giovedì 14 febbraio 2008

Il neem

Se vi dicessi che esiste un albero dalle tante virtù, mi credereste? Ebbene si, mamma Terra pensa proprio a tutto!
Questo albero esiste e si chiama Neem (Azadirachta indica). Si tratta di una latifoglia sempre verde appartenente alla famiglia delle Meliacee, la stessa di cui fanno parte gli alberi del mogano tanto per intendrci. E' originario della Birmania, ma ha delle caratteristiche tali da renderlo ideale anche per il rimboschimento in zone tropicali relativamente aride, come i suoli delle savane, in Africa.
Le caratteristiche principali?
1) Cresce rapidamente (circa 5 anni) fornendo copertura a territori disboscati;
2) Fornisce legna da ardere e legname da costruzione nelle zone aride;
3) Fornisce una sostanza alternativa da usare come pesticida naturale; infatti le sostanze chimiche presenti nelle foglie e nei semi funzionano come repellente e insetticida contro oltre 200 specie, comprese zanzare, coleotteri, blatte, locuste.
Miscelato con acqua, in rapporto mediamente di 1:100 (1 litro olio e 99 litri acqua) può essere nebulizzato (a basso volume e a sole calato, in quanto fotosensibile) su vaste superfici (come in agricoltura biologica) e su persone, animali ed i luoghi in cui si soggiorna, anche all ’aperto (giardini, siepi, piante, orti e frutteti). e si può usare anche per proteggere meglio i bambini, gli animali domestici e le persone più sensibili, basta aggiungere qualche goccia di olio di Neem ad una crema da spalmare sulle parti scoperte del corpo.
4)Può essere usato per curare infezioni batteriche, virali e fungine. Questa pianta cura così tante malattie che è stata soprannominata "la farmacia del villaggio".
Inoltre i suoi rametti vengono utilizzati come spazzolini asettici per la pulizia dei denti e il suo olio viene utilizzato come pasta dentifricia o saponetta.
L'olio di neem potete trovarlo in qualsiasi erboristeria ben rifornita.

NB: nonostante i suoi mille benefici, è chiaro che bisogna fare attenzione alla diffusione di questa specie nel mondo al di fuori di quello che è il suo areale originario. Se introdotta in altri ecosistemi, essa potrebbe diventare una pianta infestante ed impoverire la biodiversità locale a causa della sua rapida crescita e resistenza ai parassiti.

Quindi come al solito: mamma Terra ci da tutto, ma spetta a noi saperlo gestire ed utilizzare.

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