Io continuo a pensare che l'uomo sia un animale strano, ogni volta che scopre qualcosa, lo sfrutta in maniera così esagerata che alla fine non va a risolvere problemi, ma a crearne degli altri. Il mio pensiero sulla produzione di energia da biomasse o da oli vegetali è sempre stato un pò scettico, e vi avevo accennato di questo già in un paio di post precedenti (POST1) (POST2).
Gustavo Best, coordinatore di ONU-Energy, gruppo che si occupa di energia sotto il patrocinio FAO dice: "L'industria dei biocarburanti è pericolosamente disorganizzata. Più aumenta la domanda di biocarburanti, maggiore è la quantità di risorse sottratte all'industria alimentare, maggiori saranno i rincari dei prezzi dei cibi". Le terre che prima erano destinate alla produzione alimentare saranno destinate ai biocarburanti e quindi ai fertilizzanti, pesticidi e sopratutto all'acqua! L'acqua fonte di vita utlizzata per produrre materiua da bruciare...
"Quando i prodotti alimentari scarseggiano, usarli per produrre combustibili è un grave errore. Anzi, di più: è un crimine contro l’umanità". Non sono io a dirlo, ma Jean Ziegler, portavoce speciale delle Nazioni Unite per il Diritto all’alimentazione.Gustavo Best, coordinatore di ONU-Energy, gruppo che si occupa di energia sotto il patrocinio FAO dice: "L'industria dei biocarburanti è pericolosamente disorganizzata. Più aumenta la domanda di biocarburanti, maggiore è la quantità di risorse sottratte all'industria alimentare, maggiori saranno i rincari dei prezzi dei cibi". Le terre che prima erano destinate alla produzione alimentare saranno destinate ai biocarburanti e quindi ai fertilizzanti, pesticidi e sopratutto all'acqua! L'acqua fonte di vita utlizzata per produrre materiua da bruciare...
Per approfondire vi segnalo:
International monetary fund
World development report 2008
2 commenti:
L'equazione è facile: maggior produzione maggior guadagno, e l'ambiente in questa equazione non è minimamente contemplato...è vero siamo proprio animali strani!
Guarda... ormai io credo che stiamo segando sempre più il fragile ramo su quale siamo appollaiati.
E' come un gatto che si mangia la coda.
Misty
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