Nell'era degli insetticidi sintetici, come il DDT, che hanno portato gravi conseguenze sia sulla salute umana che sugli ecosistemi nel loro complesso, si torna a parlare di un' agricoltura sostenibile, con cui si guarda con favore a tutti quei processi che non vanno ad alterare gli equilibri naturali delle cose e in cui le armi per la lotta agli infestanti sono fornite direttamente da mamma Terra. Sostanze derivate dalle piante sono di nuovo oggetto di studio come agenti sicuri e selettivi per il controllo degli insetti. Le specie vegetali hanno sviluppato un insieme di prodotti chimici che le proteggono da insetti predatori. Nella ricerca di mezzi naturali di controllo, su piccola scala, di mosche nelle zone rurali, i ricercatori dell'International Center of Insect Physiology and Ecology (ICIPE) di Nairobi, in Kenya, hanno studiato la Spilanthes mauritiana, una pianta medicinale usata per curare infezioni della bocca, mal di stomaco diarrea e mal di denti. Un estratto metanolico di queste foglie contiene la N-isobutilammide di un acido grasso tetrainsaturo (mamma mia che paroloni complicati!!!), il quale ad una data concentrazione causa il 100% di mortalità delle larve della famosa mosca della febbre gialla. Si spera che tali estratti di piante possano essere utili nelle comunità rurali dove le zanzare si sviluppano in piccolo invasi d'acqua, come pozzanghere di pioggia, contenitori e bidoni. Un periodico trattamento di questi contenitori con insetticidi derivanti da piante potrebbe ridurre considerevolmente la produzione di zanzare portatrici di malattie.
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