martedì 6 settembre 2011

Centrale a biomasse Powercrop: è ora di essere uniti e chiari

Esattamente un anno fa la commissione VIA della Regione Abruzzo espresse il suo parere positivo alla centrale a biomasse della PowerCrop, la quale dovrebbe sorgere nel cuore del Fucino, tutto ciò suscitò sorpresa e incredulità non solo tra i cittadini, ma anche tra i Comuni di Luco dei Marsi (limitrofo al sito dove dovrebbe sorgere la centrale) e Il comune di Avezzano (nel cui territorio ricade la centrale).

Un anno fa entrambi i comuni, quello di Avezzano e quello di Luco dei Marsi, si sono mossi presentando un ricorso al TAR Abruzzo, la stessa strada doveva essere intrapresa anche da noi cittadini, affiancati dalle associazioni agricole e da quelle ambientaliste, ma fino ad oggi non ci si è potuti muovere perché era necessario attendere che il parere espresso dal comitato VIA venisse ufficializzato sul BURA.

Dopo un anno di silenzio, la pubblicazione sul BURA è avvenuta. Questo significa che abbiamo un margine di tempo (esattamente fino al 14 novembre) per muoverci e presentare ricorso al TAR Abruzzo.

A tal proposito ci tengo a smentire le voci che girano in questi giorni: NON è ASSOLUTAMENTE VERO che per il ricorso contro la PowerCrop la competenza sia esclusiva del Tar Lazio e non di quello Abruzzo. Queste notizie inesatte creano confusione e disorientamento tra i cittadini e rendono vano l'impegno di CHI sta lavorando per il nostro territorio.
Per sciogliere ogni dubbio vi riporto di seguito quanto è scritto nell'art. 41 della legge n 99 del 23/07/2009 (leggi testo integrale in pdf):

"Sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e attribuite alla competenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sede in Roma, tutte le controversie, anche in relazione alla fase cautelare e alle eventuali questioni risarcitorie, comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti dell'amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati concernenti la produzione di energia elettrica da fonte nucleare, i rigassificatori, i gasdotti di importazione, le centrali termoelettriche di potenza termica superiore a 400 MW nonchè quelle relative ad infrastrutture di trasporto ricomprese o da ricomprendere nella rete di trasmissione nazionale o rete nazionale di gasdotti".

Lo stesso ribadisce l'art. 135 del decreto legislativo n 104 del 02/07/2010 (leggi testo integrale pdf), in cui è scritto: 

"Sono devolute alla competenza inderogabile del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma [...] le controversie di cui all'articolo 133, comma 1, lettera o), limitatamente a quelle concernenti la produzione di energia elettrica da fonte nucleare, i rigassificatori, i gasdotti di importazione, le centrali termoelettriche di potenza termica superiore a 400MW..."

Come potete leggere voi stessi non è il caso della nostra centrale a biomasse che ha una potenza inferiore a quella riportata negli articoli da me citati: esattamente 30 MWe e 90 MWt.
Questo significa che il nostro caso è di competenza del TAR Abruzzo e quindi non sono assolutamente vere le voci secondo le quali i ricorsi presentati a suo tempo dal Comune di Avezzano e quello di Luco dei Marsi non sono validi, al contrario essi sono documenti degni di merito e per tanto vanno appoggiati e supportati anche con l'impegno dei cittadini

Chiarita la questione, prego tutti di unirsi senza "ma"  e senza "se" nella difesa della nostra bella terra. Ora più che mai è necessario che i cittadini della Marsica (non solo di  Borgo Incile), i nostri governanti, tutti i partiti (indipendentemente dal colore) le associazioni agricole e quelle Ambientaliste, nonché tutti i comitati presenti sul territorio si muovano in modo unanime e senza creare inutili dispute di merito e senza insinuare dubbi volti ad alimentare contrasti e confusione.

Chiudono gli ospedali, penalizzano l'agricoltura e in cambio lo sviluppo che ci promettono è rappresentato da un INCENERITORE.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava Sefora! Un discorso pulito e senza strumentalizzazioni!

Anonimo ha detto...

Ho letto con interesse l'articolo e mi sorge un quesito fondamentale che qui propongo:

"Ma qual'è la ragione fondamentale di questo ostracismo ed avversione a questo possibile impianto, che dovrebbe bruciare BIOMASSA per produrre ENERGIA"?

Se l'autore crede nella teoria dei AGW (Cambiamenti Climatici indotti dall'uomo) promossa dal Comitato UN-IPCC, dovrebbe sostenere anzichè avversare questo tipo di iniziative, perchè produrrebbe energia da fonti considerate "rinnovabili".

L'impressione che se ne potrebbe altrimenti trarre è che si accetti (magari senza molta analisi ed approfondimento) la teoria del AGW e poi si avversino anche le applicazioni che derivano appunto dall'interpretazioni delle azioni suggerite da quelle teorie.

O no?

Sefora ha detto...

Gentile Anonimo, rispondo con piacere al suo commento. Innanzitutto se lei ha un pò di tempo da perdere la invito a leggere tutti i post presenti nella sezione Marsica del mio Blog. L'ì troverà tutta la cronostoria (ben 4 anni)relativa a questa centrale e in ogni mio post illustro in modo dettagliato le motivazioni della mia-nostra opposizione.
In questo modo dovrebbe avere un quadro più completo della situazione e farsi una opinione sua che potrà, oppure no, coincidere con la mia.

Tuttavia le espongo brevemente il perchè della opposizione. Come lei ben scrive bisognerebbe accogliere con grande interesse ed entusiasmo progetti volti a migliorare le condizioni climatiche della nostra Terra, sia a larga che piccola scala. Purtroppo non è questo il caso. La tecnologia e la scienza falliscono se a metterle in pratica non è il buon senso ma l'avidità.
Gli impianti a biomasse sono un tema delicato da affrontare, vanno bene, non vanno bene? LA risposta sta nel come questi vengono progettati, alimentati, dimensionati e posizionati. Studi condotti da enti quali ENEA e CNR rivelano che in Italia gli impianti installati con una potenza superiore ai 10 mw sono fallimentari economicamente e ambientalmente insostenibili. Non siamo la Scandinavia e non abbiamo la materia prima per supportarli e spesso o restano cattedrali nel deserto (consumo di territorio) oppure importano biomassa da Indonesia e Paesi simili aggravando non solo la condizione economica e sociale di quei paesi ma pesando anche sul bilancio di CO2. Per quello della PowerCrop il discorso non è diverso. Qui si sta speculando sulle sorti di un territorio il cui compito primo è produrre cibo, non energia. Ho visto il progetto, partecipato ad incontri con autorità, Corpo forestale, categorie agricole e la stessa PowerCrop e mi creda "questa centrale è una vera vergogna.

Sono libera da strumentalizzazioni di ogni sorta. Le scrivo convinta di ciò che dico e sostengo, un pò perchè queste cose fanno parte del mio bagaglio culturale e un pò perchè amo da morire questa mia terra sempre più spesso maltrattata e preda di mercenari. Probabilmente se il progetto presentato fosse stato diverso, nessuno si sarebbe opposto, così come non mi sono opposta alla proposta di produrre energia da biogas ricavato dal mais che la Covalpa ha lanciato qualche tempo fa, così come non dissi nulla sull'impianto che la Mocerino di Trasacco voleva farsi per smaltire i propri scarti agricoli, mi chiamarono per fare opposizione, ma non lo feci perchè a mio parere non ce ne era motivo.

Come vede non sono un ambientalista da salotto come qualcuno in passato ha amato definirmi, sono una che ragiona e valuta e in questo caso la valutazione è solo una.


E' dal 2007 che andiamo vanti con questa lotta

L'impianto della PowerCrop non è sinonimo di sviluppo, nè vuol dire posti lavoro. Questo impianto è una mera speculazione edilizia, economica e ambientale.
La ringrazio per aver lasciato un commento, mi piace poter avere scambi di opinione.