mercoledì 21 marzo 2012

World Water Day - Giornata Mondiale dell'Acqua



Nel 1992 Le Nazioni Unite dichiararono il 22 Marzo "Giornata Mondiale dell'Acqua" e da allora ogni anno si tenta (con successo?) di celebrare questa data con attività volte all'educazione, alla tutela e alla conservazione di questa nostra preziosa sorella, così come la chiamava Frate Francesco.

L'acqua è un bene primario per la vita e una risorsa rinnovabile del nostro pianeta. Ogni forma di vita è legata all'acqua e ogni attività umana è vincolata alla possibilità di accedere all'acqua.
Eppure ancora oggi per milioni di persone l'impossibilità di accedere in modo adeguata alle risorse idriche ne mette in discussione l'esistenza stessa, impedendo inoltre ogni forma di sviluppo e di progresso.

Ismail Serageldin, ex vicepresidente della Banca Mondiale, disse che “Se le guerre del ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del ventunesimo saranno combattute per l’acqua". In realtà più che la scarsità fisica della risorsa acqua, ciò che preoccupa è proprio la sua iniqua distribuzione: se andiamo a guardare solo una decina di Paesi possiedono il 60% delle risorse idriche del Pianeta.
In base alle previsioni ONU, nei prossimi 25 anni due abitanti su tre soffriranno della mancanza di accesso ad una fonte sicura di approvvigionamento di acqua potabile con significanti variazioni dallo standard quantitativo previsto dalla OMS.

Diversi sono i fattori che determinano uno stato di emergenza:
1. l'aumento della popolazione mondiale;
2. l'inquinamento dei corpi idrici;
3. i cambiamenti climatici globali;

E' a causa di questa sua ridotta disponibilità che l'acqua si appresta a diventare l'oro blu, l'affare del ventunesimo secolo e lo sanno bene le multinazionali e i governi per i quali l'acqua è prima di tutto un bene commerciabile, tanto che assistiamo a continui tentativi di privatizzazione di questo bene e all'acquisto da parte dei grossi gruppi di fonti e sorgenti in tutto il mondo.

Diviene fondamentale un cambiamento radicale di cultura, tendenza e giurisprudenza: garantire l'accesso all'acqua per tutti, specie nei Paesi più poveri, diventa in questo scenario di sprechi e sfruttamenti un compito piuttosto difficile, ma non impossibile, ciò richiede prima di tutto il cambiamento di costume da parte dei governi e dei singoli individui, cioè noi, e ciò sarà possibile solo partendo dall'assunto inderogabile che l'acqua è un bene di tutti e la possibilità di accedervi un diritto e non un privilegio acquisibile.

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