giovedì 16 gennaio 2014

Effetto Nimby: quanto sono malati questi Abruzzesi

Non lasciatevi ingannare, nè manipolare, nè condizionare: se siete certi e sicuri delle battaglie che fate, di quello che dite e di ciò in cui credete, allora andate avanti senza temere di essere nell'errore perchè la vostra unica sindrome è quella di essere il vero futuro di questo Paese.
 


Si è tenuto questa mattina presso l'Università degli studi di Teramo un convegno sulla sindrome Nimby. qual'è la notizia? Come denuncia sulla sua pagina Facebook Augusto De Sanctis, del movimento Forum Abruzzese per l'Acqua pubblica "al convegno sulla partecipazione non hanno fatto partecipare".
Di fatto secondo quanto riportato da un organo di stampa locale (Link all'articolo) pare che a un gruppo di studenti "armati" di striscione NO TAV, sia stata inizialmente negata la partecipazione al convegno nel quale grandi luminari avevano il compito di illustrare la sindorme Nimby e i "devastanti effetti" che essa arreca al Paese.
Personalmente ritengo già grave che una università si presti a convegni di questo tipo sopratutto se privi di contraddittorio, ma è ancora più grave che che nel "Tempio della conoscenza" dove dovrebbero abitare democrazia e partecipazione con il fine ultimo di formare e nutrire liberamente le menti del domani, non si dia voce ai propri studenti.

In Abruzzo gli organi di stampa dedicano tanto spazio a quello che è il Nimbyforum  ovvero un progetto di ricerca sul fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali gestito dall'associazione no profit Aris - Agenzia di Ricerche Informazione e Società.

E' di qualche giorno fa (10 gennaio 2014) l'ultimo articolo pubblicato sul quotidiano "Il Centro" dove viene dedicata un'intera pagina (la numero 10) per spiegare come l'Abruzzo sia la quinta regione in Italia per impianti contestati: ben 27, fa notare il Forum, tra i quali i più famosi per la cronaca locale sono il mega Inceneritore a biomasse della Powercrop ad Avezzano, la Filovia a Pescara, il gas-dotto a Sulmona, la piattaforma petrolifera di Ombrina Mare nella costa frentana e molto altro ancora.

Il titolo dell'articolo sopracitato recita "discariche e biomasse, utili ma nessuno le vuole". E tutto perchè questi poveri abruzzesi sono affetti da quella tremenda demenza nota come "sindrome Nimby".

Ciò che invece viene sempre abilmente omesso sono le ragioni, e sottolineo RAGIONI delle contestazioni. Solitamente chi contesta non è un disagiato che si sveglia la mattina e dice NO, al contrario è una persona che partecipa alla vita di un territorio, alla sua crescita e alla suo destino. Solitamente è una persona che si informa per capire, valutare e poter scegliere con proposte concrete il tipo di crescita che ritiene essere idonea e compatibile con quello che è il concetto di sviluppo veramente sostenibile. E questo nel 2014 dovrebbe essere lodato e apprezzato in un Paese Civile e avanzato, e invece accade l'esatto contrario: questo perchè essere consapevoli vuol dire essere di ostacolo per chi non ha alcun interesse alla crescita del Paese, ma guarda solo ed esclusivamente alla propria pancia.

Ed eccoci la punto dunque! La sindrome Nimby viene tirata in ballo ogni volta che grandi gruppi imprenditoriali, con il consenso della Politica e degli Amministratori, vogliono consumare le risorse di un territorio per i propri fini lucrativi creando l'illusione di portare "crescita". Ma la vera crescita e il vero benessere sono quelli che guardano alla qualità della vita e questa non può prescindere dall'uso razionale, sostenibile e consapevole delle risorse quali acqua, suolo, aria, biodiversita che supportano e sostengono la vita e l'economia di quel territorio.

Ogni volta che in un territorio persone consapevoli e partecipi denunciano quello che non va, allora c'è chi strumentalizza quella consapevolezza utilizzando la "sindrome Nimby" con il subdolo intento di colpevolizzare quelle persone accusandole di non volere "lo sviluppo".

A chi sta leggendo in questo momento dico solo questo: non lasciatevi ingannare, nè manipolare, nè condizionare: se siete certi e sicuri delle battaglie che fate, di quello che dite e di ciò in cui credete, allora andate avanti senza temere di essere nell'errore perchè la vostra unica sindrome è quella di essere il vero futuro di questo Paese. 

2 commenti:

Rinaldo Sorgenti ha detto...

Gentile Sefora,

Molto interessante l'articolo di cui sopra, sul quale però trovo opportuno fare qualche considerazione:

- Non è affatto negativo o fuorviante che in un Ateneo (ma in qualunque altro contesto dove interagiscono i cittadini e soprattutto i giovani) si dibatta della "sindrome Nimby" che, purtroppo, è una grave realtà che nel Paese ha preso sempre più spazio.

Mentre è del tutto condivisibile e certamente positivo che i cittadini di interessino e si mobilitino per approfondire argomenti che hanno poi a che fare con la loro realtà locale, incluse le opportunità di sviluppo, occupazione e benessere, purtroppo la realtà mette in evidenza che tali Comitati, spesso (non sempre), sono strumentalizzati da movimenti e componenti che hanno interessi ben mascherati e talvolta speculano appunto sulla buona fede e sulle emozioni e paure naturali del pubblico, per portare avanti loro strategie ed iniziative.

Quello che molto spesso (fortunatamente non sempre) manca, è infatti la vera informazione e l'opportuno approfondimento di merito, che consente davvero di valutare tali iniziative di sviluppo per valutarle con la necessaria serenità e tenendo conto di tutti o dei principali aspetti: ambientali, economici, occupazionali e di sviluppo locale, oltre chè di interazione con i bisogni anche del Paese nel suo insieme. Questo vale soprattutto per grandi temi come l'energia.

Perchè allora demonizzre, a priori le BIOMASSE, come pure il CARBONE, quando questi stessi prodotti sono valorizzati ed ampiamente utilizzati nei Paesi più ricchi e sviluppati d'Europa e del mondo???

Quello che conta in tali contesti, sono le moderne tecnologie impiegate in tali impianti per prevenire gli aspetti indesiderati che qualsivoglia combustione (e di qualsivoglia prodotto) altrimenti comportano. Altrimenti, bisognerebbe demonizzare anche i milioni di caminetti domestici che abbelliscono e danno conforto a milioni di abitazioni, in pianura, collina e montagna.

Suvvia, allora, bando ai pregiudizi ed alle strumentalizzazioni, se non vogliamo tornare alle misere condizioni di vita dei secoli passati.

Cordialità.

Ezio D'Alessandro ha detto...

E' vero, "Non è affatto negativo o fuorviante che in un Ateneo (ma in qualunque altro contesto dove interagiscono i cittadini e soprattutto i giovani) si dibatta ...".
Questa è la diversità tra chi accusa e chi è accusato di "sindrome Nimby"; si DIBATTE per idee diverse o almeno differenti, ma nell'Ateneo queste sono state tenute fuori, quindi niente dibattito.
Nel merito e riferendomi all'esempio da Lei portato, La prego di fare attenzione al fatto che: a parità di biomasse consumate da una centrale e dalle famiglie, nel primo caso poche persone ne traggono profitto, invece nel secondo, molte persone: circa 4 persone/famiglia moltiplicate molte famiglie.
Il proprietario, maggior azionista della centrale può rendere massimo il suo lucro scaricando il massimo di scorie in danno dei beni comuni/esclusivi dei molti anche, nel tempo, del bene della salute/vita.
Infine Lei continuerà a mancar di rispetto all'Altro accusandolo... di insania ed io a mancar di rispetto all'Altro da me, accusandolo di protervo affarismo.