mercoledì 13 febbraio 2008

Nelle terre selvagge

Sono stata al cinema, ho visto questo film, "into the wild", ispirato ad una storia vera.
Parla di un ragazzo di buona famiglia che vive un profondo conflitto interiore: si sente chiuso dentro gli schemi della società e sopratutto non accetta quella che è la sua storia famigliare. Dopo la laurea devolve in beneficenza i suoi risparmi e parte senza nulla, solo con uno zaino in spalla alla conquista del suo sogno: l'Alaska e le terre selvagge. Questo suo viaggio dura due anni, e sul cammino incontra difficoltà, ma anche tante persone che con le loro storie lo aiutano a maturare. In Alaska, Alexander Supertramp (così si fa chiamare) vive in solitudine, misurando le proprie paure e la propria forza fisica con la natura selvaggia e nutrendo lo spirito con ricordi, letture e pensieri, tutte cose che alla fine lo porteranno a comprendere quello che è il vero significato della vita riappacificando lo spirito con quella che è la sua storia. Il messaggio che il film lancia è che si è davvero felici solo quando la felicità viene condivisa con qualcuno.
Il finale del film??? Se volete saperlo andate al cinema a vederlo.


Posso solo dirvi che il film è molto impegnativo, a tratti drammatico, ma profondo: una cosa però ve l'assicuro non vi pentirete di guardarlo. Ultimo appunto: colonna sonora degna di nota!!!

3 commenti:

OrsoBruno ha detto...

Sicuramente uno dei film più belli degli ultimi anni: profondo, ben girato e con un giovane e bravo attore lontano dai "bellocci" hollywoodiani. Commuovente in molti punti, un'emozione profonda durante tutto il film. Ambienti aperti che fanno sentire piccoli, piccole persone che girano intorno al protagonista facendolo diventare grande. A mio avviso un capolavoro. Musica affidata ad Eddie Vedder (voce dei Pearl Jam) che narra in modo superlatico con musica e parole il viaggio e la fuga del giovane protagonista.
FOVOLOSO!

Anonimo ha detto...

Invidio chi con coraggio decide di spogliarsi delle sovrastrutture piccoloborghesi e va ritrovare se stesso in luoghi lontani e selvaggi, per sentirsi vivo davvero, respirare gli odori della natura talmente così forti che hai la sensazione di mangiarli...sono le sensazioni che mi capita di provare quando vado da solo in montagna, o giro per strade tortuose di campagna, mi sento un Essere Vivente, che recuperando la sua animalità, ritrova il suo equilibrio e torna più forte e un po’ migliore nella sua quotidianità. Spero di andare a vedere il film in settimana...
Per ora, immergiti in questo video...ne vale la pena http://www.youtube.com/watch?v=T7Hg8wO38-M

Anonimo ha detto...

Si fa chiamare Supertramp in quanto tramp in inglese vuol dire vagabondo.
La parte dove incontra il vecchio l'ho trovata molto interessante. Il ragazzo è alla ricerca della verità e dell'essenza ultima della vita. Si affida ai libri e al richiamo affascinante della natura selvaggia. Il vecchio gli consiglia di affidarsi a Dio perchè non è facile altrimenti trovare la pace in questo mondo.
Quando poi il ragazzo rimane intrappolato nella natura selvaggia, ne rimane vittima proprio perchè non riesce a trovare nei suoi libri le verità autentiche sulla commestibilità delle piantine selvatiche raccolte. Nei libri come nella natuta selvaggia ci sono le verità ma non sono facili da distinguerle in modo chiaro ed ecco perchè il vecchio gli consiglia di affidarsi a Dio.
Comunque alla fine le verità nascoste dei libri e della natura selvaggia lo portano a morire sereno, forse estasiato, guardando il cielo dal finestrino del magic bus, come se avesse scorto tra le nuvole la divinità appagante che gli aveva suggerito il vecchio.
Il film l'ha visto anche mia sorella e con un misto di ironia e leggerissimo timore mi ha chiesto se per caso avessi intenzione di emulare supertramp. L'ho rassicurata subito marcando la differenza tra i miei 42 anni e gli speculari 24 anni di Chris.

Ciro