giovedì 3 dicembre 2009

Fumo negli occhi

Per tutelare interessi economici ed imprenditoriali, i governi hanno sempre impugnato "dati della comunità scientifica" per dimostrare che gli inceneritori non sono mostri ambientali come sostengono molte associazioni ambientaliste, ma anche medici (certo non Veronesi). Ora sono proprio quei dati ad essere messi in discussione. Il 25 novembre a Cortona, in occasione della Giornata internazionale dei medici per l’ambiente, l’International Society of Doctors for the Environment ha lanciato una accusa molto forte rivelando che i dati di ricerche scientifiche sono stati manipolati per incoraggiare le amministrazioni pubbliche ad adottare l’incerimento dei rifiuti: una pratica che invece è pericolosissima per la salute degli abitanti che vivono nelle vicinanze dei “termovalorizzatori”.
La rivelazione fa riferimento a un articolo comparso sui “Quaderni di Ingegneria Ambientale” del 2007, ripreso in un documento ufficiale della Regione Sicilia. Nel testo si cita il lavoro di studiosi inglesi sull’incidenza degli inceneritori sui tumori in Gran Bretagna. «La conclusione degli autori – traduce il documento italiano – è che non è stata trovata alcuna evidenza di diversità di incidenza e mortalità per cancro nei 7.5 Km di raggio studiati ed in particolare nessun declino con la distanza dall’inceneritore per tutti i tumori». Quindi, l’inceneritore sarebbe ininfluente. «Ottima notizia», ironizza Cabras. Peccato sia completamente falsa: nel documento originale, gli studiosi inglesi hanno affermato esattamente il contrario. Il rischio-tumori declina man mano che ci si allontana dall’inceneritore, scrive il rapporto inglese firmato dai ricercatori Elliot, Shaddick e Kleinschmidt. Una rilevazione «statisticamente significativa» in particolare «per i tumori allo stomaco, al retto-colon, al fegato e ai polmoni». Colpa delle polveri sottili rilasciate dai camini del “termovalorizzatore”, i cui filtri non riescono a trattenere le particelle cancerogene.

Nello stesso articolo, aggiunge Cabras, altri studi vengono citati in modo altrettanto scorretto: «Viene fornita un’interpretazione significativamente diversa da quanto riportato dagli autori citati. I risultati emersi sono modificati oppure citati parzialmente. Ogni modifica tende a supportare le proprie tesi circa l’assoluta innocuità della pratica di incenerimento dei rifiuti».

Medici e ricercatori italiani e stranieri (fra cui Dominique Belpomme e Paul Connet), hanno sottoscritto una segnalazione di queste manipolazioni inviandola al British Medical Journal, che aveva pubblicato l’articolo originale del professor Elliot. L’Isde Italia nel proprio comunicato «stigmatizza e censura come assolutamente riprovevole il fatto che si stravolgano i risultati provenienti dalla letteratura scientifica e si forniscano ai decisori politici ed alle popolazioni informazioni erroneamente rassicuranti, in spregio a valori che dovrebbero essere a fondamento dell’opera di ogni medico, quali l’autonomia e la correttezza».

Fonte: Libre, associazione di idee

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