avuto oppure no dall’allora Presidente del Comitato VIA della Regione Abruzzo  (L’associazione Libera ha presentato un esposto in merito a questa vicenda), mentre attendo di conoscere la sentenza del TAR Abruzzo in merito ai ricorsi presentati da cittadini, categorie agricole, associazioni ambientaliste e comuni di Avezzano e Luco dei Marsi proprio contro quel giudizio VIA del 2010 della Regione Abruzzo, mentre attendo la conferenza dei servizi del prossimo 21 aprile convocata dalla Regione Abruzzo, non mi resta che gioire per gli amici di Castiglion Fiorentino che finalmente dopo tanti anni hanno potuto scrivere la parola FINE a questa vergognosa vicenda della riconversione degli ex zuccherifici in Italia. 
Viva resta in me la speranza che anche per il Fucino si possa arrivare a condividere la stessa gioia.

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