lunedì 19 ottobre 2009

Le questioni ambientali ridotte ad ideologia.

Martedì 13 Ottobre 2009 si riunisce la commissione ambiente di Avezzano. I membri hanno parlato a lungo di gestione del servizio rifiuti della nostra città. Ancora una volta si è parlato di raccolta differenziata porta a porta e dell`esigenza di farla partire non solo in via sperimentale, ma a tutti gli effetti (cosa buone e giusta), tuttavia come sempre si è tenuto ad evidenziare il solo costo di tale intervento e nessuno ha invece sottolineato il guadagno economico che questa potrebbe portare al comune e ai cittadini. Inizio a sospettare che non si sia compreso il significato di "differenziare". Il sospetto si fa certezza quando prende la parola Occhiuto (pdl) perchè dopo tutto il bel discorso sul porta a porta, lui sostiene che tuttavia il problema dei rifiuti non debba essere limitato alla sola città di Avezzano, ma affrontato anche a livello di Provincia e Regione, sostenendo che anche se c`è la raccolta differenziata si necessità di un inceneritore. Sapete cosa si brucia in un inceneritore? Carta, legno,ma sopratutto plastica. 2) Sapete qual`è lo scopo di differenziare? rivendere il differenziato (carta, plastica, legno, vetro, alluminio) alle industrie del riciclo. VENDERE vuol dire guadagno per il comune, meno tasse per i cittadini. Se le cose stanno così, come fanno a convivere insieme differenziata e incenerimento? Se differenzio e riciclo che ci brucio nell`inceneritore? Ora qui non si tratta di solo problema sanitario che comporta l`incenerimento, ma di evidenziare il totale fallimento economico ed occupazionale che ne deriva. Forse alla commissione ambiente sfuggono questi piccoli dettagli. Ma ora arriva la ciliegina sulla torta: prende la parola Sigismondi (pdl), il quale appoggiando quanto detto dal collega Occhiuto ha però voluto mostrare grandi doti di democrazia dicendo che "la decisone di un inceneriotore va presa all`unanimità con Regione, Provincia e cittadini e -(cito parole testuali)- ANDANDO AL DI LA` DI OGNI IDEOLOGIA. Ecco dunque a cosa è ridotta la gestione del nostro territorio, ad una ideologia: e si perchè se sei di sinistra non vuoi l`inceneritore (te lo impone l' ideologia) se sei di destra invece l`inceneritore va bene! E` come per la fede, se sei di sinistra automaticamente non puoi essere un cristiano altrimenti ti chiamano cattocomunista (esistono i pentiti di mafia e i "pentiti di fede") se sei di destra invece lo Spirito del Signore è su di te, e quindi non esiste un vocabolo come cattofascista...davvero non avevo capito che la che la conoscenza, lo studio , il sapere, l'amministrare o la fede fossero una sola questione di ideologia, ho sempre pensato che fosse buon governo, saggezza,sapienza, intelletto, conoscenza e ricerca.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara sefora sono ricapitato per caso in questo tuo blog, che già conoscevo, mi ritengo un amante della natura ma non un talebano ambientalista. Quello che tu dici riguardo alla sconsolante medriocrità con cui si affrontano problematiche come quella dei riifuti, è sacrosanto. Ti faccio conoscere il mio punto di vista ripsetto ad alcune questione poste con il tuo articolo:
1) i materiali differenziati se ben differenziati, sono risorse è vero, ma il loro valore non costituisce un ricavo così elevato da permettere l'abbatimento della tarsu... il servizio ha comunque un costo molto superiore ed il porta a porta anche di più. Quello che è invece considerevole è il risparmio dei costi di smaltimento in discarica, che da soli, dopo qualche anno di avviamento, darebbero davvero al comune la possibilità di ridurre le tasse... ma in un paese in cui si vota ogni 6 mesi, quale aministratore è talmente coraggioso e lungimirante da saper tollerare le critiche e gli attacchi nei primi anni (in cui i costi lievitano a dismisura), con il rischio (anzi la certezza) di perdere consenso politico? ci vogliono "le palle".
2) altra questione da te non considerata: non è tanto alla presunta economicità di una raccolta differenziata ben fatta, che dobbiamo pensare, ma ai benefici ambientali che questa porterebbe; questi benefici da soli, anche senza risparmio alcuno,sarebbero tali da giustificare l'adozione di qualsiasi sistema in grado di invertire la pericolosa tendenza all'autodistruzione.
3) terza questione: l'inceneritore è una delle 2 forme di smaltimento ad oggi conosciute (in realtà con il termine termovalorizzatore si presuppone anche il recupero energetico, ma non sottilizziamo); una buona raccolta differenziata riesce a limitare la quota di smaltimento fino al 30% (lasciamo perdere i casi particolari, che pure ci sono e sono degni di merito); il punto è: cosa ne facciamo del 30% di rifiuto che non riusciamo a riciclare? E' meglio la discarica o l'inceneritore? (non mi ripsondere facciamo la differenziata altrimenti ti devo far tornare la punto 3).
Ho sempre avuto il desiderio di rivolgere tali domande a chi come me è ama la natura ma che a volte sembra non avere i piedi a terra.

Sefora ha detto...

Ciao anonimo, ho letto il tuo commento e pur dovendo obiettare su alcuni punti, devo ammettere che è stato molto interessante. Hai posto delle domande che meritano risposte, risposte che però richiedono ampio spazio e non credo sia giusto ridurle in un così bereve commento. Per cui ti sarei grata se tu avessi la pazienza di leggere ancora il mio blog. Hai fatto 3 domande, farò altrattanti post dove ti darò le miei risposte. Chiaramente si tratta di mie pensieri basati sulla conoscenza che ho e sull'opinione che mi sono fatta, per cui non pretendo che tu le prenda come verità assolute. Una cosa però ci tengo a precisarla, sono felcie che tu non sia un "talebano ambientalista", perchè neppure io lo sono.