mercoledì 5 maggio 2010

La bufala del nucleare italiano

Facendo la cameriera ho imparato una cosa "la gente mangia con gli occhi". Basta rendere un piatto bello e attraente perché lo si giudichi anche buono, indipendentemente da quelli che sono gli ingredienti che lo compongono. Beh vale lo stesso per le bufale italiane, e non mi riferisco alle buonissime mozzarelle, ma alle mezze verità che continuamente vengono raccontate. Si abbellisce il tutto con contorno di grandi promesse e parole ben studiate, aspettative brillanti, ma se poi una persona un pò più curiosa va a cercare di capire, allora si scopre che il prezzo da pagare è di gran lunga più alto rispetto al beneficio che se ne riceve.

il 28 e 29 aprile a Roma si è svolta una tavola rotonda su "Le prospettive delle imprese nel mercato dell'energia nucleare". L'evento è stato organizzato dall'Università degli studi Roma Tre con il sostegno del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e vi hanno partecipato esperti di diritto e di energia. All'incontro ha partecipato anche Fulvio Conti, amministratore delegato ENEL, il quale presentando il quadro energetico italiano ha poi "invitato" gli italiani a trasformarsi da "nuclearisti inconsapevoli" a "nuclearisti attivi". Ottimo il modo con cui Conti presenta all'Italia il nucleare spacciandolo per il "piatto forte", quasi quasi convince anche me! Peccato però manchi qualcosa: un piccolo ingrediente che consenta all'italiano di poter scegliere consapevolmente. "Scegliere" è una parola che ha perso un pò del suo reale significato.

Nel suo messaggio di propaganda ENEL promette alle imprese italiane una commessa di 12 miliardi di euro, pari al 70% dell'investimento totale (che è di circa 16 miliardi di euro per le 4 centrali nucleari). Secondo quanto sostenuto, tale investimento rientra nella parte "convenzionale", come una qualsiasi opera civile. Il restante 30% dell'investimento spetta alla parte (non) convenzionale, ovvero il reattore, il "cuore" della centrale, di cui Areva, ha l'esclusiva sul brevetto.
Grandi investimenti per l'Italia e più lavoro per tutti direte voi, ma... (c'è sempre un "ma").

Gli amici di GreenPeace, quei grandissimi rompiscatole (ironizzo) ci suggeriscono di visitare il sito di EDF nella sezione relativa al reattore di Flamanville, di cui vi ho già parlato in altri post, io l'ho fatto e se avete due minuti di tempo lo consiglio vivamente anche a voi.
A fine paragrafo si può leggere : "The nuclear part of the facility accounts for 60% of the total amount with the conventional (non-nuclear) part accounting for the rest".
Che tradotto vuol dire "la parte nucleare dell'impianto pesa per una quota pari al 60% dell'ammontare dei costi totali, mentre la parte convenzionale (non nucleare) pesa per la restante quota".
Questo che significa? Semplice che le commesse spettanti alle imprese italiane non sono del 60% (questa quota va ad AREVA che ha l'esclusiva sul brevetto), ma il 40 %.

Non sembra anche a voi che ci sia un pò di confusione riguardo ai futuri appalti nucleari?
Conti promuove il ritorno al nucleare, proprio lui Amministratore delegato di una Azienda (L'ENEL) che solo poco tempo fa in una presentazione dal titolo " Aspetti economici e finanziari del programma nucleare" dichiarava che l'investimento nel nucleare non è finanziariamente sostenibile per ENEL, a causa degli elevati costi che l'impresa non è in grado di sostenere.
A me qualcosa non torna e a voi?

Che gran Paese è l'Italia, ci credo che vogliono tutti venire qui : solo da noi puoi abitare in case pagate a tua insaputa da "benefattori" sconosciuti e promuovere programmi che non possiamo neppure sostenere economicamente. Ma si sa (perché c'è sempre un "MA") a noi italiani piace tanto "mangiare".

Fonte: GreenPeace, Gaia la rivista dell'Ecosistituto del Veneto, EnergyManager.net

3 commenti:

MaxT ha detto...

Ciao Sefora, devo dire che al di là della suddivisione degli appalti il "piatto del nucleare" non mi sembra affatto invitante. Non c'è modo di condirlo o presentarlo... non mi attira proprio per niente!
Ciao Max

Sefora ha detto...

MAX Ciao, iniziavi a mancarmi! :-)
Sono d'accordo con te, neppure a me attira il piatto nucleare, indipendentemente da appalti e appaltini. Però ci tenevo a mostrare questa discordanza (economica)proprio perchè ci sono persone che fanno del nucleare una questione di sviluppo anche economico. Non capiscono che in realtà il ritorno al nucleare non è sviluppo, ma un tornare indietro...

Stefano Scivola ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.