Ieri il tg trasmetteva un servizio in cui alla domanda "perchè è necessario il nucleare in Italia?" la Marcegaglia rispondeva: "E' necessario per affrontare la crisi economica; circa il 70% dei fondi stanziati può andare alle imprese per la costruzione delle centrali nucleari". Bhè, da una che costruisce inceneritori non potevo aspettarmi altro, se non una risposta insoddisfacente ma allo stesso tempo illuminante per chi sa leggere fra le righe.
Effettivamente l'unica argomentazione a favore del nucleare sono i soldi che "qualcuno" deve prendere; il giro d' affari viene ben celato dalle parole "zero emissioni di CO2", "minori costi della corrente elettrica", "fabbisogno di energia", tutte argomentazioni che rendono il nucleare socialmente accetabile. Ma quanto c'è di vero in tutto questo?
Innanzi tutto vorrei invitarvi a non confondere energia con energia elettrica: quest'ultima è solo una piccolissima quota dell'energia che noi utilizziamo. La maggior parte di energia che consumiamo non è elettrica (pensamo ai trasporti) e il nucleare affronta solo tale questione (pari al 12% del problema totale).
Inoltre non è vero che il nucleare non produce CO2; questa affermazione fuorviante è valida solo se si considera la centrale isolata dall'intero contesto del ciclo di vita. Se si vanno a considerare le varie fasi, dall'estrazione dell'uranio alla produzione di energia fino al deposito dei rifiuti radioattivi (dalla culla alla tomba), si vedrà che è falso affermare che la centrale nucleare produce il 50% in meno di emissioni rispetto ad una centrale a fonti fossili; e il bilancio è negativo anche in termini di energia. Estrarre uranio consuma energia (e vita aggiungerei io, pensiamo a quello che sta succedendo in Nigeria o in Congo), trasportare l'uranio fino alla centrale consuma energia, stoccare i rifuti consuma energia, costruire una centrale consuma energia...per costruire una centrale e metterla in funzione, ci voglioni dai 12 ai 15 anni, in tutta questa fase usiamo energia fossile che produce CO2. Secondo quanto scrive il Prof. Tamino per ammortizzare l'emissione di Co2 ci vorranno almeno 35 anni, troppo tempo, il problema dei cambiamenti climatici deve essere affrontato prima.
In molti sanno che quello del nucleare è un fallimento sanitario, ambientale, energetico ed economico; la Germania ha deciso che le centrali nucleari che si esauriscono non veranno sostituite; in America non si propongono nuove centrali dal 1979, Bush aveva provato a dare degli incentivi a chi voleva costuirne, ma Obama li ha aboliti, i costi del deposito rifiuti nucleari sono troppo grandi.
Allora perchè qualcuno le vuole? Involontariamente la Marcegaglia ci ha dato la risposta: il vero affare sta nel costruirle!
Fonte: Gianni Tamino - Tera e Acqua
Effettivamente l'unica argomentazione a favore del nucleare sono i soldi che "qualcuno" deve prendere; il giro d' affari viene ben celato dalle parole "zero emissioni di CO2", "minori costi della corrente elettrica", "fabbisogno di energia", tutte argomentazioni che rendono il nucleare socialmente accetabile. Ma quanto c'è di vero in tutto questo?
Innanzi tutto vorrei invitarvi a non confondere energia con energia elettrica: quest'ultima è solo una piccolissima quota dell'energia che noi utilizziamo. La maggior parte di energia che consumiamo non è elettrica (pensamo ai trasporti) e il nucleare affronta solo tale questione (pari al 12% del problema totale).
Inoltre non è vero che il nucleare non produce CO2; questa affermazione fuorviante è valida solo se si considera la centrale isolata dall'intero contesto del ciclo di vita. Se si vanno a considerare le varie fasi, dall'estrazione dell'uranio alla produzione di energia fino al deposito dei rifiuti radioattivi (dalla culla alla tomba), si vedrà che è falso affermare che la centrale nucleare produce il 50% in meno di emissioni rispetto ad una centrale a fonti fossili; e il bilancio è negativo anche in termini di energia. Estrarre uranio consuma energia (e vita aggiungerei io, pensiamo a quello che sta succedendo in Nigeria o in Congo), trasportare l'uranio fino alla centrale consuma energia, stoccare i rifuti consuma energia, costruire una centrale consuma energia...per costruire una centrale e metterla in funzione, ci voglioni dai 12 ai 15 anni, in tutta questa fase usiamo energia fossile che produce CO2. Secondo quanto scrive il Prof. Tamino per ammortizzare l'emissione di Co2 ci vorranno almeno 35 anni, troppo tempo, il problema dei cambiamenti climatici deve essere affrontato prima.
In molti sanno che quello del nucleare è un fallimento sanitario, ambientale, energetico ed economico; la Germania ha deciso che le centrali nucleari che si esauriscono non veranno sostituite; in America non si propongono nuove centrali dal 1979, Bush aveva provato a dare degli incentivi a chi voleva costuirne, ma Obama li ha aboliti, i costi del deposito rifiuti nucleari sono troppo grandi.
Allora perchè qualcuno le vuole? Involontariamente la Marcegaglia ci ha dato la risposta: il vero affare sta nel costruirle!
Fonte: Gianni Tamino - Tera e Acqua
3 commenti:
Ciao Sefora, credo che tu abbia proprio ragione, l'utilità di queste opere è solo nel costruirle, nel muovere soldi. Forse anche il ponte sullo stretto ha il medesimo scopo. Ma il nucleare mi fa una gran paura. Rispetto a quanto scrivi credo solo che, pensando al futuro, si possa aggiustare il dato del 12% che potrebbe crescere. Penso alle auto elettriche ma anche ad altre tecnologie che soppianteranno l'uso di combustibili fossili in favore dell'energia elettrica. Questo tuttavia non lede la tua tesi.
In Italia abbiamo già provato a costruire centrali nucleari che sono rimaste a metà, ormai da smaltire. La storia si ripeterà!?
Anche a me ha fatto un'enorme rabbia...
Sentire parlare di nucleare con una tale leggerezza mi fa venire i brividi e provo disgusto anche nei telegiornali che vogliono far apparire ai nostri occhi una sola falsa realtà.
Ciao Max, in parte concordo con te, nel senso che anch'io penso che la richiesta di energia elettrica sia destinata a salire, è vero ci saranno le autoelettriche che a poco a poco sostituiranno quelle a combustibili fosssili, e ci sarà sempre più richiesta perchè questo è il trend che ormai abbiamo deciso di intraprendere. Il problema in realtà dovrebbe essere affrontato diversamente. Copenaghen è stato un fallimento, non si è risolto nulla e il problema è stato rimandato,e sarà sempre così perchè ci sono gli interessi delle lobby da difendere. Se davvero si volesse fare qualcosa per evitare scenari apocalittici come quelli a cui ci stanno abituando, i governi dovrebbero intraprendere altre azioni. come meno consumo di beni, potenziamento dei trasporti pubblici incentivando la popolazione ad usarli, e potenziamento dell'uso delle rinnovabili. Molti dubitano, ma io credo nelle rinnovabili, per farti un esempio: in Itlia la ricerca sul fotovoltaico è ancora insufficiente tuttavia il bilancio è di 4 a 1(secondo dati che ho trovato) ovvero consumo 1 e produco 4; per l'eolic è ancora meglio, il bilancio è di 20 a 1, ovvero consumo 1 e ottengo 20 (in termini di consumo e produzione di energia)insomma si potrebbe incentivare la ricerca e la tecnologia per potenziare fonti di cui il nostro paese abbonda.
Il problema però rimane uno solo...come dici anche tu il movimento di soldi!
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