martedì 15 aprile 2008

Ancora sui biocarburanti

Girando in internet sono finita sul sito QualEnergia.
Anche qui si parla dei biocarburanti. Riporto di seguito un passaggio importante:

Uno stop provvisorio al programma della Commissione Europea in materia di biocombustibili: a chiedere la moratoria è il comitato scientifico della European Environment Agency alla luce delle considerazioni sull’impatto ambientale dei carburanti di origine agricola. Per l’Eea l’obiettivo comunitario di arrivare, entro il 2020, ad avere nei carburanti per autotrazione il 10% di biocombustibili non va perseguito fino a quando non si siano fatti maggiori studi per valutare i reali impatti ambientali dei carburanti agricoli e va eventualmente rivisto e sostituito con uno meno ambizioso e più a lungo termine.
I biocombustibili ottenuti con tecnologie di prima generazione, sostengono gli scienziati dell’Eea, non usano la biomassa in maniera ottimale, cioè in modo tale da far risparmiare effettivamente combustibili fossili e ridurre le emissioni di gas serra. Ma anche ipotizzando di usare tecnologie di seconda generazione, in Europa, secondo l’Eea, l’intensificazione delle coltivazioni a scopo energetico peserebbe considerevolmente sulla disponibilità d’acqua, l’impoverimento dei suoli e la perdita di biodiversità.
Senza contare che, secondo uno studio fatto nel 2007 dalla stessa Eea, non c’è materialmente abbastanza terra nel vecchio continente da dedicare ai biocombustibili per raggiungere la quota del 10%. A preoccupare il comitato scientifico è la dipendenza dall’importazione da paesi extracomunitari, già adesso forte e che sarà sempre maggiore se si perseguiranno gli obiettivi stabiliti. Importando da paesi terzi, sottolinea l’agenzia ambientale, le possibilità di controllo sull’effettiva sostenibilità dei carburanti acquistati sono molto scarse.

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