I ricercatori e i docenti delle università italiane hanno lanciato un apello ai candidati alla guida del nostro paese, chiedendo loro di orientare la politica energetica verso le fonti rinnvabili, in particolar modo il "Sole", e invitandoli ad opporsi al ritorno del nucleare.
"Necessità di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare, esposizione ad atti di terrorismo, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari". Sono questi alcuni dei motivi che un gruppo promotore di venti docenti universitari e ricercatori di tutti gli atenei italiani hanno dichiarato per dire “No” al ritorno all'atomo. Ma “Sì” per maggiori investimenti del nostro paese nel settore delle fonti rinnovabili.Gli scienziati che hanno firmato l'appello bocciando l'opzione nucleare e chiedono al prossimo Presidente del Consiglio di sviluppare l'uso delle fonti di energia rinnovabile: eolica, geotermica, idroelettrica e, in particolare, solare. Gli scienziati tendono a ribadire come l'uso do fonti rinnovabili, insieme allo sviluppo della ricerca scientifica, siano le azioni da intraprendere, per potre affrontare il futuro: un futuro tecnologico, industriale occupazionale e di benessere ecologico ed ambientale. il nostro Paese non possiede risorse significative di combustibili fossili e nucleari, e quindi l'efficenza energetica potrà essere raggiunta soltanto rivolgendosi all'unica risorsa di cui abbondiamo: IL SOLE!
Per maggiori informazioni: Energy for future
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