mercoledì 2 dicembre 2009

Alimenti al bisfenolo A

Cos'è è il Il bisfenolo A? Noto anche com BPA o 2,2-bis(4-idrossifenil) propano è un composto organico con due gruppi fenolo utilizzato per produrre plastiche e resine. In particolare viene impiegato nella produzione di policarbonato, una plastica utilizzata per biberon, stoviglie, contenitori per alimenti e nella produzione di rivestimenti epossidici per materiali metallici, per lattine per bevande e grandi contenitori per vino. Attualmente la sua produzione annua ammonta a circa 2–3 milioni di tonnellate.

Fin dagli anni '30 si sospettava che potesse essere dannoso per l'uomo, lo si ritiene responsabile di anomalie riproduttive, di cancro alla prostata e al seno, collegato anche con diabete e malattie cardiache. il National Institute of Health , ne aveva dimostrato gli effetti nocivi sullo sviluppo delle ghiandole prostatiche e mammarie dei roditori. Tuttavia il BPA diventa noto alle cronache solo nel 2008 quando uno studio indipendente, condotto da un insieme di organizzazioni sanitarie e ambientali statunitensi e canadesi, aveva verificato il rilascio di BPA nel latte (fino a 8 parti per miliardo) da parte dei biberon, specie se riscaldati. È da allora che questa sostanza ha destato l’attenzione delle Agenzie per la sicurezza alimentare americane ed europee con due diverse modalità di approccio: il Canada ha bandito la sostanza dagli oggetti destinati all'infanzia e ne ha vietato l'impiego in tutti i contenitori per alimenti, mentre la Food and Drug Administration (Fda) e l’Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa) hanno adottato una linea meno severa fissando la dose giornaliera tollerabile a 50 microgrammi per kg di peso corporeo.

E' recente la pubblicazione di una ricerca condotta da Consumer Reports, il mensile dell’Unione consumatori statunitense. La rivista ha testato 19 alimenti in scatola (zuppe, tonno, verdure, mais, salsa di pomodoro) di alcune delle principali marche presenti sul mercato americano: Nestlé, Progresso, Campbell’s, Chef Boyardes e Del Monte. I risultati hanno evidenziato che solo mangiando una porzione di zuppa di verdura in scatola un consumatore potrebbe ingerire circa il doppio di ciò che attualmente l’Fda considera la tipica esposizione giornaliera media. Il più alto livello di bisfenolo è stato trovato nella zuppa vegetale Progresso (da 67 a 134 microgrammi per chilo) e nei fagiolini tagliati freschi in scatola Del Monte i cui livelli di BPA rinvenuti vanno da 35,9 a 191 microgrammi per chilo. Decisamente troppo per gli esperti scientifici dell’associazione che raccomandano addirittura un’esposizione giornaliera di 0,0024 microgrammi per kg di peso corporeo.

Sembra che alla luce di questi nuovi risultati l'Fda dovrebbe ripronunciarsi sull’argomento fissando i nuovi livelli massimi di esposizione al BPA. In questi giorni, un senatore statunitense, Charles Schumer, ha proposto una legge per bandire in tutta la nazione (gli Stati del Minnesota e della California lo hanno già fatto) l’additivo “incriminato” nei contenitori destinati ai bambini sotto i tre anni.
Sul fronte europeo i francesi stanno mostrando forte sensibilità al riguardo e si stanno mobilitando con raccolta firme a livello europeo e una massiccia campagna di informazione in modo da tenere alta la soglia d’attenzione sul bisfenolo A. Un gruppo di esperti e scienziati che si è dato il nome di Antidote Europe ha scritto una lettera al presidente del Parlamento europeo nella quale si chiede di intervenire per bloccare l’utilizzo del BPA nella produzione di contenitori per alimenti e in particolare nei biberon.

Si può consultare anche il sito dell Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efesa)

Il servizio completo e gli ulteriori approfondimenti su questo argomento li trovate sul numero del Salvagente in edicola da giovedì 3 dicembre

Fonte: kataweb consumi

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