giovedì 27 marzo 2008

Jatropha curcas: l'energia verde dell'Africa

La Jatropha curcas è una pianta tropicale, originaria dei caraibi e diffusa dai mercanti portoghesi, che ha scarse esigenze colturali: riesce a crescere in terreni semi-aridi e in presenza di limitate precipitazioni (600 mm/anno). Le sue caratteristiche la rendono spesso impiegata in progetti di lotta alla desertificazione e all'erosione. I frutti della Jatropha non sono commestibili per l'uomo e per gli animali: per questo nei villaggi la pianta è spesso coltivata intorno ai campi come recinzioni e come siepi di difesa per proteggere le colture dagli animali. I semi ottenuti dal frutto sgusciato contengono un olio (intorno al 35% in peso) dalle caratteristiche tali da poter essere impiegato in generatori diesel piuttosto grezzi (ad esempio i Lister di fattura indiana) anche solamente dopo un processo di filtraggio, oppure come olio per l'illuminazione nelle lampade al posto del petrolio, dato che non emette fumi. Un altro utilizzo è la produzione di sapone al cherosene. Le emissioni sono a basso contenuto anidride carbonica e zero anidride solforosa. I residui della macinazione dei grani possono produrre metano o fertilizzante per i terreni. Le foglie sono caduche e hanno la capacità di arricchire il suolo come fertilizzante naturale, proteggendolo dalla desertificazione. La pianta contiene la jatrophina, che si ritiene abbia proprietà antitumorali. L'olio di Jatropha può essere impiegato anche per la produzione di Biodiesel attraverso un processo chimico di raffinazione, la Transesterificazione. Le suore vincenziane nel profondo sud della Tanzania, in un villaggio sperso nella foresta tropicale vicino al Mozambico, dicono: "noi l'energia ce la coltiviamo in giardino". Un ettaro coltivato a Jatropha produce circa 1900 litri di olio: la sua resa per ettero è quattro volte superiore a quella della soia e dieci volte maggiore di quella del mais.
L'india ha varato un piano per raggiungere l'indipendenza energetica entro il 2012 includendo la coltivazione di questa pianta su migliaia di ettari in questo Stato. Inoltre un'azienda inglese sta predisponendo coltivazioni di Jatropha in Indonesia, Zambia, Sud Africa, Swaziland, Filippine e Tailandia.

Pensiero personale: grazie mamma Terra per la Jatropha, ma ancora una volta mi sembra che l'uomo stia esagerando nello sfruttamento delle risorse di mamma Terra, eccedendo nelle applicazioni da farne. La mia paura è che a forza di correre dietro agli oli vegetali per fare energia, si stia compromettendo l'agricoltura mondiale a scopo alimentare. Si stanno sottraendo terreni alla produzione di cibo e inizio a temere una salita vertiginosa dei prezzi. A mio parere si sta correndo il rischio di incrementare la fame nel mondo.

4 commenti:

bon1986 ha detto...

bel commento ...anche il compagno Fidel lo diceva gia dieci anni fa ... il mangiare diventa sempre di più un problema !
ma ti assicuro che per la jatropha questo non è assolutamente vero !!!!!
coltivo questa pianta da un anno e le sue capacità di adattamento sono incredibili!!! E' riuscita anche a vivere in un terreno acido che uso per le carnivore anche se no per molto ....
in africa la stanno già utilizzando contro la desertificazione ...
cmq a presto ....
bless

Sefora ha detto...

Grazie per essere passato/a di qua. Leggo che coltivi la Jatropha. le piante carnivore..insomma hai il pollice verde!
Io sono convinta che l'uomo debba trovare soluzioni alternative, interessanti e pulite e debba farlo al più presto perchè non si può negrae che l'energia serve. Ma Ma nelle scelte deve esserci coscenza. La mia paura è che ci si faccia prendere la mano, risciando così di lasciare i paesi poveri sempre più poveri, e portando nuovi problemi come la fame. Ho sempre sostenuto che il compito principale dell'agricoltura sia la prosuzione di cibo, certo se poi si riesce a ricavare dell'altro utile a migliorare le condizioni di vita, ben venga, ma senza perdere di vista l'obiettivo principale.

Anonimo ha detto...

Ciao Sefora, ho iniziato a conoscere questa pianta durante l'Università e ho subito pensato che poteva essere molto utile e a differenza del mais e di altre colture utilizzate per la produzione di energia. La Jatropha non ha bisogno di tanta acqua, non ha bisogno di suoli fertili e per questo viene impiegata in Africa per combattere la desertificazione. La tua opinione finale è giusta, non puoi impiegare i terreni buoni per l'agricoltura tradizionale per mettere i pannelli solari o colture per la produzione di bio-energia. Inoltre, una cosa da non sottovalutare, bisogna iniziare a pensare alla filiera corta, cioè per fornire una centrale elettrica di biomasse, queste non possono essere prese dall'altra parte del mondo, altrimenti salgono i costi e il trasporto inquinerebbe parecchio. Una domanda, sai per caso se è in funzione la centrale elettrica ad Avezzano che doveva andare ad olio di Jatropha?
Grazie
Daniele

Sefora ha detto...

Ciao Daniele. Sulla centrale elettrica di Avezzano se ne sono dette tante e sono stati proposti tanti olii vegetali. Per fortuna nulla si è realizzato (per ora...)