Oltre 40 mila alveari spopolati: è allarme in Italia per una nuova strage di api, dopo le morie registrate nel 2007 che hanno dimezzato le popolazioni di questi insetti. Ecco il quadro fornito da Legambiente e Unione nazionale associazioni apicoltori italiani, che oggi hanno manifestato di fronte al ministero delle Politiche agricole a Roma:
- LE CIFRE: per ora la stima è di oltre 40 mila alveari spopolati in contemporanea con le semine di mais nel nord-ovest. Le Regioni prevalentemente colpite sono Piemonte e Lombardia mentre segnali di morie di api si registrano in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e in generale nelle Regioni del centro-nord;
- LE SOSTANZE INCRIMINATE: sotto accusa sono neurotossici e neonicotinoidi di seconda generazione, prodotti dai colossi della chimica. Sparsi nell'ambiente durante la semina, questi nuovi insetticidi contaminano la rugiada e la fioritura circostante. Secondo gli apicoltori anche in dosi infinitesimali queste molecole neurotossiche uccidono gli insetti con cui entrano in contatto, fino a chilometri di distanza dai campi di semina;
Oltre un terzo delle coltivazioni è impollinato attraverso il lavoro di insetti, e le api concorrono per l'80%. Occorre fare al più presto chiarezza sulle cause che stanno provocando una vera strage delle api, con una riduzione dal 30 al 50% del patrimonio apistico nazionale, mettendo a rischio, oltre al miele, l'equilibrio naturale globale con effetti sulla salute e l'alimentazione. Mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, albicocche, susine, meloni, angurie, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza - spiega la Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Così pure la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla si possono riprodurre grazie alle api. Nel 2007 - precisa la Coldiretti - la perdita in Italia di 200mila alveari ha provocato un danno economico per la mancata impollinazione pari a 250 milioni di Euro.
E' fissato al 18 aprile un nuovo incontro dei rappresentanti delle associazioni apistiche e di Legambiente con un dirigente del ministero delle Politiche agricole e le Regioni per definire una possibile moratoria dell'uso delle sostanze killer impiegate nella semina dagli agricoltori e che secondo gli addetti ai lavori hanno causato la recente moria negli alveari".
Fonte: Ansa
- LE SOSTANZE INCRIMINATE: sotto accusa sono neurotossici e neonicotinoidi di seconda generazione, prodotti dai colossi della chimica. Sparsi nell'ambiente durante la semina, questi nuovi insetticidi contaminano la rugiada e la fioritura circostante. Secondo gli apicoltori anche in dosi infinitesimali queste molecole neurotossiche uccidono gli insetti con cui entrano in contatto, fino a chilometri di distanza dai campi di semina;
Oltre un terzo delle coltivazioni è impollinato attraverso il lavoro di insetti, e le api concorrono per l'80%. Occorre fare al più presto chiarezza sulle cause che stanno provocando una vera strage delle api, con una riduzione dal 30 al 50% del patrimonio apistico nazionale, mettendo a rischio, oltre al miele, l'equilibrio naturale globale con effetti sulla salute e l'alimentazione. Mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, albicocche, susine, meloni, angurie, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza - spiega la Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Così pure la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla si possono riprodurre grazie alle api. Nel 2007 - precisa la Coldiretti - la perdita in Italia di 200mila alveari ha provocato un danno economico per la mancata impollinazione pari a 250 milioni di Euro.
E' fissato al 18 aprile un nuovo incontro dei rappresentanti delle associazioni apistiche e di Legambiente con un dirigente del ministero delle Politiche agricole e le Regioni per definire una possibile moratoria dell'uso delle sostanze killer impiegate nella semina dagli agricoltori e che secondo gli addetti ai lavori hanno causato la recente moria negli alveari".
Fonte: Ansa
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