Generalmente con il termine “mobilità sostenibile” si fa rifermento a una modalità di spostamento a basso impatto ambientale, ovvero in grado di diminuire l’inquinamento (acustico e/o atmosferico) che si genera dall’uso di veicoli a motore (in genere quelli privati). In realtà sono una sostenitrice della tesi che il concetto di “sostenibilità” debba essere ampliato e migliorato. Chi mi conosce sa che la definizione di “ambiente” che preferisco è che esso è vita; in quest’ottica tutto ciò che riguarda l’ambiente riguarda la vita stessa, di conseguenza diventa quasi automatico considerare la “sostenibilità” non solo dal punto di vista dell'impatto ambientale, ma anche da quello della qualità della vita. La mobilità sostenibile non fa eccezione.
Arrivando a Zurigo ti accorgi subito di una cosa: non c’è il traffico né il caos delle città italiane. La popolazione è radicalmente educata all’uso dei trasporti pubblici e delle biciclette (quest’ultime meritano un altro post). Qui è di casa il “cobra” un tram così chiamato perché estremamente silenzioso, il che può essere un bene (basso inquinamento acustico), ma anche un pericolo (ti arriva alle spalle e non te ne accorgi, ne sa qualcosa la nostra Francesca), tuttavia di incidenti non sembrano essercene mai stati fino ad oggi. Nel nostro tour eco-friendly promosso da Zurigo Turismo abbiamo utilizzato spesso i Cobra per spostarci, vorrei dunque catturare la vostra attenzione parlandovi delle fermate del tram. Il più delle volte si tratta di belle e spaziose pensiline dove l’attesa (davvero poca) è piacevole, ma la caratteristica particolare è che nei pressi della fermata il marciapiede viaggia su due livelli, uno più alto e uno più basso. In quello più alto potete trovare una striscia bianca di circa un metro e mezzo di lunghezza; ha un significato ben preciso: in quel punto la pedana del cobra è perfettamente a livello con il marciapiede, questo significa che una persona con una ridotta capacità motoria, o una mamma con la carrozzina, può salire sul tram senza alcuna difficoltà.
Perché sto pensando ai cobra di Zurigo? Sono a Roma, poco fa ero sul bus che mi riportava a casa e una signora anziana con “gambe difficili” (passatemi il termine) era alla fermata: non ce la faceva a salire sul 671 da sola e ha chiesto aiuto, necessitava di qualcuno che la sostenesse nel fare quel movimento,che per molti è scontato, ma non per tutti: salire sul bus. Quest’immagine mi ha riportato con la mente a Zurigo e ai suoi cobra. Ripenso poi ai tanti bus italiani dotati di pedane per carrozzelle, ma mai collaudate o mai utilizzate per pigrizia o noncuranza dell’autista. Abbattere le barriere architettoniche, significa anche questo, ovvero offrire un servizio adeguato alle varie realtà. La sostenibilità dunque non deve essere intesa solo ed esclusivamente come uno stile di vita, ma anche come la possibilità di dare o avere una qualità di vita migliore. Offrire a quelle persone capaci, ma con dei limiti fisici, la possibilità di superarli e di guadagnarsi una propria autonomia, in cui ritrovare un propria identità ed equità sociale, significa migliorare le condizioni e la qualità di vita non solo di quelle persone, ma di tutta la collettività.
Concludo con le parole dell’amico e psicologo Paolo Manfreda; una volta l’ho intervistato a proposito degli handicap e dei diritti umani, il nostro incontro si concluse con queste sue parole da me ampiamente condivise: “penso che una città bella, una città ideale dovrebbe esser quella che rappresenta tutti gli individui, non solo facendo perno sul limite che una persona può avere, e per il quale bisognerebbe agevolarlo nel superamento, ma soprattutto scoprendo anche le qualità che quella persona ha, valorizzandola e non solo identificandola nel limite che essa manifesta".
Post scriptum: Avviso ai naviganti! Se vi capita di andare a Zurigo vi do un consiglio, acquistare la Zurich card. Ci sono tessere di diversa durata, quella di 72 ore ha un costo di circa 20 euro. Con questa card potrete prendere qualsiasi mezzo di trasporto pubblico, compreso le barche che transitano sul lago di Zurigo, potrete entrare gratuitamente nei musei (eccetto le mostre itineranti dei grandi autori) e in diversi locali avrete la possibilità di assaggiare gratuitamente dei dolci.
Concludo con le parole dell’amico e psicologo Paolo Manfreda; una volta l’ho intervistato a proposito degli handicap e dei diritti umani, il nostro incontro si concluse con queste sue parole da me ampiamente condivise: “penso che una città bella, una città ideale dovrebbe esser quella che rappresenta tutti gli individui, non solo facendo perno sul limite che una persona può avere, e per il quale bisognerebbe agevolarlo nel superamento, ma soprattutto scoprendo anche le qualità che quella persona ha, valorizzandola e non solo identificandola nel limite che essa manifesta".
Post scriptum: Avviso ai naviganti! Se vi capita di andare a Zurigo vi do un consiglio, acquistare la Zurich card. Ci sono tessere di diversa durata, quella di 72 ore ha un costo di circa 20 euro. Con questa card potrete prendere qualsiasi mezzo di trasporto pubblico, compreso le barche che transitano sul lago di Zurigo, potrete entrare gratuitamente nei musei (eccetto le mostre itineranti dei grandi autori) e in diversi locali avrete la possibilità di assaggiare gratuitamente dei dolci.
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