Un bambino mi ha chiesto "cos'è la biodiversità?" ho risposto "la varietà di specie vegetali e animali presenti sul nostro pianeta", ma è una risposta che non mi soddisfa è incompleta e ridotta alla semplicità, tuttavia come faccio a spiegare a un bimbo cos'è la biodiversità? Essa è qualcosa di profondo in cui io stessa a volte sento di perdermi, in un certo senso la considero il "motore" del pianeta. Noi abbiamo la presunzione di pensare che l'ambiente sia qualcosa di amorfo che circonda l'uomo, in realtà così come il motore di una macchina, l'ambiente è un sistema complesso il cui funzionamento è garantito dalle sue diverse componenti, dai diversi processi ciclici portati avanti dai sistemi viventi, uomo incluso. E' grazie all'esistenza di tanti sottosistemi (biodiversità) che l'ecosistema funziona: se un impatto esterno blocca la funzione di un sottosistema, gli altri intervengono con funzioni ausiliari. Ma se il sistema ha una bassa diversità, può essere facilmente destabilizzato. Questo è il motivo per cui la biodiversità va protetta, la biodiversità è la vita che che muove la vita stessa.
L'ONU ha dichiarato il 2010 anno della biodiversità;...rubo ora una frase dal sito criticamente.it "anche l'ONU come molti altri organismi internazionali sembra avere una testa pensante e un corpo governato da istinti economici". Mi piace molto questa frase, è' schietta, è vera.
Nell'anno della biodiversità nella Repubblica Democratica del Congo si vuole compiere uno scempio ambientale di nome "Grand Inga", una diga alta 150 metri, con 50 turbine in grado di produrre 40 mila MW di energia. In Congo esistono già due grandi dighe, Inga I e Inga II, in realtà non hanno mai funzionato a piena capacità, poichè nel Paese manca un sistema di distribuzione dell'energia a bassa tensione che possa garantire l'accesso all'energia della popolazione congolese, (solo il 6% accede al servizio), il resto viene trasferita verso il Katanga. Con Grand Inga la situazione non cambierà, infatti questo nuovo progetto non prevede un piano di distribuzione alla popolazione congolose. La diga sembra pensata per distribuire energia ad altri Paesi, come Egitto, Italia, Turchia ed infatti dietro il finanziamento del progetto (80 miliardi di dollari) ci sono le grandi multinazionali con la Banca Mondiale in testa. L'opera viene proposta come fonte di energia pulita, per la cui costruzione le imprese puntano ad ottenere i certificati per la riduzione di CO2 grazie al meccanismo dei CDM del protocollo di Kyoto. A noi energia e crediti di carbonio, ai cittadini del Congo costi ambientali e sociali (esternalità). La linea di trasmissione dell'elettricità che dovrà raggiungere le coste del Mediterraneo attraverserà la foresta tropicale del Congo, seconda al mondo per estensione e biodiversità e grande serbatotio di contenimento delle emissioni di CO2 mondiali; qui vivono l'okapi, l'elefante della foresta, il pavone congolese, l'antilope bongo e almeno 10 mila specie di piante. Ad esser minacciate saranno anche tutte le popolazioni locali e i popoli indigeni come i pigmei, che dipendono dalla foresta per la propria sopravvivenza, saranno ancora una volta lesi i diritti umani economici e sociali delle popolazioni coinvolte. Secondo diversi esperti i rischi ambientali, e le perdite hanno un costo superiore ai profitti economici che si potrebero ottenere dalla realizzazione del progetto.
Gli economisti definiscono il capitale come la ricchezza usata per sostenere il commercio e creare nuova ricchezza, ma la nostra esistenza, e la nostra economia dipendono totalmente dal capitale naturale: sole, aria, acqua, suolo, animali, minerali processo di purificazione naturale, varietà culturale....
Come si può difendere la biodiversità se i Governi e i mercati non sanno fare una scelta morale tra oggetti e politiche?
Fonte: I cinque progetti che devasteranno il pianeta-altraeconomia
L'ONU ha dichiarato il 2010 anno della biodiversità;...rubo ora una frase dal sito criticamente.it "anche l'ONU come molti altri organismi internazionali sembra avere una testa pensante e un corpo governato da istinti economici". Mi piace molto questa frase, è' schietta, è vera.
Nell'anno della biodiversità nella Repubblica Democratica del Congo si vuole compiere uno scempio ambientale di nome "Grand Inga", una diga alta 150 metri, con 50 turbine in grado di produrre 40 mila MW di energia. In Congo esistono già due grandi dighe, Inga I e Inga II, in realtà non hanno mai funzionato a piena capacità, poichè nel Paese manca un sistema di distribuzione dell'energia a bassa tensione che possa garantire l'accesso all'energia della popolazione congolese, (solo il 6% accede al servizio), il resto viene trasferita verso il Katanga. Con Grand Inga la situazione non cambierà, infatti questo nuovo progetto non prevede un piano di distribuzione alla popolazione congolose. La diga sembra pensata per distribuire energia ad altri Paesi, come Egitto, Italia, Turchia ed infatti dietro il finanziamento del progetto (80 miliardi di dollari) ci sono le grandi multinazionali con la Banca Mondiale in testa. L'opera viene proposta come fonte di energia pulita, per la cui costruzione le imprese puntano ad ottenere i certificati per la riduzione di CO2 grazie al meccanismo dei CDM del protocollo di Kyoto. A noi energia e crediti di carbonio, ai cittadini del Congo costi ambientali e sociali (esternalità). La linea di trasmissione dell'elettricità che dovrà raggiungere le coste del Mediterraneo attraverserà la foresta tropicale del Congo, seconda al mondo per estensione e biodiversità e grande serbatotio di contenimento delle emissioni di CO2 mondiali; qui vivono l'okapi, l'elefante della foresta, il pavone congolese, l'antilope bongo e almeno 10 mila specie di piante. Ad esser minacciate saranno anche tutte le popolazioni locali e i popoli indigeni come i pigmei, che dipendono dalla foresta per la propria sopravvivenza, saranno ancora una volta lesi i diritti umani economici e sociali delle popolazioni coinvolte. Secondo diversi esperti i rischi ambientali, e le perdite hanno un costo superiore ai profitti economici che si potrebero ottenere dalla realizzazione del progetto.
Gli economisti definiscono il capitale come la ricchezza usata per sostenere il commercio e creare nuova ricchezza, ma la nostra esistenza, e la nostra economia dipendono totalmente dal capitale naturale: sole, aria, acqua, suolo, animali, minerali processo di purificazione naturale, varietà culturale....
Come si può difendere la biodiversità se i Governi e i mercati non sanno fare una scelta morale tra oggetti e politiche?
Fonte: I cinque progetti che devasteranno il pianeta-altraeconomia
1 commenti:
Si, è proprio vero, il concetto di biodiversità è complesso. Per fortuna, oserei dire. Anche se abbiamo la capacità di sintetizzare e ridurre a poche parole o formule anche i concetti più astrusi, su alcuni ci troviamo un po in difficoltà. La biodiversità è difficile da descrivere anche per le sue enormi implicazioni sulla vita. La meravigliosa molteplicità della natura è qualcosa più grande di noi, anzi ne facciamo parte. Non la capiamo ma, ahime, siamo in grado di distruggerla.
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