martedì 3 giugno 2008

Sono tornati i fiordalisi a Milano

Questa che vi riporto è una testimoninaza di Matteo e che mi è arrivata tramite mail da parte dell'AISA (Associazione Italiana Scienze Ambientali)

Cancellati dagli erbicidi, qualcuno ormai non se li ricordava più, ma sono tornati: da qualche giorno una spettacolare fioritura di fiordalisi nei campi attorno a Milano desta meraviglia e stupore nei passanti che si fermano per raccogliere un fiore che per i più giovani è sconosciuto e per i più grandicelli un ricordo di tempi andati.
Ma non è stato un miracolo della Natura. E' stato merito di un progetto di "reintroduzione" per tentare di salvare la biodiversità della nostra campagna. L'idea è nata dal Centro Forestazione Urbana dell'associazione Italia Nostra, subito accolto da una ventina di aziende agricole del Parco Agricolo Sud Milano e finanziato dall'ufficio Parchi della Regione Lombardia. La semina è avvenuta nell'ottobre 2007 e la fioritura durerà ancora qualche settimana. Il Parco Agricolo Sud seguirà direttamente gli sviluppi del progetto nelle aziende, con l'obiettivo di diffonderlo, nel tempo, anche in altre aziende. Ma gli agricoltori rivolgono un appello agli ammiratori dei fiordalisi: "Comprendiamo la gioia di rivedere un fiore scomparso da anni -afferma Renata Lovati allevatrice, referente degli agricoltori per il progetto di reintroduzione di fioriture spontanee in aree cerealicole - ma per favore non cogliete i fiordalisi. Fotografateli e osservateli, invitate gli amici a recarsi sul posto per ammirarli, ma lasciateli nei campi dove tutti potranno continuare ad ammirarli ancora per qualche settimana. Li abbiamo seminati per attirare l'attenzione dei cittadini sul problema della scomparsa di biodiversità che impoverisce le colture, il paesaggio, l'ambiente, e soprattutto, per ricordare a tutti che il problema del consumo di suolo – nella provincia di Milano il tasso di urbanizzazione è tra i più alti d'Europa - è reale e comporta gravi conseguenze: mette a rischio la produzione agricola, cioè il cibo, pregiudica il riciclo dell'aria e interrompe le via dell'acqua".
"Gli agricoltori - afferma Paola Santeramo presidente CIA Mi-Lo -sono da sempre guardiani del territorio e dell'ambiente, sentinelle che registrano e subiscono i cambiamenti e le ricadute sull'habitat delle azioni dell'uomo. L'allarme che giunge dal mondo dell'agricoltura è reale e ha il carattere dell'urgenza: il suolo è a rischio e con esso la produzione agricola, le nostre tradizioni, il paesaggio di riferimento. Le grandi infrastrutture, la cementificazione continua mutano il panorama della campagna a vista d'occhio: al posto di prati e campi sorgono enormi cavalcavia e autostrade. Nella nostra provincia il consumo di suolo in media è del 42%. Il 45% è considerato la soglia di sostenibilità ammissibile dopo di che i terreni non garantiscono più la rigenerazione dell'ambiente".


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