martedì 8 aprile 2008

Bicchiere di mais? Si grazie

Primavera, tempo di picnic e gite fuori porta. Quando si preparano i cesti per il pranzo una cosa che non può mancare sono i bicchieri, i piatti e le posate di plastica: i classici oggetti usa e getta, quelli che ci sono tanto utili durante questo tipo di giornata perché ci risparmiano la fatica di dover lavare i piatti al rientro a casa o ci eliminano la preoccupazione che possano rompersi e che inoltre occupano poco spazio all’interno della nostra borsa-picnic. Ma vi siete mai chiesti quanto impatto hanno sull’ambiente? Si tratta di spreco di energia e materia prima, spesso questa plastica non si riesce neppure a riciclarla e il più delle volte viene abbandonata sui prati perché a “qualcuno” risulta troppo faticoso riportarsi a casa il sacchetto della spazzatura. Un consiglio allora che potrebbe aiutare mamma Terra è questo: se proprio non riusciamo a fare a meno di questi prodotti usa e getta, allora si potrebbero acquistare i bicchieri, i piatti e le posate ecologici: Si tratta di articoli realizzati in PLA ( acido lattico polimerizzato). Il PLA E' un biopolimero derivante dall'amido di mais, è completamente biodegradabile e compostabile secondo norma EN13432. Resiste ad una temperatura massima di 50°. E' perfettamente trasparente e viene utilizzato per la produzione di bicchieri con caratteristiche tecniche e meccaniche simili al polistirolo ma, data la scarsa resistenza alle alte temperature, adatti solo a bevande fredde. Questo particolare materiale si decompone naturalmente attraverso il processo di degradazione attivato durante compostaggio dai microrganismi presenti in natura. Tuttavia è importante sapere che anche posate, piatti e bicchieri biodegradabili hanno bisogno di un processo di smaltimento secondo specifiche procedure di stoccaggio che richiedono comunque un dispendio di energia che in ogni caso risulta di gran lunga inferiore a quelle richieste per lo smaltimento della plastica convenzionale. Questo significa che anche per i prodotti biodegradabili è richiesta la raccolta differenziata e il fatto che siano di origine naturale non significa che è possibile gettarli nell'ambiente fiduciosi della loro scomparsa entro pochi mesi.

Come in tutte le cose, però, anche in questo caso ci sono delle riflessioni e dei dubbi che vengono sollevati: l'Aippm avanza tre riserve: «Al di là dei perduranti limiti prestazionali rispetto ai prodotti "tradizionali", e di qualche riserva avanzata su di un massiccio utilizzo di plastiche derivate da mais (prodotti Ogm, alto impatto della coltura) è la stessa disponibilità di materia prima che contribuisce a limitare la diffusione di questi prodotti». Condivido questo pensiero come dico sempre in tutte le cose non bisogna tendere ad esagerare negli usi, nel senso che chiaramente l’uso di questi beni materiali deve essere fatto solo quando effettivamente è necessario, e non farlo diventare un abitudine o stile di vita. In molte case si tende ad usare le piatti in plastica, perché più comodo e veloce, facciamo in modo che l’utilizzo di questi oggetti avvenga solo ed esclusivamente durante le nostre gite.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! grazie per il tuo blog!

Sefora ha detto...

Ciao e grazie a te per essere passata/o da queste parti!!!! :-)

Unknown ha detto...

Ciao Sefora, se ti fa visita il mio blog, notecologiche.blogspot.com
si tratta di un progetto ecologista e potremmo far rete.
A presto,
Marianna