Questa mattina c'è stata la conferenza stampa di Daniela Stati. Ero presente in veste di video reporter improvvisata, ma sopratutto in veste di cittadina attenta a quanto sta accadendo nel proprio territorio, non mi riferisco solo a quello di Avezzano, ma dell'intera Marsica e dell'intera Regione.
Ho ben apprezzato la forza e la determinazione con cui Daniela Stati difende la nostra città e il suo essere "avezzanese", ma per via di quella che (spero) sarà la mia futura "deformazione professionale", ci tengo a precisare che se è vero che "non si può cogliere un fiore senza turbare una stella" allora è anche vero che non possiamo ammalarci di sindrome di Nimby e che quando si parla di sviluppo sociale economico e ambientale di un territorio bisogna considerare gli interessi dell'intera "collettività".
Lo sviluppo e la tutela del Fucino, non sono esclusiva del Comune di Avezzano o di quello di Celano, ma di tutti i Comuni e di tutti i cittadini che godono di questa risorsa.
Così come la frammentazione di un Habitat rappresenta una minaccia alla diversità biologica, così la frammentazione politica, gestionale e decisionale di un territorio vasto come quello marsicano ne determina la decadenza.
Riassumo in breve:
A seguito del “Programma Nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero" il 19 settembre 2007 presso il Ministero delle politiche agricole e forestali viene siglato l'accordo tra Regione Abruzzo, Provincia dell'Aquila, Comune di Celano, organizzazioni sindacali e società Eridania e Powercrop. L'accordo prevede la costruzione di un impianto per la produzione di energia alimentato da 270 mila tonnellate/anno di biomasse ligno-cellulosiche della potenza di 32 MWe, e circa 90 MWt per un investimento totale di 92 milioni di euro. La centrale dovrebbe sorgere sul territorio del Comune di Avezzano (non sui terreni per cui è prevista la riconversione), il quale per altro è sempre stato tenuto fuori dai tavoli di concertazione.
E mentre il Senatore Filippo Piccone, sindaco di Celano, esprimeva "soddisfazione per la positiva conclusione del tavolo dove è stato raggiunto un risultato concreto per il nostro territorio" il comune di Avezzano nulla sapeva del futuro che "Altri" avevano deciso per lui. Ma le notizie corrono veloci, grazie ad onesti giornalisti e appassionati cittadini che hanno deciso di non subire passivamente la vicenda, e così Comitato di Borgo Incile, Comune di Avezzano, Corpo Forestale, riserva del Monte Salviano e Agricoltori (In particolare quelli di Luco dei Marsi) esprimono all'unanimità parere contrario alla realizzazione di tale impianto inviando alla Regione Abruzzo le proprie osservazioni alla VIA.
Anche Daniela Stati si era opposta a questo progetto.
A seguito di inchieste giudiziarie che colpiscono il "gruppo Stati" così battezzato dai quotidiani locali, Daniela Stati il 2 agosto 2010 abbandona l'incarico di Assessore Regionale con delega ai rifiuti, e a sorpresa (o forse no) il 7 settembre 2010 (un mese prima dei termini fissati) la commissione VIA della Regione Abruzzo approva il progetto dell'inceneritore a biomasse di Avezzano. Un'approvazione che lascia sgomenti, e che insinua dubbi leciti in molti, compresa la sottoscritta.
A seguito di inchieste giudiziarie che colpiscono il "gruppo Stati" così battezzato dai quotidiani locali, Daniela Stati il 2 agosto 2010 abbandona l'incarico di Assessore Regionale con delega ai rifiuti, e a sorpresa (o forse no) il 7 settembre 2010 (un mese prima dei termini fissati) la commissione VIA della Regione Abruzzo approva il progetto dell'inceneritore a biomasse di Avezzano. Un'approvazione che lascia sgomenti, e che insinua dubbi leciti in molti, compresa la sottoscritta.
L'inchiesta "Re Mida": la vicenda inceneritore di Teramo che vede agli arresti l'Assessore alla Sanità Venturoni e l'imprenditore di Zio, investe anche Daniela Stati, indagata per favoreggiamento, la quale parla di più interessi politico-economici sui rifiuti, presentando un dossier e documenti e tirando in ballo i vertici regionali del Pdl che a più livelli le avrebbero fatto pressioni considerandola una pedina. Ecco dunque che l'ex Assessore sposta l'attenzione su Avezzano,Powercrop è l'altro affare nel settore rifiuti: l'impianto a biomasse da fare ad Avezzano.
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